Scene di feste per strada, si cerca una Clio cabriolet

Ritrovate tra Villa Literno e Giugliano le carcasse di due vetture usate dai killer
4 giugno 2008 - r.cap.
Fonte: Il Mattino

Casal di Principe. per arrivare alla masseria di Umberto Bidognetti, a Castelvolturno. Una moto per l’agguato a Domenico Noviello. Due, o forse tre, macchine per simulare il controllo di polizia sotto l’abitazione di Maria e Francesca Carrino, a Villaricca. Almeno una per la fuga degli assassini di Michele Orsi, a Casal di Principe. Almeno una per i caroselli festanti del 2 giugno, in via Vaticale. È il parco mezzi del clan dei Casalesi, un assortimento variegato solo in parte ritrovato. Bruciato, naturalmente, come dopo ogni omicidio di camorra, perché il fuoco cancellasse ogni traccia degli assassini. Partiamo dall’ultimo ritrovamento: è di ieri mattina, nella campagne tra Villa Literno e Giugliano, sulla Santa Maria a Cubito. Una pattuglia del commissariato di Aversa ha rinvenuto le carcasse carbonizzate di un’Alfa 147 e di una 156, quest’ultima rubata due mesi fa a Napoli. Con ogni probabilità sono quelle impiegate dal commando che venerdì sera doveva uccidere sorella e nipote di Anna Carrino, l’ex compagna - oggi collaboratrice di giustizia - del capoclan Francesco Bidognetti. Auto arrivate a destinazione con i lampeggiati montati sul tettuccio, per simulare un intervento delle forze dell’ordine. Gli uomini avevano citofonato alle due donne qualificandosi come agenti della Dia. Nessuna traccia, invece, della Clio scura, lucida di lavaggio (o di concessionaria), con il tettuccio apribile e tre persone a bordo, che lunedì, intorno a mezzogiorno, ha attraversato strombazzando via Vaticale: un pugno chiuso fuori del tettuccio e una mano a mo’ di pistola che sporgeva dal finestrino, lato passeggero. Stesso assetto per l’auto di media cilindrata, chiara, transitata poco prima. Della Clio sono noti solo alcuni particolari identificativi, come alcune cifre della targa. Non si trova neppure la Smart che domenica mattina, per almeno due ore, è stata notata nello piazzale esterno al bar Roxy, a corso Dante, lì dove poi è stato ucciso Michele Orsi. Auto che sarebbe stata vista scappare per via Bosco, o per la traversa parallela, praticamente di fronte all’abitazione dell’ex direttore generale di Ecoquattro. La stessa stradina lungo la quale, due settimane fa, l’imprenditore si era inoltrato incuriosito, seguendo una vettura, salvo scappare quando dal solaio di una palazzina in costruzione aveva visto il lampeggiare di una torcia. Sparita anche la moto che la mattina del 16 maggio, a Castelvolturno, affiancò la Panda di Domenico Noviello. Bruciate, come quelle dell’agguato a Villaricca, le auto utilizzate dagli assassini di Umberto Bidognetti: una Panda e una Pajero. Un segno, suggerisce qualche investigatore, che sul territorio si stanno muovendo due differenti squadriglie, ciascuna con i suoi metodi di esecuzione ma accomunati dalle finalità omicide e dai mandanti.

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