Comunicato Stampa GreenPeace Napoli su Taverna del Re
In relazione all'utilizzazione dell'area agricola in località Taverna del Re nel Comune di Giugliano in Campania per l'allocazione delle balle di rifiuto indifferenziato prodotte dai fasulli impianti di selezione di cdr, GREENPEACE Napoli manifesta il proprio dissenso nel continuare ad utilizzare il sito in questione e nel portare avanti l'attuale politica di repressione con l'uso della forza a danno di persone, associazioni, comitati e movimenti che chiedono il riconoscimento del diritto all'ambiente contro il danno, il delitto e il disastro ambientale conseguenti all'attuale gestione di rifiuti.
Le forze dell'ordine devono essere utilizzate per fermare il quotidiano traffico di rifiuti tossici e nocivi che imperversa in Campania, causa di elevate mortalità soprattutto tra i bambini.
Si ricorda, inolte, che l'Unione Europea ha intrapreso diverse procedure di infrazione per la discarica di Giugliano in Campania in località Taverna del Re, sul mancato raggiungimento delle percentuali di RACCOLTA DIFFERENZIATA (RD) e su altre questioni riguardanti i rifiuti.
Attualmente risultano in corso anche diverse indagini intraprese dalla magistratura riguardanti gli impianti e la loro relativa lavorazione e produzione.
Sulla base di quanto indicato GREENPEACE Napoli chiede l'immediata sospensione della produzione di balle di rifiuto indifferenziato, in quanto gli impianti non effettuano la corretta lavorazione dei rifiuti con la produzione in uscita di un qualcosa di simile a quello che è entrato e con l'impossibilità di determinare il contenuto delle balle e della loro pericolosità, nonché l'immediata sospensione della produzione della frazione organica non stabilizzata che in fase di collocazione in discarica produce notevoli quantità di percolato e di altre sostanze, il tutto con sperpero di denaro pubblico.
GREENPEACE Napoli chiede anche la riconversione degli impianti di selezione di cdr in impianti per la selezione della raccolta differenziata del multimateriale (= del secco differenziato) e la riconversione in impianti per la lavorazione dell'organico da raccolta differenziata per la produzione di ammendante.
Le richieste formulate sono a garanzia della salvaguardia ambientale, del rispetto della normativa europea, del protocollo di Kyoto e per contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici e la desertificazione in atto in regione.
Ci auspichiano, infine, che l'inceneritore di Acerra venga da subito considerato "archeologia industriale".