Il piano regionale: Ganapini: finora tanti incompetenti, ignorate le relazioni tecniche su come gestire i CDR.

Rifiuti, 25 impianti per superare la crisi

L'assessore regionale all'ambiente illustra il piano. Bassolino: «pronti a collaborare con il governo con una cabina di regia»
18 aprile 2008 - Angelo Agrippa
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

«Nessuno sogni bacchette magiche, non ve ne sono». Walter Ganapini, assessore regionale all'Ambiente, non fa magie; tuttavia convoca una conferenza stampa con il presidente della Regione, Antonio Bassolino, e il vice, Antonio Valiante, per svelare come in quattordici anni di emergenza rifiuti nessuno si sia accorto che la soluzione al problema c'era già. «La responsabilità — ha denunciato — è stata della incompetenza di chi ha gestito orrendamente gli impianti di Cdr».
Quegli stessi Cdr che, annuncia, non avranno bisogno di revamping (ma solo di manutenzione per 5 milioni) e definisce, con sospetta enfasi, «lo scheletro d'oro» del ciclo dei rifiuti. Più di un assist per Bassolino che, pronto a colpire al volo, aggiunge: «Quei 7 Cdr realizzati da noi, durante il periodo commissariale ». Ganapini prende ad esempio quanto avvenuto per l'impianto di Molinara, nel Sannio, solo sei giorni fa: «Il test eseguito ha accertato che l'impianto conteneva molte tonnellate di rifiuti organici contaminati da plastica, tanto da causare il blocco delle attività del sito. È stato sufficiente trattare quel materiale con un vaglio dei fori adeguatamente ristretti, di 12 millimetri piuttosto che 60 di diametro, per separare la sostanza organica, che le analisi definiscono compost di qualità, dai residui plastici. La vagliatura era troppo larga, forse perché allora chi gestiva voleva più sostanza da bruciare. Addirittura non si portava a fermentazione la frazione organica, ma la si lasciava deperire».
Rifiuti: Impianti di trattamento in Campania Insomma, per l'ex leader di Greenpeace «chi doveva gestire non lo ha saputo fare. Eppure — ha insistito — ci sono relazioni tecniche pervenute al Commissariato nel 2004 e successivamente da cui si evince come si sarebbe dovuto procedere». Intanto, la Regione ha varato il suo piano. Che trova fondamento nella legge appena approvata che andrà in vigore il prossimo 29 aprile, il giorno dopo la pubblicazione sul Burc. Ganapini dice di voler finalmente applicare la direttiva Ue del '76. Impugna il pennarello e fa i conti: «In Campania vengono prodotti 6500 tonnellate al giorno di rifiuti. Qualcuno prima diceva 7mila e più. Ma grazie al lavoro dell'Esercito abbiamo verificato che sono di meno. Ebbene, Salerno, Benevento e Avellino superano il 34% di raccolta differenziata. L'Asìa a Napoli si è impegnata a portare entro l'anno al 20% la differenziata, la stessa quota che entro il 2008 contiamo di inviare alle industrie regionali per il riutilizzo. Così elimino 1300 tonnellate al giorno di rifiuti. Ne restano 5200 che saranno finalmente separate adeguatamente dai Cdr, con il 25% di peso in meno, fino a lasciare 3900 tonnellate di rifiuti diviso in 2600 di secco con grande capacità calorifica e 1300 di sostanza organica». Ci sarebbero già 33 comuni candidati ad accogliere i 25 impianti di compostaggio («che produrranno 300 occupati»), mentre a Santa Maria la Fossa sarà realizzato un impianto di gassificazione. In più, si punta ad accelerare i lavori per il termovalorizzatore di Salerno, in grado di bruciare 1200 tonnellate al giorno. «Per ciò che resta di organico sarà sufficiente un'area di 1400 ettari: favoriremo agricoltura biologica e trattamento per terreni contaminati». Certo, si attende anche il termovalorizzatore di Acerra: «Se si farà la gara europea, i tempi saranno lunghi. Se, invece, la Ue autorizzerà la trattativa privata, i tempi per completare le due linee per il secco oscilleranno dai 18 ai 24 mesi. perciò è importante che si proceda velocemente su Salerno». E poi, per completare il quadro, le società miste provinciali «per le quali faremo in modo con Confindustria che le piccole aziende stringano alleanze con le multiutulity». Ma il nodo del personale da assorbire resta, tuttavia, irrisolto. Infine, il ruolo del Governo nazionale, con Berlusconi che vuole intervenire direttamente sulla vicenda campana: «Spetta a noi andare avanti — ha replicato Bassolino — ma siamo pronti a discutere con il Governo. Si può fare anche una cabina di regia. Siamo pronti a parlarne».

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