Bertolaso: abbiamo vinto contro tutti

Zuccoli (A2A): da oggi si toglie spazio ai clan
27 marzo 2009 - Francesco Vastarella
Fonte: Il Mattino

Acerra. I teloni di plastica si sollevano come sette sipari e compare la maxivasca piena di rifiuti, il serbatoio di combustibile del termovalorizzatore. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha appena premuto il tasto che gli è stato portato dal sottosegretario all’emergenza Guido Bertolaso. Il Cavaliere alza la mano come per dire: avanti tutta, si bruci. Il braccio meccanico solleva una decina di quintali del materiale-combustibile. Gli artigli di acciaio si aprono e tutto giù nel primo dei tre forni (gli altri due saranno a regime entro giugno). È già caldo il forno grazie al gasolio utilizzato per l’avvio, poi saranno solo i rifiuti ad alimentare il ciclo. S’infiamma l’immondizia, s’infiammano le parole quando vengono rievocate le vicende, soprattutto giudiziarie, che hanno portato al varo del termovalorizzatore. Bertolaso prima, il Cavaliere poi fanno dei chiari riferimenti, Massimo Ponzellini, presidente Impregilo, si prende un’autentica rivincita nel suo discorso anche se qualche ora più tardi incasserà la stretta di mano e la cordialità del procuratore Giandomenico Lepore. «Contro di noi si è scatenato di tutto», ripete Bertolaso esaltando il lavoro del suo team e «il coraggio che ci è voluto per raggiungere l’obiettivo». Nelle parole del sottosegretario un omaggio anche all’ex commissario all’emergenza Corrado Catenacci «che ha dovuto fare i conti con situazioni che mai avrebbe immaginato», con un chiaro riferimento agli avvisi di garanzia. Altrettanto Bertolaso fa per Marta De Gennaro. L’immondizia è in cottura, ne uscirà energia elettrica tra un po’ e grazie all’intesa appena firmata con il presidente Andrea Bollino la comprerà il gestore dei servizi elettrici, Gse. Le ciminiere lanciano nell’aria a oltre 110 metri di altezza vapori superfiltrati per ridurre al minimo diossine derivate dalla combustione. «Marmitte catalitiche più che ciminiere», sottolinea Bertolaso, che annuisce quando Giuliano Zuccoli presidente di A2A commenta: «Brucia l’immondizia e vanno in fumo i business dei clan». «Inquinamento inferiore a quello prodotto da tre auto», puntualizza il premier. «Il sistema di trattamento dei fumi - spiega Ponzellini - rappresenta lo sviluppo più avanzato in termini di complessità e rendimento di un processo di depurazione. Garantiamo emissioni al camino inferiori del 50 per cento rispetto al limite imposto dalla normativa sia italiana che europea». Il cuore del complesso sistema di filtraggio è in due elementi, i due filtri a maniche per la rimozione di ceneri leggere e microinquinanti e il reattore DeNOx catalitico per la rimozione dei pericolosi ossidi di azoto. NOx è appunto una sigla che in chimica identifica tutti gli ossidi di azoto e le loro miscele. Tutto però comincia nel forno a griglia mobile, dove la centrale di comando invia i rifiuti selezionati per fare da combustibile che vengono scaricati dai camion dietro i teloni nel piazzale di ingresso. La griglia mobile è raffreddata ad acqua ed è integrata con la caldaia. Segue il sistema di iniezione al latte di calce, il reattore di assorbimento a semisecco per l’abbattimento dei gas acidi, il sistema di iniezione del carbone attivo in polvere, il filtro a maniche per rimuovere ceneri leggere e microinquinanti, un apparato di iniezione di «reagente misto», un secondo filtro a maniche, il reattore DeNOx catalitico, il ventilatore estrattore, infine il sistema di monitoraggio delle emissioni al camino. L’Impregilo ha realizzato il termovalorizzatore di Acerra con la consociata campana Fibe e il braccio tecnologico internazionale Fisia Italimpianti con la Fisia Babcock che vantano 500 impianti realizzati in tutto il mondo. «Nonostante tutto torneremmo per altre opere in Campania e non soltanto perché il presidente Berlusconi ci ha defintii eroi - dichiara Ponzellini -. Il nostro migliore avvocato, dopo le vertenze penali e civili, sarà questo impianto che guadagnerà da solo i soldi necessari». Ponzellini è reduce dalla stretta di mano con il procuratore Lepore che gli ha detto: «Il nostro è un mestiere difficile». Poi Ponzellini, che all’epoca dei fatti non era ai vertici di Impregilo, confessa: «Con 750 milioni sequestrati per 14 mesi e il divieto di operare con enti pubblici in Italia è stato un brutto momento. All’estero abbiamo dovuto spiegare e chiedere aiuto, dal Venezuela all’Islanda. La cordialità del procuratore Lepore è stata molto gradita». La gestione dell’intero impianto è nelle mani della A2A, società nata dalla fusione delle municipalizzate di Milano e Brescia. Il presidente del consiglio di gestione, Giuliano Zuccoli, chiarisce subito la linea d’azione: «La gente perbene comincia a capire che grazie a impianti del genere si toglie spazio alla criminalità organizzata. In Campania portiamo contributi di professionalità, esperienza, efficacia, trasparenza, che hanno consentito ad A2A di realizzare le sue migliori iniziative nel settore energetico ed ambientale, tra cui i due termovalorizzatori di Brescia e Milano, i maggiori in Italia, in servizio con successo rispettivamente da undici anni e da otto anni». La A2A avrà come braccio operativo la società Partenope Ambiente, che avrà duecento dipendenti alla fine del processo costitutivo e di formazione del management e dei lavoratori.

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