Lamberti, addio tra i giovani al professore anticamorra
Il sacerdote: «Ora potrai abbracciare Giancarlo Siani»
SALERNO — Una folta rappresentanza del mondo accademico, ma soprattutto tanti giovani si sono ritrovati ieri pomeriggio nella chiesa dei Salesiani di Salerno per dare l`estremo saluto ad Amato Lamberti, venuto a mancare dopo una lunga malattia. Lamberti è stato autorevole esponente della politica campana, tanto da guidare la Provincia di Napoli per quasi un decennio dalla metà degli anni `90 fino al 2004.
Il Comune di Napoli era presente alla cerimonia con il proprio gonfalone e con il vice sindaco Sodano. Tante le presenze, soprattutto la testimonianza fisica data da quei giovani su cui tanto ha puntato in vita Lamberti.
A sottolinearlo con forza, nel corso dell`omelia, il parroco don Pasquale Martino. «Le voci dei ragazzi dell`oratorio, oggi in gita - ha detto il sacerdote-, avrebbero fatto sentire a casa Amato, ricordandogli quegli anni spesi al servizio dei giovani proprio in questo cortile, in questa parrocchia. È partito da lì quell`impegno contro ogni forma di devianza che lo ha visto impegnato nella sia vita, sperimentando nella concretezza quotidiana i valori professati».
Valori che, ha sottolineato don Martino, si sono manifestati con forza nella lotta contro l`illegalità, in ogni sua forma. «Amato -ha concluso il parroco richiamandosi alle letture liturgiche- ha combattuto la sua buona battaglia contro l`illegalità in silenzio, da uomo libero».
Concetti richiamati anche nella commemorazione svolta al termine della funziona religiosa, ricordo affidato all`amico e collaboratore Pino Imperatore, pronto a sottolineare di Amato Lamberti «l`amore per la libertà e la legalità e per tutto ciò che poteva rendere il mondo migliore». Una commemorazione improntata a toni molto intimi: «Eri un uomo umile -ha proseguito Imperatore- e tè ne sei andato in silenzio. Per noi resti un maestro di vita, ci mancherà la gioia che ci hai dato in questi anni che hai vissuto con noi». Non manca, infine, un`immagine consolatoria: «In questo momento - ha detto Imperatore - accanto a te d sono tutte le vittime innocenti della criminalità, ora hai potuto abbracciare Siani e sorridete insieme».