Nuovo scontro sul termovalorizzatore

I cittadini dell’area dei Picentini dicono no. I sindaci ribattono: «Ma dobbiamo essere responsabili»
4 giugno 2008 - Fulvio Scarlata
Fonte: Il Mattino Salerno

Amministratori contro cittadini: è nuovo scontro sul termovalorizzatore. Da un lato il richiamo al senso di responsabilità, anche perché da Berlusconi a scendere tutte le forze politiche e istituzionali vogliono realizzare gli impianti per i rifiuti. Dall’altro la gente della vasta area che gravita su Cupa Siglia che replica: «Abbiamo accettato senza ribellioni il cementificio, la discarica di Sardone, il tritovagliatore, in futuro la Centrale termoelettrica. Ora basta». Doveva essere un confronto aperto senza esclusione di colpi, quello di ieri a San Cipriano Picentino. Da un lato Vincenzo De Luca con i tecnici del Comune e dell’Università, con lui una serie di sindaci e amministratori favorevoli al termovalorizzatore a cominciare dal consigliere regionale Ugo Carpinelli, l’assessore provinciale Corrado Martinangelo, i sindaci Attilio Naddeo e Paolo Russomando, il presidente della Comunità montana picentini Luciano Caggiano e in supporto il segretario del Pd Michele Figliulo, l’assessore di Salerno Mimmo De Maio, il sindaco di Cava Luigi Gravagnuolo. Dall’altra parte i Comuni contro la costruzione dell’impianto con l’assessore di Giffoni Sei Casali Nicola Giannattasio e, in supporto, il sindaco di Montecorvino Pugliano Mimmo De Giorgio. In sala i comitati sorti un po’ ovunque nei territori che subiranno gli effetti del termodistruttore. Fra gli ignavi, gli amministratori di Pontecagnano. Alla fine, però, il primo cittadino di Salerno è rimasto a Napoli, legato ad un impegno con l’assessore regionale Cascetta che è stato ritardato di tre ore. Anche la relazione tecnico-scientifica dell’Università non era pronta. Così il confronto è rimasto tra la rabbia dei cittadini e il richiamo al senso di responsabilità degli amministratori. «Abbiamo chiesto uno studio di fattibilità su dove collocare il termovalorizzatore in tutta la provincia, non solo a Salerno, che non c’è - attacca Carmine Casella, presidente del comitato Ambiente e Salute di San Cipriano - E poi vorremmo parlare del dimensionamento del termovalorizzatore. In un’area che già subisce l’Italcementi, le Fonderie, la tritovagliatura e in futuro la centrale termoelettrica non si può fare un impianto per i rifiuti, specialmente di quelle dimensioni perché vuol dire che si vogliono bruciare le ecoballe degli indagati». «De Luca non può venire qui a fare il padrone - rilancia tra gli applausi Sonia Alfano, consigliere di minoranza di centrodestra a San Cipriano - Noi la differenziata la facciamo da dieci anni. E se il termovalorizzatore non inquina, allora facciamolo non a Cupa Siglia, che ricade a Salerno, ma poco più in qua, nel nostro territorio così noi ci lavoriamo dentro e noi lo faremo funzionare a dovere». Sotto accusa finisce anche Giffoni Valle Piana, per aver intascato i benefit del tritovagliatore lasciando i problemi a Capriglia. «Ma nel gennaio 2001 quando i rifiuti erano sotto il palazzo della Prefettura - ricorda Carpinelli - solo noi ci siamo presi la responsabilità di fare un impianto per pulire le strade di tutte le comunità, per pulire ospedali e scuole. E con la responsabilità ci siamo presi anche i benefit». «Come persona posso anche dire no a qualsiasi impianto ma come amministratore devo dare delle risposte - continua Naddeo - Ho sempre difeso il territorio, abbiamo chiesto e ottenuto un monitoraggio su terra, acqua, aria e rumorosità. Se l’Università riconosce che qui l’impianto non si può fare scenderemo in piazza, ma se si può fare allora meglio incassare i benefit come territorio perché c’è una sinergia istituzionale che non si potrà fermare». De Luca non arriva, incontro rimandato tra un mese anche con la relazione dell’ateneo di Salerno. Intanto si affilano le armi legali: «Il ricorso di Giffoni Sei Casali è stato respinto - spiega l’avvocato Carlo Scorza - ma non sono state pubblicate le motivazioni. Andiamo avanti nella nostra lotta».

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