Doppia discarica, Serre tra paura e speranza

Valle della Masseria come sito «di riserva»: il dubbio è se credere alla promessa. Stasera il confronto-verità
25 maggio 2008 - Oreste Mottola
Fonte: Il Mattino Salerno

Il giorno prima di quello delle decisioni importanti, che seguirà alle comunicazioni che il sindaco Palmiro Cornetta ascolterà oggi direttamente dal sottosegretario Bertolaso e delle determinazioni che adotterà l'intero consiglio comunale, è anche quello delle analisi e delle recriminazioni. Comincia Baldassarre Chiaviello, di "Serre per la vita": «Non si può accettare la trasformazione di Serre in un paese-discarica», «Popule meus, quid feci tibi?», i "rimproveri" che Gesù rivolge agli ebrei dalla croce, i versetti del Venerdì santo, vengono evocati da più di uno mentre si sosta nell'ufficio del sindaco Palmiro Cornetta dove, durante l'intera mattinata va avanti l'”assemblea aperta” per decidere sul da farsi. Vanno e vengono i consiglieri comunali, e i cittadini che vogliono sapere cosa fare. Cornetta ribadisce più di una volta: «Non vorrei che un giorno neanche tanto lontano un rimprovero ci venga rivolto dai nostri figli per aver permesso l'avvelenamento completo del nostro ambiente. Decideremo tutti insieme cosa fare. Ognuno si prenderà individualmente le responsabilità, io andrò sino in fondo, mi aspettasse pure il carcere». C'è Vincenzo Zito, lui in consiglio sta all'opposizione, rappresenta rocciosamente Alleanza Nazionale, è un piccolo imprenditore titolare di un'impresa di traslochi, è stato sempre in prima fila l'anno scorso a Valle della Masseria: «Facciamo prevalere il buonsenso: non possono ricoprirci ancora d'immondizia. Se non ci saranno nostri atti sconsiderati io posso chiedere la mediazione di esponenti di primo piano del mio partito. Mi hanno già chiamato». E mostra il suo telefonino. La speranza è quella di cancellare il nome di Valle della Masseria durante l'iter parlamentare di conversione del decreto–legge. Se non ci dovesse essere, il non detto è l'organizzazione di blocchi improvvisi sulla strada dei camion che portano a Macchia Soprana. Convergono tutti sul fatto che Bertolaso si tiene la carta di Valle della Masseria ultima alternativa, come cava d'emergenza da utilizzare in caso di necessità, quando tutti i "buchi" della regione saranno riempiti. S'immagina un'agenda dove vengono prima Sant'Arcangelo Trimonte (Benevento) e Savignano Irpino (Avellino) dove i lavori sono già iniziati e termineranno entro il mese di giugno. Due discariche da 700mila tonnellate, quasi quante ne contiene ora Macchia Soprana. Tutti, qui a Serre, vogliono dare credito alle parole di De Gennaro, ormai ex commissario straordinario per l'emergenza rifiuti dette a Cornetta che in queste occasioni si fa sempre accompagnare dai rappresentanti del comitato di lotta e dai consiglieri d'opposizione. «State tranquilli, anche se ci fosse il vostro nome a Valle della Masseria arriveremo nella vostra città alla fine, quando ormai i termovalorizzatori saranno completati. Quindi anche se c'è il nome nel decreto sulla Gazzetta Ufficiale siete fuori». Ma con i due nomi di Macchia Soprana e Valle della Masseria messi nero su bianco e controfirmati dal presidente della Repubblica c'è da preoccuparsi. Carmela, una signora che a Valle della Masseria ebbe un braccio lussato durante i "contatti" con le forze di polizia, dopo aver ascoltato la discussione, non ci sta e tira rapidamente le conclusioni: «Ho capito. Non c'è voglia di combattere, prevale la paura. Quasi quasi prepariamo un grande tappeto rosso e lo stendiamo davanti a Valle della Masseria e diciamo accomodatevi». Così come Ida Passannanti, altra voce dell'opposizione delle donne: «Non lasciano ma raddoppiano. La somma degli errori dei nostri rappresentanti locali ci porta in questa sciagurata spirale. Io maledico chi ha aperto i cancelli di Macchia Soprana e si è fidato della parola di Alfonso Pecoraro Scanio. No, io non andrò a rischiare l'arresto». Fra sentimenti contrastanti: speranze e rassegnazione, recriminazioni e voglia di combattere, è la nuova via Crucis di Serre che è cominciata.

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