Termovalorizzatore a Napoli est, il passo indietro della Regione
NAPOLI - L`assessore regionale all`Ambiente, Giovanni Romano apre alla possibilità di una soluzione alternativa alla costruzione del termovalorizzatore a Napoli Est su cui si sono sempre detti contrari il sindaco, Luigi De Magistris e il suo vice, Tommaso Sodano. Intanto sembra sia stato scongiurato il rischio di nuove crisi, nonostante la situazione resti precaria, e domenica è partita da Napoli la prima nave di rifiuti per la Svezia. In attesa dell`esito del bando di gara per la costruzione del termovalorizzatore, per la prima volta, l`assessore non esclude che si possa arrivare a soluzioni alternative. "Aspettiamo l`esito della gara in corso - ha dichiarato Romano - poi decideremo se ci sono ancora le condizioni per andare avanti e realizzare l`impianto o se bisognerà immaginare soluzioni alternative. Ovviamente questo passaggio non pregiudica il resto dell `impiantistica regionale - ha spiegato - A Salerno è in fase di definizione l`iter per il termovalorizzatore ed è iniziata l`interlocuzione con i sindaci di Giugliano e Villa Literno per l`impianto che sarà utilizzato esclusivamente per le ecoballe ubicate in quella zona". Una volta chiarita `la natura` dei rifiuti campani, al momento considerati rifiuti speciali, potranno continuare i flussi extraregionali con il benestare del ministero dell`Ambiente. "Al momento non abbiamo avvisaglie di riduzione dei flussi che vanno principalmente verso la Puglia, l`Emilia Romagna, la Toscana e la Liguria - ha proseguito Romano - il rifiuto campano viene ancora considerato un rifiuto speciale cioè ha un codice Cer 19 e come tale assoggettato alla libera contrattazione tra gli operatori. Questa situazione non durerà a lungo perché il Consiglio di Stato, nella sua ultima pronuncia, ha detto che entro giugno il Ministero dovrà definitivamente pronunciarsi sulla natura dei rifiuti campani". Da qui l`esposizione della tesi `campana` su cui dovrà pronunciarsi il Ministero. "No; siamo convinti che i rifiuti trattati nei sette impianti stir regionali perdono la loro natura di rifiuto urbano perché si trasformano in rifiuto speciale ha evidenziato - Se il Ministero convaliderà questa nostra convinzione, e noi siamo pronti a sostenere questo con prive scientifiche, vorrà aire che noi avremo la possibilità di continuare a contare su questi flussi extra realizzazione degli impaniati all`interno délia Regione che ancora ci occorre - ha aggiunto l`assessore - Se così non sarà vorrà dire che dovremo attivarci per trovare soluzioni alternative alle quali stiamo già lavorando". Al momento non c`è il rischio di nuove crisi ma non bisogna abbassare il livello di guiardia "Non ci sono avvisaglie di nuove crisi - ha rassicurato Romano - ma bisogna stare in guardia perché l`equilibrio è così fragile che potrebbe incrinarsi in qualsiasi momento. Il flusso regge, abbiamo gli impianti stir un po' congestionati dalla frazione umida tritovagliata, ma la buona notizia è la partenza della nave con la frazione umida tritovagliata. Quello delle navi - ha concluso - è un discorso non sostitutivo ma di sostegno al ciclo integrato che sta funzionando ma è ovvio che dobbiamo sempre stare in guardia e lavorare".