Silvia sulla barricata: «È uno sfregio alla terra»

«I terreni agricoli vengono considerati per essere espropriati»
25 maggio 2008 - f.s.
Fonte: Il Mattino Salerno

«Sono convinta che non c’è bisogno del termovalorizzatore ma quello che è totalmente incredibile è la mancanza di rispetto per la terra e le leggi agricole». Silvia Imparato, imprenditrice dell’azienda vinicola Montevetrano, in prima linea nella battaglia legale contro l’impianto per i rifiuti, evita la polemica diretta per ribadire un solo punto: «Se continuano a considerare le terre agricole come uno spazio libero come è possibile fare impresa?». Contestate la scelta del termovalorizzatore? «Per me la raccolta differenziata fatta per bene esclude il bisogno di questi impianti. La differenziata è una cosa semplice e sciocca, è assurdo che non venga incentivata. E le tecnologie di essiccazione escludono altri tipi di impianti». Vi sentite minacciati? «Siamo un gruppo di persone diverse, che vengono da esperienze diverse, che si sono unite. Per me il punto essenziale è sapere come viene considerata una terra agricola, quali sono le leggi al riguardo e se vengono rispettate». Perché? «Perché ogni anno c’è una storia: una volta la Tav, una volta il cementificio, ora il termovalorizzatore o solo una strada interpoderale che deve diventare comunale. Fare impresa qui già non è semplice ma diventa assurdo se non è possibile programmare da qui a dieci anni cosa fare su un pezzo di terra che è mio. Difendo la mia terra, la terra dei miei vicini che sono stati espropriati, ma soprattutto voglio che ci spieghino cosa vogliono fare dell’agricoltura». Il termovalorizzatore impedisce di continuare a fare impresa in questo territorio? «Non è questione di impianti ma di leggi. Oggi sembra che quando c’è un terreno agricolo si dice: bene è libero, possiamo espropiarlo. Non a caso abbiamo al nostro fianco la Confagricoltura, perché qui l’agricoltura non vale niente, e il terreno agricolo viene considerato niente». Pensate di riuscire a vincere una battaglia contro poteri politici di destra e sinistra che sembrano coalizzati? «Io sono ottimista di natura, ma siamo in un momento difficile anche per i toni utilizzati da qualcuno. Alle nostre riunioni qualcuno non viene perché è stato “avvertito”. Poi avvengono cose a sorpresa: un giorno la strada per venire in paese viene chiusa, dopo qualche mese di lavoro scopriamo che le Fonderie di Fratte sono state ricicciate qui dietro. Ma basta. La mia azienda ha cinque ettari e mezzo di vigneti, puntavamo ad arrivare a otto ma non so, senza leggi rispettate non si può fare impresa».

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