Sono liberi 16 dei 25 arrestati ma le accuse restano in piedi
11 giugno 2008 - Dario Del Porto
Fonte: Repubblica Napoli
Qualcuno, come l´ex dirigente del commissariato straordinario Michele Greco, ha fornito «ammissioni» e anche «rilevanti precisazioni» con riferimento ai vertici della struttura; altri, come l´ex subcommissario Marta Di Gennaro, hanno ribadito di aver «dato priorità assoluta all´aspetto della rimozione dei rifiuti nelle strade, pur nella sostanziale consapevolezza della irregolarità della gestione».
Altri ancora, come i sette capimpianto, hanno «prodotto documentazione dalla quale emerge che i medesimi avevano sistematicamente rappresentato ai superiori le inefficienze e le criticità quotidianamente riscontrate». Ma dagli interrogatori di garanzia degli arrestati, a giudizio del gip Rosanna Saraceno, non è emersa «alcuna modifica» al «grave compendio indiziario» raccolto durante le indagini che ipotizzano illeciti nella gestione dell´emergenza rifiuti.
Le accuse restano in piedi, dunque. Ciò nonostante il giudice ha ritenuto affievolite le esigenze cautelari per 16 destinatari di ordinanza di arresti domiciliari, su 25 complessivi, che avevano accettato di rispondere alle domande dei magistrati. Per questi indagati, così come richiesto dal procuratore capo Giandomenico Lepore e dai pm titolari del fascicolo, Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, il giudice ha sostituito il provvedimento di arresti con alcune più lievi misure interdittive, tutte comunque della durata non superiore a due mesi.
Tornano liberi pertanto i responsabili degli impianti di cdr Elpidio Angelino, Silvio Astronomo, Alessandro Di Giacomo, Vito Fimiani, Orazio Andrea Monaco, Pasquale Moschella e Domenico Ruggiero (assistiti dagli avvocati Ilaria Criscuolo, Alfonso Furgiuele e Lucio Maiorano) per i quali il gip ha disposto una sospensione dall´esercizio del pubblico servizio legato alla gestione dei rifiuti; stessa misura per Domenico Di Battista (difeso dall´avvocato Luigi Tuccillo) dipendente Fibe e coinvolto in qualità di gestore della discarica di Villaricca; lasciano gli arresti anche Marta Di Gennaro (difesa dall´avvocato Efisio Figus Diaz) e Michele Greco (assistito dall´avvocato Giuseppe Fusco): nei loro confronti è stata disposta la sospensione dall´esercizio del pubblico ufficio in materia ambientale e, per la sola Di Gennaro, anche dalla gestione dei contesti emergenziali, mentre il divieto temporaneo di esercitare attività di gestione nel settore dei rifiuti è stato previsto per il dirigente d´azienda Sergio Asprone (difeso dall´avvocato Giuseppe Fusco).
La sospensione dall´esercizio di pubblici uffici o servizi in materia ambientale è stata infine disposta nei confronti di Roberta Cetera e Lorenzo Miracle Bragantini, rappresentanti dell´azienda Ecolog, del funzionario regionale Giuseppina Marra, di Giuseppe Sorace (difeso dall´avvocato Claudio Botti) che dopo l´arresto si era dimesso dall´incarico di responsabile unico del procedimento per il termovalorizzatore di Acerra, e del responsabile dell´ufficio flussi Giuseppe Iavazzo (assistito dall´avvocato Orazio Cicatelli). Ora i riflettori si spostano davanti al Tribunale del Riesame, al quale si sono rivolti i difensori dei nove indagati ancora agli arresti domiciliari, fra i quali l´amministratore delegato di Fibe, Massimo Malvagna (difeso dall´avvocato Alfonso Maria Stile) ma dove giovedì 19 discuterà anche l´avvocato Figus Diaz per chiedere l´annullamento della misura interdittiva disposta nei confronti di Marta Di Gennaro. Al suo legale, Di Gennaro (subcommissario durante la gestione Bertolaso) ha ribadito di essere «amareggiata per l´inchiesta: ho agito nell´interesse della pubblica amministrazione e non ho mai compiuto atti amministrativi scorretti».
Le accuse restano in piedi, dunque. Ciò nonostante il giudice ha ritenuto affievolite le esigenze cautelari per 16 destinatari di ordinanza di arresti domiciliari, su 25 complessivi, che avevano accettato di rispondere alle domande dei magistrati. Per questi indagati, così come richiesto dal procuratore capo Giandomenico Lepore e dai pm titolari del fascicolo, Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, il giudice ha sostituito il provvedimento di arresti con alcune più lievi misure interdittive, tutte comunque della durata non superiore a due mesi.
Tornano liberi pertanto i responsabili degli impianti di cdr Elpidio Angelino, Silvio Astronomo, Alessandro Di Giacomo, Vito Fimiani, Orazio Andrea Monaco, Pasquale Moschella e Domenico Ruggiero (assistiti dagli avvocati Ilaria Criscuolo, Alfonso Furgiuele e Lucio Maiorano) per i quali il gip ha disposto una sospensione dall´esercizio del pubblico servizio legato alla gestione dei rifiuti; stessa misura per Domenico Di Battista (difeso dall´avvocato Luigi Tuccillo) dipendente Fibe e coinvolto in qualità di gestore della discarica di Villaricca; lasciano gli arresti anche Marta Di Gennaro (difesa dall´avvocato Efisio Figus Diaz) e Michele Greco (assistito dall´avvocato Giuseppe Fusco): nei loro confronti è stata disposta la sospensione dall´esercizio del pubblico ufficio in materia ambientale e, per la sola Di Gennaro, anche dalla gestione dei contesti emergenziali, mentre il divieto temporaneo di esercitare attività di gestione nel settore dei rifiuti è stato previsto per il dirigente d´azienda Sergio Asprone (difeso dall´avvocato Giuseppe Fusco).
La sospensione dall´esercizio di pubblici uffici o servizi in materia ambientale è stata infine disposta nei confronti di Roberta Cetera e Lorenzo Miracle Bragantini, rappresentanti dell´azienda Ecolog, del funzionario regionale Giuseppina Marra, di Giuseppe Sorace (difeso dall´avvocato Claudio Botti) che dopo l´arresto si era dimesso dall´incarico di responsabile unico del procedimento per il termovalorizzatore di Acerra, e del responsabile dell´ufficio flussi Giuseppe Iavazzo (assistito dall´avvocato Orazio Cicatelli). Ora i riflettori si spostano davanti al Tribunale del Riesame, al quale si sono rivolti i difensori dei nove indagati ancora agli arresti domiciliari, fra i quali l´amministratore delegato di Fibe, Massimo Malvagna (difeso dall´avvocato Alfonso Maria Stile) ma dove giovedì 19 discuterà anche l´avvocato Figus Diaz per chiedere l´annullamento della misura interdittiva disposta nei confronti di Marta Di Gennaro. Al suo legale, Di Gennaro (subcommissario durante la gestione Bertolaso) ha ribadito di essere «amareggiata per l´inchiesta: ho agito nell´interesse della pubblica amministrazione e non ho mai compiuto atti amministrativi scorretti».