Salerno

Tensione alla Provincia irrompono i «grillini»

1 marzo 2008 - Francesco D'Ambrosio
Fonte: Il Mattino ed Salerno

Ha voce e forza il popolo anti-termovalorizzatore: lo ha dimostrato ieri durante le tre ore di convegno organizzato dal Pd (area Letta) sul tema "Una svolta radicale per i rifiuti in Campania". Tre ore durante le quali la rabbia dei 'grillini' si è unita a quella di chi era giunto in Provincia per ascoltare, capire. Tanto che qualche illustre relatore ha ceduto a qualche vaffa mentre altri si sono abilmente sottratti appellandosi al solito, ed evidentemente provvidenziale, aereo in partenza. C'erano l'avvocato Ada Lucia De Cesaris da Milano, il capogruppo lombardo del Pd Gamberti, l'ingegnere Del Giorno, l'esperto in recupero da differenziata Vincenzo Chiera, l'ingegnere Antonio Bonomo della A2A di Brescia ma soprattutto lei, la dottoressa Patrizia Gentilini. Assordante l'assenza dell'Amministrazione comunale di Salerno non scalfita dalla informale presenza del consigliere Alfonso Buonaiuto (era tra il pubblico). De Luca è finito sott'accusa soprattutto quando, al termine, Rosario D'Acunto ha condannato "il procedimento esclusivo che ha portato Salerno a chiedere la costruzione el termovalorizzatore da allocare a Sardone". Tranne la Gentilini e Chiera sono stati contestati aspramente tutti. A partire dall'assessore Corrado Martinangelo (che ha preferito andare via subito "per presentare a Sanremo il salone della mozzarella"). L'avvocato Ada Lucia De Cesaris ha dovuto addirittura interrompere la relazione. Ad aprire gli occhi sui rischi, scientificamente provati, della presenza di un termovalorizzatore è stata Patrizia Gentilini: «Linfomi, sarcomi, neoplasie infantili, ritardi nello sviluppo cognitivo, cancri al polmone, al colon, alla mammella. Questo produce la presenza del termovalorizzatore su uomini, donne e bambini». La risposta dell'ingegnere Bonomo è stata semplice: "La diossina? Seri studi medici dimostrano che a Milano l'incidenza massima è attribuibile ai… forni a legna delle pizzerie. Il nostro impianto ne emette lo 0.02% del totale". Poi ha ammesso: "La termovalorizzazione non è la soluzione al problema dell'immondizia perché, un impianto del genere, nasce non con il fine di smaltire i rifiuti ma di recuperare energia da quanto non è riciclabile". Contestato ed incalzato, così come i prof reazionari del '68 preferisce prendere la valigetta ed abbandonare la 'cattedra'. Ma mentre lascia l'aula sussurra: "La A2A parteciperà alla gara per il termovalorizzatore di Salerno".

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