In Campania 500 mila tir carichi di veleni

4 giugno 2008 - Simona Brandolini
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
Nell'ultimo anno il fatturato della Rifiuti Spa è stato di 5,8 miliardi di euro. È la fine. E l'inizio della mattanza campana. Basta una buca e il gioco è fatto. Peppe Ruggiero, Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio sono gli autori: se non fossero bastate le terribili immagini, Biùtiful cauntri è diventato un libro, un istant book si direbbe oggi. Che arriva sino al marzo 2008, quando con orgoglio Romano Prodi annuncia: «Emergenza rifiuti chiusa entro il 7 maggio ». Quanto di più lontano dalla realtà.
I numeri delle ecomafie, per dirla con Legambiente che ha coniato il termine nell'ormai lontano 1994, sono frutto del lavoro certosino e organico tra le carte delle tante inchieste giudiziarie. Che hanno fatto emergere, mai come in questi giorni è evidente, il collegamento tra organizzazioni criminali, imprenditori e politici. «Negli ultimi tre anni — si legge — sono stati smaltiti circa 13 milioni di tonnellate di rifiuti di ogni specie. Un tir secondo gli inquirenti, è in grado di trasportare 25 tonnellate alla volta. Circa 520 mila camion carichi di rifiuti hanno attraversato l'Italia» per giungere in Campania. Se si mettessero in fila tutti quegli automezzi si coprirebbero 1000 chilometri: più della distanza che separa Napoli da Aosta. Un affare ad alto reddito e basso rischio. Per dare un'idea solo di quello che sinora è stato verificato: la Direzione nazionale antimafia ha controllato 377 società operanti nel settore dei rifiuti e 2893 soggetti. Ventotto di queste sono risultate appartenere alla camorra. E 257 delle persone sotto controllo sono collegate al clan dei casalesi. Dal 2002 al 2007 in Campania sono state arrestate 147 persone e denunciate 355, coinvolte, invece, 87 aziende. Eccola la Seveso del Sud. Secondo i dati dell'Apat c'è un reale rischio che il 43 per cento del territorio campano ospiti i veleni di tutta l'Italia (esclusa la sola Valle d'Aosta). Si parla di pericolo perché alla voce bonifiche compare uno zero spaccato. Dal '97 ad oggi sono stati stanziati 174 milioni di euro, ma di aree «ripulite» neanche una.
La metastasi emergenza rifiuti dura da più di 14 anni. Durante i quali la Campania è stata invasa da oltre 7 milioni di ecoballe mai smaltite, piramidi di munnezza impacchettata, e si sono bruciati 2 miliardi di euro spesi per finanziare il commissariato straordinario. In tre lustri si sono alternati 26 uomini di governo. «Una normalità — scrivono gli autori del libro — che ha le sembianze di una vera e propria guerra. La guerra dei rifiuti. In Campania opera l'esercito con 600 uomini schierati, 81 ufficiali, 120 sottoufficiali e 432 volontari. Per rendere l'idea, la metà di quelli impiegati in Afghanistan ». Questo capitolo della recente storia termina con l'inchiesta della Dda che il 3 aprile del 2007 portò all'arresto, tra gli altri, di Michele Orsi trucidato domenica scorsa a Casal di Principe. «Nelle oltre 400 pagine dell'ordinanza si trova ogni genere di illegalità - concludono gli autori - : vendita simulata di azioni, irregolarità per eludere certificati antimafia, stipula di alienazioni di azioni, per un corrispettivo di 9 milioni e 100 mila euro». Insomma sono i rifiuti la gallina dalle uova d'oro per la camorra. È lo stesso pentito Bidognetti a dirlo ai giudici: «Ma quali droga e estorsioni, la miniera d'oro sono i rifiuti».

 

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