De Magistris: «Mai promesso nulla ai Bros»
E i disoccupati: «Non siamo estorsori»
NAPOLI — Il giorno dopo le perquisizioni della Digos ai Bros la polemica è più viva che mai. Non si sottrae il sindaco, Luigi de Magistris, che ci tiene a chiamarsi fuori: «I Bros lanciano accuse ai politici di aver fatto promesse? Non so a chi si riferiscono. Noi non abbiamo mai fatto promesse. Non seguo le conferenze stampa dei Bros — ha aggiunto —, siamo sempre stati molto chiari con tutti. Il dramma del lavoro è una priorità per noi, non abbiamo mai fatto promesse. Se poi ci sono stati altri che hanno fatto le cose in maniera diversa — ha concluso — la domanda va rivolta ad altri. Questa amministrazione da questo punto di vista è molto trasparente». Per parte loro anche i precari che si riconoscono nella sigla Bros respingono tutte le accuse mosse dalla Procura: non ci stanno a passare per «estorson », parte di «una associazione per delinquere» che «esercita pressioni sulla politica». Concluse le perquisizioni da parte della polizia nei confronti di alcuni esponenti del movimento, i disoccupati organizzati tengono a dire la loro su quanto accaduto. «Non siamo noi ad esercitare pressioni sulla politica, ma la politica a fare pressioni sulla magistratura — sottolinea Paola Bianco, tra le persone perquisite venerdì —. Ci è stato detto che siamo un'associazione per delinquere: se così fosse, saremmo lo schifo di tutti gli appartenenti a questo tipo di associazioni, visto che da più di 14 anni portiamo avanti le nostre lotte senza ottenere nulla». Al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ha ribadito ancora una volta di non aver mai fatto promesse nel corso della campagna elettorale, rispondono che il primo cittadino ha più volte fatto presente che per la raccolta differenziata sarebbero state impiegate persone in grado di farlo. «Quelle persone siamo noi — spiega Bianco —. Siamo stati formati per questo». Le accuse che vengono loro contestate, sono state definite «infamanti», mosse «dalla politica che non è in grado di dare risposte a chi lotta per avere un lavoro». Non è la prima volta, ricordano nel corso dell'incontro con la stampa convocato in piazza Municipio, davanti alla sede del Comune, dove da venti giorni continua il loro presidio, che avvengono queste perquisizioni. «Ogni volta non trovano nulla, a casa mia ci sono solo le bollette arretrate che ho da pagare — aggiunge Bianco —. Ieri, agli episodi precedenti, hanno aggiunto l'aggressione al sindaco del novembre scorso, ma noi non abbiamo mai aggredito nessuno. In quella occasione, un gruppo del movimento bloccò l'auto per riuscire a parlare con lui, ma mai è stato aggredito». Calci, pugni e insulti, evidentemente, servivano a trattenere il sindaco. Così come i Bros tengono a precisare di non aver mai aggredito l'assessore al Lavoro della Regione Campania, Severino Nappi: il quale, lamentano, «tiene tavoli per discutere di lavoro senza però mai convocare noi. Ma se non con noi — è la loro domanda — con chi vuole parlare di lavoro?». Nel frattempo la scadenza della Coppa America si avvicina e l'apprensione, tra le forze di polizia, si fa sempre più forte.