Fiducia del Governo sul DL per l'emergenza rifiuti in Campania

Con l'alibi dell'emergenza si rende impossibile il libero confronto parlamentare sul delicatissimo problema campano
2 luglio 2007 - Comitato Allarme Rifiuti Tossici

Il Governo pone la fiducia sul decreto per risolvere l'emergenza rifiuti in Campania.

Riportiamo le parole di Caruso, esponente di Rfc, in merito all'iniziativa govenativa:
"Dopo aver calpestato e cancellato il potere giudiziario, attraverso l'art.2 del decreto che esautora la magistratura dei suoi poteri di controllo e di sanzione in merito alle decisioni del Commissariato, caso senza precedenti nella storia della repubblica italiana, la scelta di porre la fiducia al decreto in sede di riconversione alla Camera dei Deputati, esautora anche il potere legislativo dalla possibilità di intervenire".
[...]
"Oggi i rifiuti, domani qualsiasi governo - di destra o di sinistra - potrà sentirsi autorizzato a imbavagliare gli altri poteri dello stato in nome di qualsiasi presunta emergenza. Sui rifiuti in Campania non ci troviamo dinanzi ad un'emergenza, perchè dopo 13 anni quell'emergenza è diventata sistema, un sistema attraverso il quale rispettabili imprenditori e poco raccomdandabili camorristi, si sono arricchiti sulla pelle e la salute dei cittadini, con una classe politica silente o connivente, dinanzi a un giro di miliardi gestito da grandi multinazionali, come impregilo o Fibe, intente più ad accumulare profitti che a risolvere quell'emergenza rifiuti che rappresenta per loro una vera e propria manna dal cielo".
"Le inchieste della magistratura che in questi giorni stanno aprendo uno squarcio di verità sull'affare dei rifiuti in Campania rischiano di essere insabbiate e vanificate dallo strapotere di un commissariato che può agire in deroga a tutte le leggi, anche in materia ambientale, igienico-sanitaria, paesaggistica, territoriale, di pianificazione. E' così si arriva all'assurdo che il commissariato dispone il dissequestro e la riapertura della discarica di Difesa Grande ad Ariano Irpino e affida la gestione alla stessa azienda inquisita per avvelenamento di acque, disastro ambientale e altri gravissimi reati, in quanto per dieci anni ha sversato in quel sito rifiuti speciali, materiale tossico e altre porcherie. In pratica è come se si scarcera un pluriomicida e gli si consegna all'uscita del carcere anche una pistola".

Powered by PhPeace 2.6.4