Campane a morto per la discarica
Sacchetti in strada A Napoli, dopo lo sciopero, è ripresa la raccolta. Restano a terra un centinaio di tonnellate di spazzatura Si teme una nuova emergenza
NAPOLI — Chiusi negozi e scuole, impraticabili i varchi di accesso alla città, perché presidiati dai manifestanti. Ieri a Quarto la protesta contro il progetto di realizzare nella cava del Castagnaro una discarica per la frazione organica stabilizzata — peraltro oggi prodotta solo negli stir di Tufino e Caivano ed in quantità trascurabili — ha paralizzato ogni attività. In strada migliaia di persone:esponenti dei comitati, associazioni, singoli cittadini. Tutti decisi ad opporsi alla realizzazione dello sversatoio individuato dal commissario regionale Vardè. Quel sito, hanno ribadito,è inidoneo. La realizzazione della strada di accesso, hanno aggiunto, sarebbe uno scempio e premierebbe chi, proprio in previsione del-l'esproprio,ha acquistato quelle particelle. La zona,hanno sottolineato, è sottoposta a molteplici vincoli ed in alcuni tratti è classificata ad elevato rischio idrogeologico. Parole, quelle dei manifestanti, benedette dalle campane delle cinque parrocchie cittadine che, tra e nove e le dieci del mattino, hanno suonato a martello in segno di lutto. Il vescovo di Pozzuoli, Gennaro Pascarella, ha ribadito in una nota il proprio «No» alla discarica «per i gravi danni che questa scelta provocherebbe all'intero territorio già gravemente in crisi e soprattutto alla salute degli abitanti». I parroci hanno chiesto che la zona individuata sia utilizzata a scopi agricoli. In previsione del comitato per l'ordine pubblico convocato in Prefettura il 15 marzo proprio per discutere di Castagnaro, chi è contrario allo sversatoio tenta inoltre di estendere la mobilitazione al di là dei confini di Quarto. Massimo Giarrusso, il sindaco della cittadina flegrea, ha lanciato dunque un appello affinché partecipino alle proteste anche sindaci e cittadini di altri Comuni, da Pozzuoli a Bacoli, da Monte di Procida a Napoli.Parole raccolte subito dal sindaco partenopeo Luigi de Magistris. «C'è un disegno molto preciso», ha detto, «che tende a realizzare una filiera di morte da discariche che va da Chiaiano, Mugnano, Marano a Quarto con due milioni di tonnellate di rifiuti che circondando Napoli e l'area metropolitana». Quindi, all'ennesima domanda sull'ipotesi del termovalorizzatore in città, ha ribadito: «Non cambio idea perché un inceneritore a Napoli non serve. Anche per evitare quanto accaduto all'Eternit di Bagnoli: si celebrano dopo anni i processi per i danni provocati alla salute e non si dà giustizia a chi è morto». Stanotte, intanto, è ripresa la raccolta dell'immondizia nelle strade della metropoli, dopo lo sciopero nazionale di 24 ore proclamato dai sindacati, contro il decreto Monti sulle liberalizzazioni. Restano a terra un centinaio di tonnellate di arretrato, che Asia conta di recuperare tra oggi e domani. Nella speranza,ovviamente, che oggi da Roma giungano buone notizie, cioè che l'emendamento leghista approvato in commissione Ambiente non sia recepito in sede di conversione parlamentare, a Montecitorio, del decreto legge sull'Ambiente. Bloccherebbe i trasferimenti dell'immondizia campana fuori regione, se non nell'ambito di specifiche intese — sempre laboriose da concludere — tra Palazzo Santa Lucia e le altre regioni. Ieri in serata il governo pareva intenzionato a porre la fiducia.
Una politica oculata sul fronte rifiuti, una differenziata efficace e una raccolta puntuale. Sono questi gli ingredienti che fanno di Torre del Greco un caso unico: novantamila abitanti e un territorio vastissimo. Eppure il Comune è riuscito a ridurre il costo dello smaltimento rifiuti ed abbassare la tarsu. «La tassa sui rifiuti - spiega il sindaco Ciro Borriello - è stata riportata ai livelli del 2008. Nel 2005 il costo totale dei rifiuti a Torre del Greco era circa 12 miloni di euro, oggi è di 10 milioni. Per le unità abitative la tariffa 2012 sarà di 2,62 euro identica a quella del 2008. E stato, quindi, assorbito completamente l'aumento del 83 per cento praticato nell'anno 2009».