Rifiuti, sì al decreto leghista: è scontro Pdl-Pd
Il decreto sull'ambiente diventa legge e scoppia la polemica. Passa infatti anche al Senato (con 211 sì, 29 no e 32 astenuti) - senza modifiche - il testo approvato dalla Camera: il trasferimento dei rifiuti fuori dalla Campania potrà avvenire soltanto con «l'intesa della singola regione interessata», non più attraverso accordi tra gli impianti. Una norma non condivisa dai senatori campani del Pdl che hanno tentato invano di far passare un emendamento riparatore, come sottolinea la parlamentare Pina Castiello: «Rileviamo l'atteggiamento degli esponenti del Pd campano che hanno votato contro l'emendamento soppressivo della norma. Pur biasimandole, comprendiamo le ragioni di calcolo politico dei parlamentari Pd che, pur di avere qualche argomento in campagna elettorale, sono pronti a provocare una nuova emergenza rifiuti ma sta proprio qui la differenza tra noi e loro: noi, tra l'interesse elettorale e quello del territorio, scegliamo la Campania».
La tensione sale alle stelle e le istituzioni locali insorgono. Il governatore Stefano Caldoro non ha dubbi: «Dobbiamo cambiare la legge, ci deve essere l'impegno del governo e dei parlamentari del Sud per farlo. Molti parlamentari campani hanno già condiviso la nostra linea. Mi auguro che tutti di fronte a questo tema non si dividano tra Sud e Nord. Questo argomento, che domani può danneggiare anche un'altra Regione, sicuramente è stato usato come bandiera politica, inutile nasconderlo». Secondo il presidente della Regione «si è consolidata un'alleanza sbagliata, in maniera impropria e ingiusta fatta per ragioni politiche. Non c'è alcun interesse per il Paese ed è invece nell'interesse del Paese che va cambiata». Per Caldoro «l'approvazione del provvedimento è un fatto gravissimo. I cambiamenti al testo avrebbero dovuto essere messi in campo prima perché ogni modifica significava la decadenza del decreto». Dello stesso avviso il sindaco Luigi de Magistris: «Nessuna sorpresa. Serviva una maggiore capacità di reazione da parte di chi a Roma dovrebbe rappresentare gli interessi di una regione e continua a essere girato dall'altra parte quando si parla di intere comunità e interi comuni». Il primo cittadino è categorico: «Si tratta di una decisione sbagliata che chiaramente, in questo momento storico, appare contro Napoli, la sua provincia e l'intera regione. In questo senso sorprende la mancata energia che taluni parlamentari campani hanno avuto in questa vicenda. Regione, Comune e Provincia stanno lavorando per fare in modo che questa decisione non abbia alcuna conseguenza. La situazione è sotto controllo». Va all'attacco anche il presidente della Provincia, Luigi Cesaro: « una legge che crea confusione mentre noi abbiamo bisogno di chiarezza perché siamo in una fase cruciale per risolvere il problema dei rifiuti con impegno e determinazione. Tutti i parlamentari campani del Pdl sono stati coerenti in questo, a differenza di altre forze politiche».
Ma quali sono le altre misure previste nella legge? In primis la proroga di sei mesi per l'emanazione di un decreto interministeriale, tra Ambiente e Sviluppo economico, sui parametri di biodegradabilità dei sacchetti, armonizzati in base alle indicazioni europee: uno slittamento che sposta dal 31 luglio al 31 dicembre 2012 il divieto di commercializzazione per tutti quei sacchetti che non rispettano i criteri di biodegradabilità. Previsti, poi, la realizzazione di impianti per la frazione organica, l'ampliamento dei compiti e il prolungamento del mandato dei commissari straordinari regionali, oltre al differimento al 31 dicembre 2013 del termine per l'aumento all'8 per cento della capacità ricettiva degli impianti di compostaggio nazionali. Salta inoltre il termovalorizzatore di Santa Maria La Fossa mentre quello di Acerra non dovrà più essere acquistato dalla Regione. Viene infine programmata la costruzione di un impianto di recupero e smaltimento di rifiuti nel comune di Giugliano.