Termovalorizzatore, scontro Clini-De Magistris
"Vado a dire al ministro dell'Ambiente che il termovalorizzatore a Napoli est non è una situazione praticabile. Non vogliamo passare dall'amianto a Bagnoli alla diossina a San Giovanni a Teduccio". Con queste parole il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, chiude il suo intervento in consiglio comunale (riunito in seduta solenne per la sicurezza sul lavoro) e lascia la Sala dei Baroni del Maschio Angioino. Nonostante i tentativi di intesa di questi mesi per fornire una risposta efficace alla messa in mora europea, le tensioni tra il Comune di Napoli, il governo, la Regione e la Provincia non si sono attenuate sulla localizzazione dell'impianto di termovalorizzazione per il territorio partenopeo. Ad aprire il dibattito, ieri, era stato in mattinata il ministro Corrado Clini: "Sul termovalorizzatore non credo ci sia nulla da mediare, con la Commissione europea abbiamo un impegno e dobbiamo uscire dalla crisi ormai più che decennale dei rifiuti, c'è da decidere cosa fare. La decisione sulla localizzazione dell'impianto spetta a Regione ed enti locali. Ma si deve fare in fretta". Il responsabile del dicastero dell'Ambiente è tornato a definire paradossale' la soluzione del trasferimento via nave dei rifiuti all'estero che "costringe cittadini italiani, di Napoli e della Campania, a pagare un prezzo elevato, con paradosso che i nostri rifiuti servono per dare calore ed elettricità agli altri". Il ministro si è incontrato nella sua giornata partenopea con il presidente della Regione, Stefano Cal-doro, poi con il sindaco di Napoli. "Per Napoli est e Giugliano, che sarà utilizzato per bruciare le eco-balle stoccate a Taverna del Re, le situazioni restano aperte e le procedure in essere perchè non possono essere modificate - spiega il governatore della Campania - Bisogna individuare una soluzione che possa essere utile per tutti in un contesto integrato. Resta prioritaria la questione annosa delle eco-balle, così come indicato dalla Commissione europea e per la quale la Regione ha indetto una gara". Caldoro ha anche spiegato, in relazione all'impianto di Acerra e all'obbligo di acquisto da parte della Regione che "i fondi Fas regionali rischiano di non essere sufficienti e che la vera priorità della Campania è quella di trovare la copertura per gli interventi relativi alla depurazione delle acque, anche per evitare l'infrazione comunitaria". A difendere le scelte dell'amministrazione comunale è il vicesindaco Tommaso Sodano: "I viaggi delle navi servono per superare il deficit impiantistico che abbiamo ereditato. La raccolta differenziata porta a porta e la realizzazione degli impianti di compostaggio, insieme alla politica della [Caos rifiuti] II governatore Caldoro: "Serve trovare una soluzione unitaria Siamo preoccupati per i fondi per l'obbligo di acquisto di Acerra" riduzione dei rifiuti, sono invece gli elementi su cui questa amministrazione ha deciso di puntare per superare definitivamente il problema. Una soluzione, quella del trasporto transfrontaliero dei rifiuti verso l'Olanda, che anche sul piano economico risulta conveniente e verso cui la stessa Europa ha manifestato apprezzamento". Il tema dell'Ambiente è stato il più caldo durante la giornata e nell'incontro avuto nel primo pomeriggio al Circolo Savoia, De Magistris e Clini hanno convenuto sulla necessità di istituire un tavolo unico sul tema delle bonifiche e della riqualificazione della zona orientale e di Bagnoli, trattandosi di siti di interesse nazionale riconosciuti, tanto dal governo che dall'amministra-zione locale, come priorità rispetto cui si deve intervenire celermente. L'intesa su Bagnoli, quindi, è più vicina. Ma sul termovalorizzatore è ancora scontro. Il sindaco di Napoli ha ribadito senza mezzi termini che "in città non si farà, è inutile che si perda ancora tempo sulla questione ". La decisione finale, però, spetta alla Regione che ha già da tempo avviato un iter per la costruzione dell'impianto a Napoli est. Il tempo, però, stringe e l'Europa attende una risposta definitiva entro giugno riguardo la realizzazione dell'impianto. De Magistris sbatte i pugni sul tavolo, ma la delocalizzazione rispetto al luogo previsto, agli altri enti sembra non piacere.