Da oggi monitoraggio nelle aziende della Piana del Sele

Diossina, via libera per trenta caseifici. Corea: blocco rimosso.

Allarme in due aziende del Casertano.
Arrivano i primi risultati incoraggianti per la produzione della mozzarella di bufala tra Napoli, Caserta e Benevento
9 aprile 2008 - Angelo Agrippa
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI – La Corea del Sud rimuove il divieto di importa-zione della mozzarella di bufa-la campana (verrà mantenuto un divieto di importazione sui prodotti provenienti dai 25 caseifici nei quali sono stati trovate tracce di diossina superiori alla soglia consentita) e, nel frattempo, arrivano anche i primi esiti delle analisi sui campioni di latte inviati nei labora-tori europei. Diciassette di essi, su una quarantina di risultati giunti all’Istituto zooprofilatti-co di Portici, hanno fornito un responso incoraggiante sul tasso di diossina presente nel latte, tanto che trenta allevamenti bufalini della zona di Napoli, Caserta e Benevento sono stati liberati dal divieto della com-mercializzazione imposto per tutta la durata degli esami. In particolare restano sotto stretta osservazione due allevamen-ti: uno a San Tammaro e l’altro a Marcianise, entrambi nel Casertano, dove da prelievi effet-tuati a marzo sarebbe stata riscontrata una presenza eccessiva di diossina: rispettivamente di 30 e 25 picogrammi, a fronte di un limite consentito di 3 picogrammi.
«Per quanto riguarda il mio territorio di competenza – ha commentato Pasquale Castaldo Campanile, responsabile del servizio veterinario della Asl Caserta 2 – si tratta di un’azienda che sorge nelle vicinanza di un’area adibita ad attività per lo stoccaggio di rifiuti. Ma da qui a dire che vi possa essere una connessione tra le due cose ce ne vuole. Nell’ambito del piano straordinario di monitoraggio abbiamo controllato 94 caseifici ed eseguito 142 campionature grazie al lavoro di 35 squadre formate da veterinari, tecnici e carabinieri del Nas. Gli altri risultati che ci stanno pervenendo ritengo siano più che incoraggianti: si registra una soglia di attenzione per pochissimi caseifici dell’agro aversano». Intanto, a partire da oggi scatteranno i controlli in una trentina di caseifici bufalini tra la Piana del Sele e il Vallo di Diano, nel Salernitano, appartenenti all’ambito di competenza dell’Asl Salerno 3. Anche qui sarà proibita, a scopo cautelare, la commercializzazione di mozzarella di bufala e di prodotti derivati per una settimana circa. Secondo il cronoprogramma ministeriale concordato con la Ue, tra qualche giorno (venerdì ci sarà un incontro al ministero della Salute) i risultati delle analisi saranno messi a disposizione della Commissione europea, Mentre per il 25 aprile sarà probabilmente consegnato il quadro completo dell’operazione di monitoraggio. A questo punto partirà la secorida fase del piano che prevede la realizzazione di un’analisi epidemiologica per accertare «fin dove si è este-so il fenomeno e, una volta individuate le zone a rischio, si procederà – è spiegato in una nota – a un controllo conosci-tivo, senza blocco cautelare, su tutti gli allevamenti bovini ed ovicaprini».
Per la Coldiretti «il maggior danno al Made in Italy è quello provocato dalla schizofreniacon cui le autorità nazionali e comunitarie stanno affrontando gli eventi con il susseguirsi di dichiarazioni contraddittorie che creano confusione e provocano danni incalcolabili agli allevatori e ai consumatori. Lascia senza parole - sottolinea dalla Coldiretti - il fatto che dopo av.er dichiarato in conferenza stampa lo scorso 27 marzo che la mozzarella di bufala campana non viene esportata in Corea del Sud, il ministro delle Politiche Agricole accoglie con soddisfazione la decisione del-la Corea del Sud di riaprire il mercato alla nostra mozzarella di bufala campana».

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