Emergenza rifiuti in Campania e tutela delle risorse naturali autoctone di importanza strategica.

31 dicembre 2007 - Franco Ortolani (Ordinario di Geologia - Università di Napoli Federico II)

L’emergenza-scandalo rifiuti in Campania danneggia sempre più l’ambiente, le risorse naturali ed ambientali autoctone, la salute dei cittadini e l’economia regionale: è evidente a tutti che la squallida situazione nella quale si trova ripetutamente il territorio regionale è propedeutica anche per un disastro sanitario. Dopo oltre 13 anni di inconcludenti azioni attuate da vari commissari di governo è evidente che in Campania si è giunti ad una spregiudicata istituzionalizzazione dello stato di emergenza ambientale.
Il Commissario di Governo non si rende conto che pur di togliere la spazzatura dalle strade sta promuovendo interventi che mettono a rischio anche le risorse ambientali e naturali autoctone di importanza strategica quali l’acqua potabile e quella per l’irrigazione delle pianure.
Una delle ultime proposte per accumulare rifiuti imballati consiste nella possibile realizzazione di una discarica nell’area militare di Mandrano-Mandranello, sui Monti della Maddalena nel territorio comunale di Padula, lungo il confine tra Campania e Basilicata.
Tale proposta è veramente straordinaria.
I Piani di Mandrano e Mandranello costituiscono due bacini di origine tettonico-carsica ubicati alla sommità dei monti costituiti da rocce calcaree che separano il Vallo di Diano dalla val d’Agri e che rappresentano i più importanti serbatoi naturali di acqua potabile che alimentano la Campania, la Basilicata e la Puglia; in tali piani sono evidenti i fenomeni carsici (inghiottitoi) ubicati anche nella carta topografica. I Piani di Mandrano e Mandranello sono molto noti nella letteratura idrogeologica perché alimentano le sorgenti di acqua potabile utilizzata dagli acquedotti della Basilicata. L’assetto geologico che favorisce la circolazione delle acque sotterranee è stato oggetto di numerose pubblicazioni scientifiche così come la tettonica attiva che ha causato il sisma del 1857 del X-XI grado ed ha riattivato faglie superficiali lungo la dorsale dei Monti della Maddalena.
La individuazione dei piani di Mandrano-Mandranello risulta del tutto incomprensibile. Una discarica di materiali inquinanti è assolutamente incompatibile con l’assetto geologico dell’area.
L’importanza strategica delle acque potabili sotterranee, nell’attuale periodo di cambiamento climatico caratterizzato da un decremento delle precipitazioni piovose, è sempre più evidente e devono essere evitati interventi che determinino un pericolo di inquinamento irreversibile.
L’attivazione di faglie superficiali con spostamenti verticali e laterali decimetrici e la rotazione di blocchi in aree interessate da tettonica sismogenetica rappresentano problemi geoambientali insuperabili relativamente alla realizzazione di impianti pericolosi per l’ambiente e le risorse idriche.
Credo che la proposta di discarica a Mandrano-Mandranello debba essere considerata come l’ennesimo errore tecnico commesso dal Commissario di Governo relativamente alla scelta dei siti in cui realizzare discariche.

Prof. Franco Ortolani
Ordinario di Geologia
Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio
Università di Napoli Federico II

Powered by PhPeace 2.6.4