IL MINISTRO CLINI CHIARIRĂ€ LA DISCIPLINA CON UN EMENDAMENTO AL DECRETO O UN ORDINE DEL GIORNO

Rifiuti fuori regione, Governo in campo

La Provincia di Caserta come Napoli: la discarica di San Tammaro verso l'esaurimento alla fine dell'anno, si pensa al trasferimento all'estero della spazzatura. E mancano ancora venti milioni di compensazioni per l'immondizia partenopea
8 marzo 2012 - Roberto Gianfreda
Fonte: Roma

NAPOLI. Toccherà al Governo chiarire l'articolo del decreto rifiuti nel quale si stabiliva in origine la disciplina del trasporto fuori regione della spazzatura. Sarà il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, con un emendamento o un ordine del giorno, a procedere. È quanto stabilito dalla commissione Ambiente della Camera, che proprio sul punto aveva registrato un'impasse nei lavori. Prima c'era stato un emendamento del Partito democratico, che attribuiva al governatore campano Stefano Cal-doro i poteri e la facoltà per realizzare gli impianti. Poi il dibattito si è frenato sulla questione della tassa relativa allo smaltimento dei rifiuti che si trovava in capo alle Province anziché ai Comuni. Oltre che per la situazione dei rifiuti in Campania, il decreto prevede una disciplina dei bioshopper e dei materiali di riporto. Il decreto, già approvato al Senato, è stato rivisto in commissione alla Camera ed è previsto un suo ritorno, entro la scadenza del 26 marzo, a Palazzo Madama. Intanto, la Provincia di Caserta come Napoli pensa all'export di rifiuti. La discarica di Maruzzella sarà satura entro fine anno. L'alternativa al suo ampliamento è quello di spedire l'immondizia in Europa, come ha scelto il Comune di Napoli. In Provincia di Caserta si pensa, quindi all'export di rifiuti. Secondo i piani, avrebbe dovuto garantire l'autosufficienza del territorio fino a giugno 2013. E invece la discarica di Maruzzella sarà satura entro la fine dell'anno. O, al massimo, entro il prossimo gennaio. Perché non soltanto l'impianto di San Tammaro si sta facendo carico dello svuotamento del sito di stoccaggio "temporaneo" di Ferrandelle, dove sono accumulate circa 700mila tonnellate di rifiuti napoletani che risalgono all'emergenza del 2008) e di altri mini invasi (100mila tonnellate complessive) ma ha dovuto subire, da più di un anno a questa parte, l'ulteriore peso della solidarietà "imposta" da Napoli. In queste ore la Provincia si sta adoperando per individuare una soluzione alternativa. Le ipotesi sono essenzialmente due. La prima contemplerebbe un cospicuo ampliamento di Maruzzella già incluso nel protocollo d'intesa sottoscritto a Palazzo Chigi il 4 gennaio 2011: tra le compensazioni destinate a Caserta per l'aiuto offerto a Napoli fu previsto lo stanziamento di venti milioni — dieci messi a disposizione dal Dipartimento di Protezione civile e dieci dalla Regione — proprio per l'allargamento della discarica di San Tammaro. In realtà, poi, quei venti milioni non si sono mai visti: la Regione Campania ha assunto una delibera in tal senso, senza trasferire i fondi. Ma, anche per la piega assunta nei mesi successivi, a corso Trieste, dove ha sede l'Amministrazione provinciale di Caserta, stanno seriamente riconsiderando l'ipotesi. «Se facessimo una nuova discarica da un milione di tonnellate, con i poteri commissariali di deroga sui flussi dei rifiuti, correremmo seriamente il rischio di dover accogliere i rifiuti napoletani fino alle calende greche», spiega l'assessore all'Ambiente, Maria Laura Mastellone. E allora, al momento, sembra prendere piede soprattutto la seconda opzione, che prevede il trasferimento dei rifiuti all'estero, nelle more della realizzazione degli impianti previsti dal piano provinciale. È la soluzione scelta dal Comune di Napoli, che ha già inviato un paio di navi verso l'Olanda, e aspramente criticata lunedì scorso dal ministro dell'Ambiente, Corrado Chini.

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