I RISULTATI DEI PRELIEVI ALLA PIAZZOLLA 2: L'ACQUA DI SPEGNIMENTO E` FILTRATA ATTRAVERSO I RIFIUTI BRUCIATI E IL TELONE DI SICUREZZA

Percolato di discarica, falde a rischio

27 marzo 2012 - Annalisa Aiardo
Fonte: Giornale di Napoli

ACERRA A una settimana dall'incendio probabilmente doloso alla piazzola 2 in località Pantano, amvano i primi riscontri. A chiederli il Comune che all'indomani dell'accaduto ha subito sollecitato verifiche su suolo, acqua e aria, sulla natura del rifiuto bruciato e sui possibili danni all'ambiente e alle salute; da parte della Sapna (che gestisce il sito di stoccaggio di fronte all'inceneritore colpito dalle fiarnrne), del Consorzio di bacino, Asl e Arpac. L'ordinanza commissariale (a firma del prefetto Fulvi) per vietare la commercializzazione di frutta e verdura a foglie larghe acerrane (tranne le patate che non trattengono inquinamento), potrebbe presto diventare realtà. E al danno ambientale, potrebbe aggiungersi quello economico delle imprese agricole locali. Si attende il parere dell'Asl, che secondo voci sarebbe favorevole al divieto. Intanto, le analisi effettuate il 21 e il 22 marzo dal centro diagnostico Roselli sulle acque di spegnimento dell'incendio, filtrate attraverso i rifiuti depositali sulla piazzola e sulla frazione cornbusta, parlano di "percolato di discarica". Liquido altamente tossico, il laboratorio con sede a Sperone sostiene che la "soluzione acquosa di colore bruno scuro non contiene sostanze pericolose ed è srnaltibile presso impianti autorizzati". Il sospetto, o meglio la preoccupazione piuttosto fondata, è che l'acqua utilizzata per lo spegnimento e filtrata attraverso i rifiuti bruciati, sia andata ad inquinare le falde. Ancora ignoti invece, i risultati sui rifiuti bruciati (che dovranno essere smaltiti in un apposito sito) e non, che pur non avendo subito la combustione sono stati miscelali con qualli andati in fumo durante le operazioni di movimentazione. Lo scnve il Consorzio, sulla scorta della nota del 22 marzo a firma della Sapna, in una lettera protocollata ieri mattina in Comune. Dalla stessa, si apprende che l'incendio ha interessato solo lo spigolo nord est della massa di ecoballe stoccate, che le tonnellate di rifiuti direttamente interessati dalle fiamme sono state mille, Ma separate dalle 17mila e 800 evacuabili in virtù dell'ordinanza di sgombero provinciale. Sulla piazzolla 2, vige l'ordinanza firmata il 6 marzo dal presidente dela Provincia Luigi Cesaro, che alla Sapna ha internato lo sgombero ad horas dell'area, nonostante l'azienda avesse chiesto una proroga non accettata dall'Asl Napoli 2 Nord. In seguito alle operazione di spegnimento dell'incendio scoppiato martedì sera verso le 20 e conclusosi il glomo dopo alle 16,20, l'area è stata messa in sicurezza. In un precedente resoconto (del 21 marzo) lo stesso Consorzio attesta che le elevate temperature raggiunte durante l'incendio hanno parziaknente danneggiato i teli di copertura della vicina piazzola.

BARBATO AL PANTANO, AMBIENTALlSTI LOCALI ANNUNCIANO QUERELA LA CONTRO LA SAPNA
Sono subito finite su FacebooK le foto della visita di Franco Barbato, capogruppo Idv commissione finanze, alla piazzola 2 presso l'incenentore. Giunto sul posto ieri mattina verso le 11,30, il dipietrista ha annunciato che oggi presenterà una interrogazione parlamentare. E' già una bozza invece, quelle redatta dall'ex assessore all'ambiente del Comune di Acerra, Pasquale Marangio, che sarà indirizzata al presidente del consiglio dei ministri e al rninistro dell'ambiente. Nella quale, si chiede quali intenzioni abbia il Governo per assicurare l'immediata bonifica del sito, in virtù dell'accordo di programma del 4 agosto 2009. Fermo restando l'indagine giudiziaria in corso per individuare responsabili, cause dell'incendio e interessi sottesi. Alla rotonda, poco prima dell'inceneritore, c'erano anche giornalisti e attivisti locali che insieme con alcuni cittadini hanno inscenato una protesta. "L'Arpac - spiega Barbato - ha rilevato la pericolosità delle ecoballe accantonate nella piazzola 2 e la Provincia, col cappio alla gola, ha emesso l'ordinanza obbligando la società partecipata dalla Provincia stessa e preposta alla gestione rifiuti (Sapna), di liberarla. Come viene sgomberata la piazzola? Con un mega incendio doloso che distrugge tonnellate di rifiuti sprigionando una nera nube tossica, portatrice di diossina, ecuivalente forse alla somma di quella sprigionata da tutti gli incenentori d'Italia in un anno. Il tutto in un sito di interesse nazionale, controllato militarmente quindi con esercito e vigilanza ire corso. Un disastro ambientale che mette a rischio la salute e la vita dei campani. Uno scenario prospettatomi ieri dai comitati ambientalisti che ho ncewto a casa mia". Come raccontato dai presenti, il deputato dell'ldv è entrato nel sito di stoccaggio, appurando che nelle ecoballe ci sono rifluti non differenziati (tal quale). E denunciando che si tratta di un luogo senza adeguata sorveglianza (vigilantles privati nella piazzola gestita dalla Sapna), ha sottolineato che probabilmente si tratta di incendio doloso. L'area è recintata da 2 metri di reti metallica. Alcuni arnbientalisti si sono rivolti ai legali per denunciare la Sapna di disastro anbientale.

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