Tarsu pagata in ritardo: un buco da 650 milioni

Nel Napoletano finora ha pagato solo il 30%. Cuomo (Anci): Comuni a rischio indebitamento
10 aprile 2012 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

«La Provincia non ha ancora definito le tariffe di smaltimento dei rifiuti, i Comuni riscuoteranno inritardo esaranno costetti a indebitarsi. Alla fine dovremo scegliere: o rispettare il patto di stabilità o pagare i creditori». L`allarme parte dal presidente dell`Anci Campania, Vincenzo Cuomo. Gli amministratori del napoletano, infatti, stanno ancora riscuotendo i 650 milioni di euro dovuti dai cittadini nel 2011 per una tassa, quella sui rifiuti, che tra l`altro è in continua ascesa a causa dei continui aumenti del costo di smaltimento. Paradosso deiparadossi, la Tarsu rischia di lievitare di più proprio nei Comuni virtuosi: la Provincia, infatti, ha rinunciato agli sconti per le amministrazioni che hanno un alta percentuale di differenziata e per smaltire la frazione umida si pagano anche duecento euro a tonnellata. In Regione non ci sono, infatti, impianti di compostaggio pubblici e bisogna portare l`umido dai privati del resto della Penisola. Perilprossimo anno la Provincia prevede di portare la tariffa da 119 euro a 140 euro. Sulla cifra finale incideranno i costi della raccolta che continuano a lievitare a causa degli straordinari da pagare agli autisti che restano per ore in coda davanti agli stir. Come se non bastasse pesa anche l`incremento del costo dei carburanti. «Bisogna distinguere l`evasione dalla morosità - spiega Cuomo La prima si verifica quando il contribuente non viene individuato e non figura nei ruoli esattoriali. In questo caso la responsabilità è del Comune». Altra cosa è la morosità «Questa - dice Cuomo — dipende o dalla lentezza delle procedure di riscossione o della difficoltà dei contribuenti che non pagano. Una difficoltà resa più palese dal momento di crisi». In media in Campania circa il 30 per cento delle famiglie non paga e la riscossione coatta messa in campo da Equitalia o dagli altri soggetti incaricati della riscossione va a rilento. «I Comuni a questo punto sono costretti ad anticipare l`intero costo dell`annualità sia per pagare le ditte incaricate della raccolta e lo spazzamento siaperlo smaltimento», spiega il presidente dell`Anci. La necessità di far fronte a queste enormi spese costringe gli amministratori ad anticipazioni di cassa. In parole povere bisogna ricorrere alle banche che prestano i soldi chiedendo interessi che gravano sulle finanze comunali. «Poi, arrivati a settembre, dobbiamo scegliere: o rispettiamo il patto di stabilità o fermiamo i pagamenti». Anche se i conti sono a posto, infatti, non si può pagare se non si hanno soldi in cassa. Finora si è andati avanti con il sistema del factoring. Le ditte cedono il credito allebanche che danno liquidi trattenendo gli interessi. L`amministrazione paga dopo 180 giorni. Un danno per gli imprenditori e per gli amministratori. Una situazione resa più difficile dai ritardi della Provincia. «Siamo ormai ad aprile del 2012 - dice Cuomo - e ai comuni non è stata ancora comunicata la tariffa di smaltimento negli stir per l'anno in corso. Quindi non possiamo emettere i ruoli e ovviamente incasseremo in ritardo». Anche per questo i Comuni hanno rivendicato le cosiddette «funzioni riscossive»: vogliono gestire in proprio la raccolta dell`intero importo della Tarsu anche perché dal 2013 la tassa sarà riferita ai cosiddetti servizi comunali indivisibili (dall`arredo urbano alla manutenzione delle strade all`illuminazione). I Comuni chiedono anche di sciogliere quei nodi che rallentano riscossioni e pagamenti. Conclude Cuomo: «I ritardi stanno creando enormi difficoltà alle imprese: noi paghiamo in ritardo e loro sono costrette a indebitarsi con le banche o a non pagare i lavoratori».

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