Napoli all'avanguardia con l'acqua pubblica

27 ottobre 2011 - Pierluigi Frattasi
Fonte: Giornale di Napoli

L'acqua a Napoli torna pubblica. Il Consiglio Comunale di Napoli, riunito nella Sala dei Baroni al Maschio Angioino, approva, con i voti di maggioranza ed opposizione, la delibera che trasforma l'Arin Spa in azienda speciale di diritto pubblico, Acqua Bene Comune (Abc) di Napoli, con sede in via Argine. La novità è che la nuova azienda non avrà finalità di lucro, ponendosi come unico obiettivo il pareggio di bilancio, e gestirà l'acqua ed il ciclo idrico integrato, quindi sia la distribuzione che la depurazione, seguendo i principi di efficacia, trasparenza ed economicità. Al suo interno saranno incorporati anche il Consorzio di depurazione dei liquami di San Giovanni a Teduccio e l'impianto di Coroglio. Palazzo San Giacomo, insomma, dice no al profitto privato sull'acqua. Tutti gli utili dovranno essere reinvestiti all'interno dell'azienda per il miglioramento del servizio e le bollette rimarranno basse. Viene garantito anche il principio del minimo vitale: l'erogazione gratuita per le utenze domestiche del quantitativo vitale d'acqua al giorno. Ci tiene a sottolinearlo il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: «Multinazionali e privati non devono mettere le mani sull'acqua — dice — L'acqua è di tutti, è un bene comune». E sull'onda della soddisfazione vola alto: «Da Napoli sta passando un modello di buona politica, ma anche un modello alternativo dal punto di vista culturale, sociale ed economico. Siamo un esempio per l'Italia e per l'Europa. Stiamo andando anche oltre le intenzioni del movimento per l'acqua pubblica perché ci stiamo occupando di beni comuni e democrazia partecipativa. L'assessorato ad hoc che abbiamo istituito è quello con maggiore valenza politica della storia di questa amministrazione comunale». Raggiunto il primato italiano, de Magistris festeggia con un bel bicchiere d'acqua, rigorosamente del rubinetto. Esultano anche i comitati napoletani per l'acqua pubblica, che assistono al dibattito in aula. Quando passa la delibera, l'assise cittadina omaggia con una standing ovation Padre Alex Zanotelli, presente in sala. «È un evento spartiacque — sottolinea Zanotelli —. È significativo che succeda a Napoli, per la prima volta. È la vittoria dei comitati». Dal Consiglio, che si è aperto con il ricordo commosso per la scomparsa del giornalista del "Mattino", Massimo Baldari, avvenuta lo scorso lunedì, arrivano anche alcuni importanti emendamenti. Su iniziativa di Carmine Atta-nasio e Franco Moxedano (Idv) viene data facoltà all'Abc di imbustare alla sorgente l'acqua, per rivenderla a prezzi sociali. Un modo per ridurre il numero ed il prezzo delle bottiglie di plastica. Sempre su iniziativa di Attanasio si dà la possibilità al Comune di destinare in sede di bilancio una quota degli utili dell'Abc ad opere infrastrutturali di captazione acqua nei paesi del terzo mondo. Un'altra dimostrazione di solidarietà fatta dal Comune di Napoli, che si affianca all'istituzione del fondo di solidarietà internazionale per il diritto all'acqua, già presente in delibera. Non passa invece l'emendamento presentato da Vincenzo Moretto, teso a garantire il mantenimento dell'organico della società controllata dall'Arin, Net Service Spa. La sorte dei lavoratori resta, quindi, incerta. Si profila la possibilità di cessione ad un altro gruppo industriale, ma la parola finale arriverà dal nuovo piano industriale dell'Abc. Con un altro emendamento, infine, viene allargato l'accesso al Comitato di Sorveglianza, composto da utenti, ambientalisti e dipendenti dell'azienda, anche a 5 consiglieri comunali, eletti dall'assise cittadina.

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