Acerra: via all’indagine, nominato un pool di tecnici

Allarme piombo e cadmio quindici ettari contaminati

Il Comune fa appello alla Corte costituzionale contro il decreto legge per l’emergenza

8 giugno 2008
Fonte: Il Mattino

Acerra Verdure e ortaggi al piombo: sequestrati 15 ettari di terreni agricoli. L'ordinanza è stata firmata dal sindaco Espedito Marletta sulla base dei risultati forniti dalla campagna di monitoraggio dall'Agenzia nazionale per la protezione ambientale. I dati su terreni e colture hanno accertato quantità di piombo e cadmio fuorilegge. La diossina è invece presente oltre trecento volte al di sopra della soglia consentita nei pressi dei terreni limitrofi alla discarica abusiva di Calabricito tra Acerra, Maddaloni e Marcianise. La Procura di Nola ha aperto un' inchiesta e nominato un pool di tecnici per individuare i responsabili dell'inquinamento. «Nessuno più vuole comprare i nostri prodotti eppure gran parte del territorio è sano», denuncia la Coldiretti. Mentre il Comune si appella alla Corte Costituzionale per fermare l'entrata in funzione dell'inceneritore e gli stoccaggi di rifiuti del Commissariato in località Pantano previsti dal decreto Berlusconi. «Un decreto legge non può vanificare quanto stabilito dalla magistratura amministrativa: l'impianto di Acerra, così come stabilito dal precedente ministro Matteoli e dal Consiglio di Stato, può bruciare solo Cdr e non rifiuto tal quale come intende fare l'attuale governo. Inoltre non è possibile allungare per decreto i tempi di stoccaggio dei rifiuti su di un sito come quello del Pantano ritenuto sempre dal Consiglio di Stato illegittimo perché mancante di valutazione di impatto ambientale», spiegano il sindaco Espedito Marletta e l'assessore all'Ambiente Andrea Piatto. Ed intanto sull'emergenza ambiente cala la scure dei risultati della campagna di monitoraggio effettuati dall'Apat e dall' Arpac. Centocinquantamila metri quadri di fertilissimo terreno agricolo sono stati posti sotto sequestro nelle località di Calabricito (a poca distanza dalla Montefibre e dal cantiere dell'inceneritore) e Frassitelli (nei pressi del depuratore consortile) perché la presenza del tossicissimo piombo e del cadmio avevano contaminato cavolfiori ed ortaggi. Si temeva anche per i campi coltivati vicini alla megadiscarica di rifiuti tossici a Calabricito (grande come un campo di calcio), ma, eccetto per quelli immediatamente a ridosso contaminati da oltre 3200 nanogrammi di diossina (il limite consentito è di 10), le analisi hanno scongiurato il pericolo di inquinamento delle colture. Ma l'allarme ha bloccato completamente la vendita dei prodotti agricoli. A rischio ci sono oltre 1200 aziende agricole e 6000 addetti che sono costretti all'inattività. «Nessuno vuole acquistare i nostri prodotti o al massimo è disposto a comprarli solo a prezzi irrisori», rivela il presidente della Coldiretti Gaetano Castaldo. «Questo è il territorio più controllato d'Italia ed è vergognoso che la Regione non faccia nulla nonostante i nostri ripetuti appelli», spiega l'assessore comunale agricoltura Gennaro Fatigati. E dopodomani si terrà un convegno a cui parteciperanno anche l'assessore regionale Walter Ganapini e il presidente di Coldiretti Vito Amendolara.

 

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