Decine di bidoni nel canale Agnena. Incubo rifiuti tossici, due aree transennate a Pantano e Lenza

Tutta la cronaca e le foto: la scoperta fatta dalla polizia municipale a meno di un km da Carabottoli, l'intervento degli specialisti del Nucleo Chimico dei vigili del fuoco. E' attacco continuo alle produzioni agricole e tipiche
29 marzo 2008

Bidoni Tossici al Pantano CANCELLO E ARNONE - Mentre scriviamo - sono le ore 11.00 - solo da poche ore una pattuglia della polizia municipale ha fatto la scoperta di decine e decine di bidoni di rifiuti nei pressi del canale Agnena, al confine tra i Comuni di Cancello e Arnone, Mondragone e Carinola, in zona Pantano, a meno di un chilometro da località Carabottoli, diventata celebre per le proteste delle popolazioni locali contro la decisione, poi saltata, di localizzare in questo sito, una disarica di ecoballe.
I fusti, da un primo esame, riportano scritte in tedesco. Sottufficiali e agenti della polizia municipale si sono allontanati per cautela dal luogo preciso della discarica, tenendo comunque sotto controllo l'area, nella quale hanno allertato l'intervento dei Vigili del Fuoco. Squadre di specialisti stanno esaminando i fusti per verificare preliminarmente la loro tenuta e il contenuto esatto.
Un fatto avvenuto sicuramente nella notte. Nonostante il passaggio nella zona, da molti residenti dell'area uilizzata per raggiungere le zone interne a cavallo con la Domiziana, il favore delle ore notturne ha consentito lo scarico illecito dei bidoni.
Un ennesimo attacco della criminalità organizzata ad un territorio già gravato da emergenze e difficoltà, in un'area vocata a produzioni agricole e tipiche di eccellenza: qui sono ubicati molti caseifici, alcuni dei quali riportano anche nel marchio l'identità territoriale. L'Agnena è un alveo della Piana Regia lungo circa 30 kilometri. Ha origine presso Agnena, al km 199 della Statale 7, la via Appia e sfocia nel Golfo di Gaeta presso laTorre di Pescopagano.

aggiornamento ore 20.00
Il racconto della scoperta dei bidoni con i rifiuti tossici rinvenuti a Pantano comincia alle ore 9.30. Con una segnalazione pervenuta alla polizia municipale del Comune che si avvia al rinnovo del Consiglio comunale e che è retto attualmente dal commissario prefettizio Gerardina Basilicata.
Forse un agricoltore, forse uno dei tanti residenti dell'area che utilizza il sistema viario dell'area. La segnalazione riferisce di strani fusti scaricati in zona, certamente nella notte.
E anche di fretta, come appurerà una pattuglia della municipale di Mondragone prontamente intervenuta sul posto. Perchè, alla fine, tre quarti dei fusti risulteranno aperti e danneggiati nell'urto sul terreno, dopo essere stati scaraventati dal veicolo degli sversatori abusivi: da essi è fuoriuscito un liquido grigiastro.
I bidoni a Pantano sono nove, di un brillante colore azzurro, riportano scritte in più lingue, tra le quali il tedesco. E il rapporto dell'accertamento, che sta per essere inviato al pubblico ministero di turno in Procura, riporterà probabilmente anche l'indicazione di qualche azienda: da accertare se quella che ha allestito originariamente i fusti o quella che ne ha utilizzato il contenuto, sversandovi poi altro materiale.
I vigili urbani si rendono conto della gravità del fatto, straordinaria pur nell'ordinarietà del degrado dell'alveo e dei terreni circostanti (intorno ci sono lastre di eternit spezzate e abbandonate e rifiuti di ogni genere). Avvertita la Procura, allertati gli uffici locali del Servizio Prevenzione dell'Asl Ce2 (sul posto giunge, con alcuni tecnici, il dirigente Severo Stefanelli, che è pure consigliere provinciale), avvisati innanzitutto i Vigili del Fuoco, che arrivano subito sul posto con una squadra del vicino distaccamento di via degli Oleandri.
I vigili urbani controllano l'area e regolano il traffico, arriva anche una Volante della Polizia di Stato, mentre i vigili del Fuoco, in via preliminare, delimitano l'area con un nastro e avviano i primi accertamenti con le attrezzature a loro disposizione. Pare scongiurata la radioattività, ma necessitano altri accertamenti più accurati.
E allora intervengono, da Napoli, gli uomini dell'NCBR, il Nucleo specializzato in interventi mirati ad affrontare il pericolo nucleare, chimico, batteriologico o radiologico. Indossando tute bianche e mascherine, fanno verifiche più approfondite con altre apparecchiature, il cui esito finale e preciso non potrà che essere affidato alle analisi di laboratorio.
Chi ha visto il liquido parla di materiale simile alle morchie, residui della lavorazione di verniciatura o degli altiforni. Roba che i clan criminali, lo dicono i rapporti della magistratura che ha indagato a lungo sulla Rifiuti Connection a partire dagli interessi della camorra nel settore, sversa ovunque illegalmente per poco meno di 20 centesimi a chilo, un terzo del prezzo dello smaltimento legale: un business non da poco.
Ma l'allarme non è solo a Pantano, l'NCBR si sposta anche a Lenza, lì vicino: ci sono altri sei fusti uguali. Il materiale sembra lo stesso, lo scarico criminale si è svolto in due tappe.
Alla fine le due aree vengono transennate, i fusti restano lì. Partono gli accertamenti anche per individuare la proprietà del terreno vicino all'alveo, forse consortile. Vigili, vigili del Fuoco e tecnici sanitari lasciano la zona intorno alle 17: si conclude per oggi l'ultimo episodio di un business che vale 5/6 milioni di euro all'anno.

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