Cava Mastroianni prime proteste

Oggi la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto. Confermata anche Ferrandella
24 maggio 2008 - Lorenzo Calò
Fonte: Il Mattino Caserta

Oggi la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale ma - come trapelato nei giorni scorsi - nel provvedimento firmato ieri sera dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sarebbero due i siti della provincia di Caserta contemplati fra le opzioni per l’insediamento di discariche. E si tratta di Ferrandella (Santa Maria la Fossa) da leggere in tandem con il costruendo termovalorizzatore (in Campania saranno quattro) e la cava Mastroianni, praticamente alle spalle di Lo Uttaro, area quest’ultima già interessata da una discarica e attualmente sottoposta a sequestro. Allo stato attuale a Ferrandella continua il conferimento di fos (frazione organica stabilizzata) mentre è quasi del tutto esaurito lo spazio disponibile per l’accantonamento di ecoballe nel sito Maruzzella di San Tammaro. Resta ora da verificare la «fattibilità» della cava Mastroianni: 120 mila metri quadrati dove attualmente insistono un campo di calcio, un campo di tennis e un deposito di container. Si tratta di una superficie mai utilizzata in passato per l’accantonamento di rifiuti ma che, geograficamente, sorge a fianco dell’area di Lo Uttaro, il cui utilizzo - contestato nei mesi scorsi da popolazioni locali e comitati civici - è stato poi oggetto di interventi da parte della magistratura. Lo stesso decreto - varato dal consiglio dei ministri mercoledì scorso in occasione della riunione del governo a Napoli - prevede la soppressione dei nove consorzi delle province di Napoli e Caserta, come confermato ieri anche dal sottosegretario con delega all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso: «Per quel che riguarda Napoli e Caserta sono ricettacoli di tutto, tranne che di attività finalizzata alla raccolta differenziata. È ovvio che ci dovremo occupare dei lavoratori - ha precisato Bertolaso - vi sarà qualcuno che avrà le capacità di gestire anche questa problematica». Oltre al nodo del personale, resta da sciogliere però quello dei debiti. Per la provincia di Caserta due consorzi (Ce 3 e Ce 4) sono commissariati, il consorzio Ce 2 gestisce l’impianto di Ferrandella mentre il Ce 1 detiene una delle percentuali più alte in Campania per la raccolta differenziata. E intanto già fioccano le polemiche e le proteste. In una nota, Giuseppe Messina, del comitato scientifico di Legambiente, accusa il presidente della Provincia De Franciscis e lo stesso sottosegretario Bertolaso: «Se la Provincia avesse fatto il proprio dovere ed elaborato il piano del ciclo dei rifiuti come lo stesso Bertolaso nel novembre 2006 aveva chiesto, oggi non saremmo a questo. Ma, d’altra parte - dice - come potremo, società civile e opinione pubblica, dare credibilità all’azione di un sottosegretario, Bertolaso appunto, dopo la vicenda di Lo Uttaro, dove la magistratura ci ha dato ragione su tutto? Adesso Mastroianni. Ai sei milioni di tonnellate di rifiuti già sversati nella zona altri rifiuti dovrebbero essere sversati». E ieri sera a San Nicola la Strada, circa cento persone, residenti fra Caserta, San Nicola la Strada, Maddaloni e San Marco Evangelista, si sono riunite per decidere eventuali forme di protesta.

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