Bellona, si teme il disastro ambientale
BELLONA — Bruciano ancora le ecoballe ammassate nel deposito della Ilside srl. Una montagna di rifiuti che sfiora le 4500 tonnellate. Serviranno ancora diversi giorni, probabilmente tre, prima che il rogo venga completamente domato.
I cittadini indossano ormai mascherine monouso. L'emergenza ambientale appare sempre più grave tanto che il sindaco di Bellona, Giancarlo Della Cioppa, ha ordinato l'evacuazione delle trenta famiglie residenti nell'area circostante. Sono settanta le persone che devono trovare sistemazione presso parenti e amici, alcune ospitate a spese del Comune presso un albergo. Si teme che le polveri sprigionate dall'incendio possano ricadere sulle colture in una vasta circonferenza; perciò l'Asl di Caserta, in via precauzionale, ha imposto a sei comuni di utilizzare solo foraggio secco per alimentare gli armenti delle aziende agricole della zona, vietando l'uso dell'erba fresca; sospese, inoltre, tute le attività di lavorazione meccaniche dei terreni, di aratura e di pascolo del bestiame. In attesa di ulteriori valutazioni tecniche sulla natura dell'inquinamento, l'Asl consiglia di tenere chiuse porte e finestre delle abitazioni, evitando per quanto possibile attività esterne. Lavaggio accurato, prima del consumo, di tutti i prodotti ortofrutticoli quali ortaggi, verdure. Ieri sera, nella casa municipale di Bellona, su richiesta del sindaco Della Cioppa, si è riunita l'unità di crisi (prefettura, Comune, Arpac, Asl, Provincia, vigili del fuoco, carabinieri e Protezione civile). All'esterno incessante il lavoro dei pompieri nel tentativo di arginare le fiamme.
LE FIAMME - L'incendio è divampato due notti fa e ha provocato una colonna di fumo nero e denso le cui ceneri sono poi ricadute a causa della pioggia sul terreno circostante. C'è comunque ottimismo al comando provinciale dei vigili del fuoco di Caserta circa lo spegnimento dell'incendio che ormai durata da oltre 36 ore. Le balle formavano cumuli alti quasi cinque metri. Attualmente i vigili impegnati sul posto con tre squadre e due autobotti stanno provando a contrastare il fuoco «per soffocamento», gettando del terriccio sopra i cumuli bruciati; una modalità di spegnimento che serve anche a ridurre l'altezza della colonna di fumo che sta dando dei problemi ai residenti dell'area.
LE BALLE - Dai primi accertamenti, sembra che le balle, pronte ad essere trasferite allo Stir di Santa Maria Capua Vetere, non fossero composte solo di rifiuti secchi, ovvero plastica di provenienza urbana e materiale cartaceo, ma anche della frazione umida che provoca processi di autocombustione. Circostanze su cui i carabinieri della compagnia di Capua e del Noe di Caserta dovranno fare chiarezza. Così come dovranno accertare se le balle sistemate nel piazzale fossero in numero eccessivo, e se siano o meno stati rispettati i limiti quantitativi annuali di rifiuti che le aziende possono trattare. I Noe di Caserta alcuni mesi fa avevano comunque fatto visita all'impianto dell'Ilside senza riscontrare irregolarità. Anche l'ipotesi di incendio doloso resta da verificare.