Stangata sulla Tarsu per pagare i viaggi dei rifiuti
Forse continueranno, forse si fermeranno. Certamente i viaggi dei rifiuti ci sono costati cari, molto cari. La Provincia, infatti, ha iscritto a bilancio i ricavi che dovrebbero arrivare dalla tariffa di smaltimento che è stata ricalco-lata sulla base delle spese affrontate finora: la cifra è lievitata da 119 a 140 euro, mentre inizialmente era di 112 euro. I Comuni, dunque pagheranno 28 euro in più per ogni tonnellata di rifiuti che porteranno agli stiro alle discariche. Il solo Comune di Napoli, tanto per fare un esempio, dovrà spendere 28 mila euro in più al giorno. Nell'intera provincia si spenderanno 84 mila euro in più al giorno, 30 milioni in più all'anno. Un incremento che non potrà non riflettersi sulla Tarsu che dovrà essere ovviamente ricalcolata. Naturalmente il bilancio deve ancora essere approvato e ci potrebbero essere delle modifiche in corsa: ma vista la situazione complessiva delle casse di piazza Matteotti è difficile che la situazione possa migliorare. Lo storno delle accise sull'energia elettrica a favore delle casse dello Stato deciso dal governo con il decreto del 31 dicembre del 2011 ha già provocato un buco di 55 milioni di euro che bisognerà in qualche modo coprire. «Allo spettro dell'emergenza si aggiunge una nuova stangata sulla tassa sui rifiuti che in 3 anni, da quando il servizio è stato affidato alla Società provinciale è cresciuta del 50 per cento - sostiene il capogruppo del Pd Giuseppe Capasso - Inoltre anche quest'anno la Provincia di Napoli sembra orientata ad applicare una sola aliquota, indipendentemente dalla percentuale di raccolta differenziata raggiunta dai singoli Comuni, scoraggiando i cittadini virtuosi che si sobbarcano costi maggiori per la mancanza di impianti di trattamento in Campania. È come aggiungere al danno la beffa». Il rincaro è frutto della mancanza di impianti e della decisione di portare la spazzatura in giro per l'Italia. I costi affrontati finora sono stati esorbitanti, come emerge anche dalla documentazione raccolta dalla commissione ecomafie. La spazzatura made in Naples è finita in Liguria, Emilia, Toscana e Lombardia e Veneto in alcuni casi con il sì delle Regioni, in molte altre occasioni solo sulla base di accordi commerciali che hanno permesso agli smaltitori di intascare 13 milioni e mezzo. La partecipata della Provincia ha stipulato nel 2011 trentaquattro contratti per esportare rifiuti in mezza Italia La Sapna ha inviato la frazione secca negli impianti di Avellino, Ferrara, Pignataro Maggiore, Busto Arsizio, Trieste e Padova con una spesa di 5 milioni e mezzo. Contratti sono stati conclusi con la Gedit S.p.A. di Montichiari (Brescia, la cui discarica è stata chiusa a fine anno per motivi ambientali e poi riaperta, con la Old service di Ferrara, con la Europetroli di Battipaglia, che ha portato i rifiuti fino agli impianti di termocombustione Acegas-aps S.p.A. di Trieste o di Padova spendendo trai 162 e i 175 euro a tonnellata. Per smaltire alla Accam di Busto Arsizio si versano 225 euro a tonnellata. A smaltire i rifiuti in Sicilia (uasi200euro a tonnellata) e a portarli in Puglia e in Emilia è stata i ditta di Vincenzo D'Angelo poi arre-Lato per un traffico di rifiuti diretti in :orca. Molto di meno si è speso per i faggi verso l'Olanda: 110 euro a ton -iellata. E qualcosa si risparmierà an-ora inviandoli alla Eon di Delfzijl. Il 'omune di Napoli e la Sapna nei giori scorsi hanno chiuso un nuovo con--atto che permetterà di esportare il il quale per meno di novanta euro a )nnellata. 4a ancora in questi giorni i rifiuti del-Campania vanno alla Italcave in Pulia, alla Amiu in Liguria, al termovaloizzatore di Trieste, alla Defiam di Seri-lo e alla Cosmerdi Pignataro Maggio Il rincaro è garantito.