Un sito di stoccaggio nell'area ex Ecobat

Marcianise, ieri mattina il sopralluogo effettuato dai tecnici del commissariato di governo
7 maggio 2008 - Franco Agrippa
Fonte: Il Mattino Caserta

Si riaffaccia l’ipotesi dell’apertura del sito dell’ex Ecobat per lo stoccaggio provvisorio di rifiuti e la cittadinanza insorge. Le forze politiche sono in fermento, a Marcianise, dopo la notizia diffusasi ieri mattina di un sopralluogo effettuato da tecnici del commissariato per l’emergenza rifiuti nell’area dell’ex Ecobat per verificarne i requisiti e la possibilità di utilizzarla come sito di stoccaggio per i rifiuti. «Siamo nettamente contrari a questa soluzione e ci opporremo nelle dovute sedi» ha dichiarato Gabriele Amodio, coordinatore in campagna elettorale del PD che ha annunciato per questa sera la convocazione di un’assemblea nella sede di via Duomo sul tema. «È nostra intenzione - continua - chiedere ufficialmente come forza politica e rappresentanti di una parte della cittadinanza un impegno alla commissione straordinaria del Comune per evitare l’attivazione del sito ex Ecobat e un’attenzione particolare alla questione ambientale. Nelle ultime settimane - aggiunge Amodio - l’emergenza rifiuti sta tormentando gli abitanti di alcune strade. Ci sono dei punti strategici in città come nei pressi dell’ospedale o del cimitero, viale della Vittoria, viale Kennedy e viale XXIV Maggio, in pratica la vecchia circumvallazione esterna, e via Sant’Anna, che vengono utilizzati come discariche, in dispregio all’igiene ma anche ai principi di civiltà». Dello stesso avviso i rappresentanti dell’Udc che hanno discusso della probabile attivazione dell’area ex Ecobat in un’assemblea nella sede dell’Udc in via Santoro. «Non siamo assolutamente d’accordo con questa decisione - ha affermato l’ex capogruppo consiliare Giacomo Tartaglione - Marcianise ha già pagato un prezzo molto alto in termini di inquinamento, con lo sversamento sul nostro territorio di grandi quantità di rifiuti leciti ed illeciti. Il sito dell’ex Ecobat, poi, è a poche centinaia di metri dalla città, in prossimità di due impianti sportivi, il velodromo e una piscina privata che sta per essere inaugurata, e di insediamenti di qualità come Oromare. Per questo - conclude Tartaglione - riteniamo che vadano adottati tutti gli strumenti idonei per evitare che ciò accada e abbiamo deciso di rivolgerci al prefetto Cimmino affinché si possa affrontare la questione con il commissariato per l'emergenza rifiuti». Tartaglione ha riferito che anche l'unico deputato marcianisano, Mimì Zinzi, sta seguendo con attenzione la vicenda. Il coordinatore del Pdl, Paride Amoroso, fa sapere di avere già inoltrato, tramite i deputati Cosentino e Romano, una richiesta di audizione al commissario straordinario De Gennaro. Dopo circa un anno mezzo insomma, si ripropone a Marcianise un problema che sembrava risolto. Nell’ottobre del 2006, con un’ordinanza, l’allora commissario per l’emergenza rifiuti, Guido Bertolaso, dispose la requisizione dell’area adiacente allo stabilimento Ecobat, di circa quarantamila metri quadrati, per realizzare un sito di stoccaggio della frazione organica stabilizzata proveniente dai Cdr di Santa Maria. Nel giro di alcuni mesi il progetto di due piattaforme fu messo in pratica al costo di circa ottocentomila euro, tant’è che nel giugno del 2007, Bertolaso, con un’altra ordinanza (la 190) autorizzava l'attività di stoccaggio. Una decisione contestata fin dagli inizi dall’amministrazione comunale, dalla cittadinanza, dagli operatori e perfino dal clero. Il sindaco Fecondo chiese il ritiro delle ordinanze di Bertolaso e l’attivazione di controlli con carotaggio del terreno per la rilevazione dell’inquinamento da metalli pesanti, ed emise un'ordinanza, poi bocciata dal Tar, che vietava l'attività di smaltimento di rifiuti. Le analisi sulla caratterizzazione dell'area richieste proprio da Fecondo e dallo stesso commissariato confermarono la presenza di metalli pesanti.

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