Decreto rifiuti, il Senato approva impianto di smaltimento a Giugliano
Ok al trasferimento ma solo con l'intesa delle Regioni. Stop all'inceneritore di S. Maria La Fossa
ARRIVA la parola fine per il tormentato "decreto ambiente". Il Senato (con 211 sì, 29 no e 32 astenuti) lo approva in extremis e lo converte in legge. La spunta la Lega, che aveva proposto un emendamento per frenare i trasferimenti di rifiuti da Sud verso Nord. E Napoli ingoia il boccone amaro, ma senza scomporsi, perché non ci saranno effetti pratici immediati. Ma si apre un piccolo caso Napoli est, non citato nel decreto per un nuovo impianto di termovalorizzazione dei rifiuti.
Il provvedimento si compone di tre articoli con le "misure urgenti in materia ambientale": il primo per far fronte alla situazione di criticità nella gestione dei rifiuti dellaCampania; il secondo sui bioshopper; il terzo sui materiali di riporto.
L'articolo che interessa Napoli è il primo e mette a fuoco essenzialmente due aspetti: il trasporto di rifiuti fuori regione e l'impiantistica. Il trasferimento fuori regione dei rifiuti campani, potrà awenire soltanto con «l'intesa della singola regione interessata» (articolo 1 comma 2-bis). Non sarà più il governo a promuovere in Conferenza Stato-Regioni un accordo interregionale per lo smaltimento dei rifiuti campani in altre regioni. Una vittoria per le camicie verdi di Bossi. Ma i tecnici di Asìa e di Palazzo San Giacomo precisano: «Il governo ci ha assicurato che l'emendamento riguarda solo il tal quale e non i rifiuti tritovagliati che escono dagli impianti Stir. Perciò sul piano tecnico non cambierà niente. A noi interessa svuotare gli stir e riuscire ad avere respiro per progettare un regime di normalità». E nel peggiore dei casi: «Visto che non c'è la parola divieto — spiegano all'Asia — Avvieremo dei tavoli tecnici con le regioni e intanto gli accordi commerciali rimangono validi». Insomma perla Lega una vittoria di Pirro.
Il secondo punto di cui si parla nell'articolo 1 riguarda la realizzazione di impianti per la frazione organica, l'ampliamento dei compiti e il prolungamento del mandato dei commissari straordinari regionali, oltre al differimento al 31 dicembre 2013 del termine per l'aumento all'8 per cento della capacità ricettiva degli impianti di compostaggio nazionali. Viene anticipata al 31 dicembre 2012 il termine per l'elaborazione, da parte del ministero dell'Ambiente, di un programma nazionale di prevenzione dei rifiuti. Inoltre salta il termovalorizzatore di Santa Maria La Fossa; l'inceneritore di Acerra non deve più esser acquistato dalla Regione; viene indicato un impianto di recupero e smaltimento di rifiuti nel comune di Giugliano. Non viene citato il sito di Napoli est, su cui da mesi si scontrano Regione e Comune.
E in una giornata di grandi intese e collaborazione tra il governatore Caldoro e il sindaco de Magistris, questo passaggio sembra far pendere la bilancia verso il Comune. «E` un primo passo», chiosa il vice sindaco Tommaso Sodano. «Napoli est è già in gara e si farà», ribatte l'assessore regionale Giovanni Romano. Per Giugliano invece ancora non c'è niente». E il sindaco di Giugliano, Giovanni Pianese, ribadisce: «L'impianto servirà solo per smaltire le eco-balle e bonificare lazona, non per bruciare i rifiuti di Napoli, come previsto dal piano impiantistico della Regione. Non siamo un'alternativa».