Rifiuti in Campania Un no motivato a Chiaiano: WWF costretto a Manifestare

29 aprile 2008 - WWF

WWF ribadisce la sua opposizione alla creazione di discariche in aree protette, come a Serre, come a Pianura così a Chiaiano. Una discarica di rifiuti tal quale non è solo inaccettabile in un parco, come il parco urbano delle colline di Napoli, ma è del tutto in contrasto con le normative europee, tant'è che l'Italia ha avuto recentemente una condanna dalla Comunità Europea proprio per questo motivo.

L'ipotesi di Chiaiano è ancora un buco da riempire, una nuova discarica proposta dal commissariato nella totale assenza di azioni che avviino una corretta gestione del ciclo dei rifiuti e indichino la strada per uscire definitivamente dall'emergenza.

L'ordinanza con cui sono stati conferiti i poteri straordinari al Commissario De Gennaro ha stabilito di "...inserire le misure emergenziali in un quadro coerente con il definitivo superamento del problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania, anche individuando soluzioni alternative al conferimento in discarica dei rifiuti urbani mediante il loro smaltimento in impianti di termodistruzione ed incentivando il ricorso alla raccolta differenziata...".

Nulla di quanto previsto nella delibera citata è avvenuto se non il ricorso ai paesi esteri per l'invio dei nostri rifiuti.

Qual è il quadro coerente previsto dal Commissario? Fino ad ora le misure emergenziali si sono basate unicamente sulla ricerca affannosa e non organica di siti per nuove discariche, mentre non si è avviato un percorso coerente di chiusura del ciclo dei rifiuti fatto di riduzione a monte, di raccolta differenziata, di impianti industriali coerenti con le direttive europee.

Solo il tempo necessario per l'avvio di questo ciclo avrebbe giustificato la scelta impopolare di aprire discariche tampone, comunque a norma di legge, su cui creare un consenso e una partecipazione consapevole della popolazione.

Il WWF ribadisce la sua opposizione alla creazione di discariche in aree protette: una discarica di rifiuti tal quale non è solo inaccettabile in un parco, e vietata dalle leggi nazionali e regionali sulle aree protette, ma è del tutto in contrasto con le normative europee. Alla lunga lista di procedure di infrazione e condanne che riguardano i rifiuti da parte dell' Europa nei confronti dell'Italia (tra cui quella per il "caso Campania" , tuttora in corso di giudizio da parte della Commissione Europea) ) , va aggiunta la recente condanna della Corte di Giustizia Europea per violazione della Direttiva 1999/31 che ha lo scopo di prevedere misure, procedure e orientamenti volti a prevenire o a ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull'ambiente risultanti dalle discariche di rifiuti: con i nuovi impianti previsti per la Campania si potrebbe andare ad aggravare la situazione ed arrivare a nuove condanne, anche pecuniarie, da parte dell'Unione Europea. Ricordiamo , infine, che anche la normativa italiana sui rifiuti (d.lgs. n. 152/2006 ), si ricava una precisa finalità : la priorità delle attività di recupero a quelle di smaltimento dei rifiuti, e nell'ambito di tali attività, la assoluta residualità delle attività di smaltimento in discarica (art. 181) . Lo stesso decreto stabilisce che "Lo smaltimento dei rifiuti è effettuato in condizioni di sicurezza e costituisce la fase residuale della gestione dei rifiuti, previa verifica, da parte della competente autorità, della impossibilità tecnica ed economica di esperire le operazioni di recupero ". E' quindi del tutto palese che le operazioni in atto per uscire dall'emergenza rifiuti sono lontane ,se non del tutto contrastanti, dalle richieste sia dell'Europa sia delle leggi italiane.

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