Agnano. Già effettuato il "layout".

Sagoma alta 40 metri, la torre 80 o 100 Gestione all´Asia
28 giugno 2008 - Antonio Corbo
Fonte: Repubblica Napoli
L´ultimo progetto è anche il più veloce. «Una settimana dopo l´annuncio del sindaco c´è già qualcosa di importante per Agnano». Annuncio criptico dagli uffici di Palazzo San Giacomo. Che succede, a che punto è l´inceneritore, la Iervolino annuncerà qualcosa a Berlusconi martedì? Bisogna allontanarsi da Napoli per sapere di più.
Ecco: «Un ingegnere romano, dipendente di una municipalizzata, con i suoi collaboratori ha realizzato un "layout"». «Il Risultato è ampiamente positivo». Un "layout"? La sagoma dell´inceneritore di Napoli si poggia dolcemente sul verde cupo della collina vulcanica che divide Agnano da Pozzuoli. È questa la prima immagine. «Rassicurante come impatto ambientale», dicono i tecnici. Il "layout" è la configurazione al computer dei volumi e degli ingombri. L´inceneritore compare nelle tre dimensioni. Ruota. L´effetto è suggestivo: è come osservare il nuovo impianto da un elicottero. Daniele Fortini è a Roma per il rinnovo dei contratti di categoria. Il presidente di Federambiente, anche amministratore delegato di Asia, si è immerso fino a notte alta nella trattativa. Parla l´assessore Gennaro Mola, ottimista. «La scelta del Comune presenta aspetti positivi che stiamo analizzando. I primi risultati sono interessanti». Il prossimo test riguarderà lo studio dei venti. Per definire l´altezza della torre o camino. Ottanta o 100 metri. La sagoma dell´inceneritore (capacità di trecento tonnellate) sfiora i 40. Rimarrà "sottovento". La collina lo ripara dal più robusto, il libeccio.
Fantini ha esposto al sindaco Iervolino il suo programma. Questo: «Le garanzie. Nessun rischio per la salute dei cittadini e per l´ambiente, struttura sicura al mille per mille. Efficacia massima nel ricavare energia elettrica e termica. Eccellenza di ingegneri per un effetto positivo sul paesaggio. La zona è degradata, va riqualificata con un´opera che sia un´attrazione, Napoli ne sarà orgogliosa dopo tanti disagi. Esporremo le foto di oggi: com´eravamo e che cosa abbiamo saputo fare. Sarà un successo del sindaco e del Comune». Fortini impegna l´Atia (Associazione tecnici italiani dell´ambiente) con 150 ingegneri, tra le grandi firme dei diversi settori: dal sanitario al nucleare. Ed esclude studi privati per evitare sprechi o contestazioni nelle parcelle. «Solo tecnici di aziende pubbliche».
L´euforia si smorza visitando la sede. Ieri alle ore 16.30 era inagibile la strada di accesso all´area da espropriare, ex locali Nato. Si chiama via San Gennaro. È coperta di rifiuti. Occorre il trattore dell´Esercito. La municipalità è contraria. Giuseppe Balsamo è furibondo anche per la sua esclusione dalla riunione tecnica. Fu convocato il capogruppo del Pd al Comune, Antonio Borriello, ed escluso lui, stesso partito, ma presidente della Municipalità Fuorigrotta-Bagnoli-Agnano. «Una scelta che sembra casuale per evitare altre più logiche, come Napoli Est». C´è un progetto di bonifica concordato dall´Autorità portuale con i petrolieri. Per Scampia, Centrale del latte, giocava la contiguità con Chiaiano. «Io non so che cosa dire ai miei cittadini: perché è stata scelta un´area che punta sul verde, sul turismo termale, sul fitness». Le Terme di Agnano saranno privatizzate dopo i cospicui finanziamenti europei. L´inceneritore renderà più modesto il prezzo? Balzamo chiederà spiegazioni all´assessore Enrico Cardillo.
I suoli sono su due aree, divisi da una strada larga 14 metri. Nella più ampia la parte termomeccanica, nell´altra un impianto di selezione «perché ad Agnano non si vedrà neanche l´ombra di un rifiuto. Come a Brescia e Vienna», insiste Fortini. L´Asia gioca d´anticipo. Corre. Perché vuole progetto, costruzione e gestione dell´impianto. Bertolaso era perplesso, il Comune martedì ricorderà anche al governo che «la legge 113 del testo unico degli enti pubblici autorizza l´affidamento diretto» se la società è in parte dello stesso ente pubblico. L´Asia è cento per cento Comune di Napoli. Ma i proprietari dei suoli che dicono? Rintracciati, Giovanni e Giancarlo Di Luggo. Riservati ma furenti. «Abbiamo anche altri interessi in quell´area. Ci espropriano il parcheggio che faceva parte di un progetto diverso. È un colpo duro. I nostri avvocati e i tecnici studiano, vedremo». Aspettano la notifica dell´esproprio per correre al Tar.

 

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