Fibe lascia gli impianti, raccolta nel caos

Bertolaso: è l’effetto dell’inchiesta, la crisi si aggrava. Appello di De Gennaro ai pm: dissequestrate Pianodardine
30 maggio 2008 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Gli impianti costruiti da Fibe La Fibe, dopo la bufera giudiziaria che ha coinvolto il commissariato per l’emergenza e alcuni suoi stessi funzionari, si ritira dalla gestione degli impianti di trattamento dei rifiuti. Lascia i cdr e da oggi si rischia il blocco dello smaltimento. Un colpo durissimo per il già zoppicante ciclo dell’immondizia che porterà nelle prossime ore all’aggravarsi della crisi in città e in tutta la regione. L’allarme lo ha lanciato il sottosegretario Guido Bertolaso nel corso dell’audizione, ieri, in commissione Ambiente. Perché Fibe ha preso questa decisione? I legali della Fibe hanno scritto a Bertolaso spiegando che continuare a gestire gli impianti significherebbe reiterare un reato. Lo stesso che ha portato già all’arresto di 25 persone, tra cui anche dirigenti che fanno capo a Fibe e al commissariato. È il capo della Protezione civile a fare chiarezza. «La società che in nome e per conto del commissariato sta facendo funzionare gli impianti di cdr - le sue dichiarazioni in commissione - ha deciso di fermare gli impianti e di ritirarsi dalla gestione alla luce di quelli che sono stati i provvedimenti della magistratura nei confronti dei vertici dei sette impianti di cdr». Il sottosegretario ricostruisce così le ultime concitate 24 ore e lancia l’allarme: «Credo che nel corso dei prossimi giorni potrebbe seriamente aggravarsi la situazione, perché non siamo in condizione di dare seguito a quello che è previsto dal decreto, cioè chiudere gli impianti di cdr e trasformarli in impianti di compostaggio. Ci vuole un po’ di tempo, non possiamo farlo in condizioni di assoluta emergenza, con condizioni metereologiche che stanno cambiando: abbiamo avuto a Napoli 34 gradi all’ombra, poi entrerà in pieno l’estate e possiamo immaginare che cosa potrà accadere». Può Bertolaso chiedere a Fibe di non ritirarsi? In teoria sì, ne ha i poteri, ma Bertolaso in queste sta riflettendo se vale la pena oppure no di andare a un altro braccio di ferro. Del resto la multinazionale da dicembre 2005, quando sono stati risolti i contratti, opera perché obbligata per legge e non per missioni. Si è provata a sostituirla ma le gare sono andate deserte. Fibe, pur di sganciarsi, ha presentato anche ricorso al Tar Lazio. Gli arresti - dal punto di vista di Fibe - in qualche modo hanno anticipato la sentenza del Tar. Al fianco di Bertolaso si schiera la Regione. L’assessore all’Ambiente Walter Ganapini non ha dubbi: «Pronti a garantire - dice - una nuova e migliore gestione per i sette impianti di cdr». Ganapini ha già sottoposto a Bertolaso un piano che prevede il coinvolgimento «dei migliori gruppi industriali italiani privati e pubblici». Ganapini ha concordato con Bertolaso l’immediato avvio di un tavolo tecnico sulla questione. Il capo della Protezione civile è alle prese con una situazione difficilissima scaturita dalla bufera giudiziaria. A Bertolaso serve una struttura efficiente: il 15 giugno Gianni De Gennaro lascerà il commissariato, istituto che sarà sciolto entro il 24 dello stesso mese come da decreto. Per quella data Bertolaso deve mettere in moto una macchina amministrativa capace di gestire l’emergenza. Ce la farà? Nel dubbio De Gennaro ieri è sceso in campo. Si è rivolto ai magistrati, rivolgendo loro un appello. De Gennaro ha spiegato che servono due settimane perché i siti di Savignano Irpino, di Sant’ Arcangelo Trimonte, San Tammaro e Ferrandella siano operativi, fino a quella data «è sempre presente il rischio di una nuova crisi sia pure limitata nella quantità e nel tempo». Di qui l’auspicio: «Al fine di scongiurare - scrive De Gennaro - ogni possibile rischio, l’autorità giudiziaria dissequestri il sito di stoccaggio di Pianodardine ad Avellino, ove sono stati completati i lavori di ulteriore messa in sicurezza disposti dal magistrato. In tal senso sarà inoltrata una nuova istanza da parte dei competenti uffici del Commissariato».

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