Rifiuti radioattivi, la protesta di Amburgo

Iodio «131» sui convogli dalla Campania, per ore stop allo smaltimento con i treni. Il commissariato: è tutto ok
7 giugno 2008 - Claudio Guidi
Fonte: Il Mattino

I rifiuti smaltiti in Germania Amburgo. Le autorità tedesche hanno bloccato, e poi nuovamente permesso, lo smaltimento dei rifiuti provenienti da Napoli. Durante un controllo di routine, è stato scoperto che due container presentavano una contaminazione radioattiva. L’allarme è scattato nel termovalorizzatore della Borsigstrasse, nel quartiere di Billbrook, destinato a smaltire entro agosto 30mila tonnellate di immondizie napoletane, che arrivano con quattro treni settimanali con un carico oscillante tra le 500 e le 700 tonnellate, quante ne produce la città anseatica in dieci giorni. Non appena gli addetti ai controlli si sono avvicinati ai container da scaricare, i contatori Geiger sono impazziti, segnalando la presenza di radioattività. «Abbiamo immediatamente sospeso il lavoro ed abbiamo fatto esaminare il carico dagli specialisti dell'ufficio per la protezione contro le radiazioni», ha spiegato Volker Dumann, portavoce del ministero dell'Ambiente. Nel primo container è stata riscontrata una presenza di radioattività pari a 0,4 microsievert, mentre nel secondo il livello è immediatamente schizzato a 7,2 unità. «Si tratta di valori non pericolosi per la salute», ha precisato Dumann, il quale ha aggiunto che già a un metro di distanza dal container non si percepiva più la presenza di radioattività. Nel secondo container gli specialisti hanno riscontrato un liquame sparso su oltre un metro cubo di rifiuti, contaminato anch'esso con una radiazione di 7,2 unità. Il portavoce ministeriale ha comunque sdrammatizzato la portata del pericolo e ha spiegato che il valore di radioattività misurato «è innocuo e corrisponde a quello delle radiazioni cosmiche a cui sono esposti gli aerei che volano a una quota di diecimila metri di altezza». Un esame più accurato dei rifiuti ha permesso di stabilire che la contaminazione è partita da una busta che conteneva siringhe e panni provenienti da uno studio di radiologia e che la sostanza radioattiva riscontrata è lo iodio 131. «Si tratta evidentemente - ha spiegato Dumann - di rifiuti gettati sconsideratamente nell'immondizia normale». «Il caso dello iodio non è un fenomeno tipicamente italiano - ha sottolineato invece Reinhard Fiedler, portavoce dell'azienda della nettezza urbana della città anseatica - ciò si verifica ad Amburgo almeno 10 volte all'anno». Il ministro dell'Ambiente della città-stato, Anja Hajduk, ha avvertito tuttavia che senza un impegno scritto sui controlli di radioattività da parte dell'Italia «non potrà proseguire questa operazione di smaltimento». Nel frattempo le autorità di Amburgo hanno fotografato la busta contenente i rifiuti sanitari contaminati con lo iodio 131 e l'hanno già rispedita alle autorità napoletane, alle quali hanno anche comunicato il nome dello studio medico responsabile di averla gettata tra le immondizie comuni. Dumann ha spiegato che più di questo le autorità tedesche non possono fare, sottolineando che «adesso spetta alle autorità italiane decidere cosa fare di queste informazioni», vale a dire chiamare a rendere conto lo studio radiologico del danno provocato. Anche i medici specialisti di terapia delle radiazioni della clinica universitaria di Eppendorf (Uke) hanno confermato la non pericolosità delle radiazioni riscontrate nei rifiuti napoletani e hanno spiegato che lo iodio 131, che ha un tempo di decadimento di otto giorni, viene solitamente impiegato nel trattamento dei tumori della tiroide. Anche se è stata riscontrata la non pericolosità per la salute umana dei rifiuti radioattivi napoletani, le autorità amburghesi hanno ugualmente deciso per motivi di sicurezza di chiudere le immondizie che potrebbero essere state contaminate in un contenitore di piombo, prima che una ditta specializzata effettui una selezione accurata. Il portavoce dell'azienda di nettezza urbana di Amburgo, Reinhard Fiedler, ha spiegato di non essere in grado di quantificare al momento i costi supplementari causati da questa procedura. «Si tratterà comunque di una bella somma - ha aggiunto - che fattureremo alle autorità italiane».

 

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