In Consiglio la svolta referendaria l'Arin cambia nome e diventa Abc
La Sala dei Baroni e non l'angusta aula di via Verdi per battezzare Napoli come prima città d'Italia a varare l'acqua pubblica e dare seguito all'esito referendario. C'è padre Alex Zanotelli e con lui tutti i movimenti che hanno lottato per questo risultato tra il pubblico. Il Consiglio comunale ha detto sì alla delibera che porta la firma degli assessori Alberto Lucarelli e Riccardo Realfonzo con la quale si modifica la società Arin spa perla gestione del servizio idrico integrato in un'azienda speciale a carattere totalmente pubblico, denominata Abc, acronimo che sta per «Acqua Bene Comune». «Una scelta politica - spiegano i due assessori - con la quale si afferma la assoluta centralità dei cittadini-utenti rispetto alla gestione dell'acqua, bene comune per eccellenza. Si tratta del primo esperimento del genere in Italia». «La trasformazione dell'Arin - sottolinea Lucarelli - è molto più di un semplice atto amministrativo: essa rappresenta anche e soprattutto una scelta di forte di posizionamento nella grande battaglia, politica e culturale, a difesa dei beni comuni». Un'assemblea cittadina che ieri ha lavorato sodo nel rispetto dei reciproci proli di maggioranza e opposizione. Così sono stati approvati due importanti emendamenti dell'Idvdel capogruppo Francesco Moxedano e di Carmine Atta-nasio. Grazie ai due emendamenti è stato stabilito che l'azienda pubblica «potrà anche imbustare alla sorgente l'acqua captata e venderla a prezzi sociali sia per fare da calmiere ai prezzi dell'acqua imbottigliata e sia per limitare l'utilizzo del milione e mezzo di bottiglie di plastica che ogni giorno si consumano nella nostra regione». L'altro emendamento dà all'Abc la possibilità di aderire al fondo di solidarietà internazionale per il diritto all'acqua, così può prevedere, in sede di approvazione del bilancio, una quota degli utili ad opere infrastrutturali di captazione acqua nei paesi del terzo mondo. «È la prima iniziativa del genere in Italia da parte di un'amministrazione cittadina». Passa anche un altro provvedimento a firma dell'assessore alle Pari opportunità Pina Tommasielli: ovvero il Forum delle pari opportunità. «E un passo in avanti nel percorso dell'apertura dei palazzi verso i cittadini napoletani, ai quali si chiede una partecipazione sempre più ampia all'azione amministrativa. Auspico l'iscrizione al Forum di un numero sempre maggiore di associazioni che, siamo certi, porteranno le loro istanze all'Amministrazione». lu.ro.