La Camera approva: stop ai viaggi dei rifiuti
Il decreto rifiuti è stato approvato alla Camera, ma con l'assenso forzato del Pd (i parlamentari hanno spiegato di essere delusi dalla norma) e senza il si di molti parlamentari campani del Pdl che temono si possano bloccare i viaggi dei rifiuti verso le altre Regioni: in questo caso l'intero sistema andrebbe in crisi. E il sindaco de Magistris ha sottolineato: «Mi sembra un provvedimento contro la Campania e contro Napoli» Il governo ha posto la fiducia, ma si è defilato il presidente della Provincia, Luigi Cesaro, che non ha partecipato al voto, non hanno votato la fiducia, il presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli, Nunzia De Girolamo e Paolo Russo che per il centrodestra segue da anni i problemi ambientali ed è stato anche presidente della commissione ecomafie. Secondo Russo, «per rasserenare il campo su altri fronti, al governo e,per placare il sacro fervore della Lega, si è dato alla Lega la carne sanguinante dei cittadini campani» Ed è stato proprio Russo a presentare un ordine del giorno che dovrebbe essere votato oggi. Nel documento si impegna il governo ad adottare le misure per chiarire che per i rifiuti provenienti dagli stir non è necessario l'accordo delle Regioni dove vengono smaltiti. In sostanza la spazzatura frullata, secondo i parlamentari campani, deve continuare a viaggiare liberamente. Un tentativo di sfuggire dalla mannaia della sentenza del Consiglio di Stato che è stato chiamato a pronunciarsi proprio su questa materia. Il tribunale amministrativo, infatti, nel dicembre scorso con un'ordinanza ha deciso di non decidere e di chiedere al ministero dell'ambiente di spiegare se la monnezza tritata dagli Stir è un rifiuto urbani (che può viaggiare con autorizzazione regionale) o speciale (che non ne ha bisogno). Ma per ora nemmeno il ministero si è pronunciato: il decreto sul quale Monti ha posto la fiducia doveva superare la questione e invece la ripropone. Già per due volte i campani avevano tentato di far passare la stessa norma: la prima volta il decreto varato dall'allora ministro Stefania Presti-giacomo fu a tal punto modificato dal consiglio dei ministri che i parlamentari preferirono farlo finire su di un binario morto. La seconda volta scese in campo il ministro Corrado Clini con lo stesso risultato: annunciò una norma che spari nel testo del decreto firmato da Napolitano. Ma i campani, impavidi, non si sono arresi e sono tornati a riproporre l'emendamento in sede di conversione solo per essere respinti con perdite. Il quarto tentativo è quello dell'ordine del giorno firmato da Russo che potrebbe diventare un emendamento da inserire in un altro testo di legge, magari quel- Il documento Russo presenta un ordine del giorno: trasferimenti possibili dagli Stir lo sulle semplificazioni. Vedremo come andrà a finire. Il voto finale della Camera si terrà oggi alle 13,30, poi il testo dovrà tornare al Senato. Intanto ieri, dopo gli appelli a Monti e a Napolitano, gli amministratori campani sembravano più ottimisti sulla possibilità di limitare gli effetti della norma e anche i parlamentari Pd nel corso di una conferenza stampa hanno sottolienato che i nodi da risolvere sono altri. Fulvio Bonavitacola Salvatore Piccolo, Tino lannuzzi, Luisa Bossa, Pasquale Ci-nello oltre al capogruppo alla regone Peppe Russo e al vicepresidente del Pd regionale Mimmo Tuccillo e dal presidente della commissione regionale ecomafie Antonio Amato, hanno sostenuto che le maggiori responsabilità restano in capo al presidente della Regione che deve assumere iniziative e decisioni per evitare che si precipiti di nuovo nella crisi dei rifiuti, visto che «nell'insoddisfacente piano dei rifiuti approvato in Regione non ci sono indicazioni per l'impiantistica né per le discariche, affidate al sistema "spezzatino" del commissario Vardé». Tutti si sono detti pronti a sostenere l'ordine del giorno presentato dalla senatrice Teresa Armato contro l'apertura della discarica del Castagnaro a Quarto.