Napoli non è Roma imperiale ne’ Timbuctu

Relazione tenuta dal Dott. Antonio Marfella presso la Camera di Commercio in Napoli in data 7 marzo 2008
7 marzo 2008 - Antonio Marfella (Tossicologo Oncologo Fondazione Sen. G. Pascale)

La definizione tecnica di “governo carismatico di Augusto” fornita dal Prof Palma nella introduzione al mio intervento mi obbliga al ricordo che il governo carismatico dell’Imperatore Augusto non fu solo potenza militare di legioni. Esso portò alla “Roma delle mille fontane” con la esaltazione della ingegneria idraulica di Roma e la costruzione di ben undici acquedotti che per molti secoli garantirono a Roma imperiale , tra l’altro, quella salubrità e igiene pubblica che la preservò (pur essendo attraversata da tutto il mondo allora conosciuto) da epidemie micidiali come quelle che invece uccisero nel 1653 ben tre napoletani su quattro!
Oggi, il nostro “governo carismatico” della Campania, richiamato dal Prof Palma, cosa lascerà ai posteri (e nel frattempo al Commissariato) ? Non meno di sei milioni di tonnellate di pericolose ecoballe da smaltire che oggi occupano aree, (Taverna del RE), nelle zone piu’ fertili della Regione, piu’ grandi di un centro abitato come Villaricca!

E mi spiace che Giorgio Bocca in alcune sue pessimistiche esternazioni su Napoli abbia coinvolto nel paragone pure Timbuctu. Mitica città fuori dal tempo e dallo spazio, Timbuctu, al contrario di Napoli, è al di fuori da secoli da qualunque rotta commerciale e preserva intatta il fascino della propria identità civile e culturale .
Io sono un cittadino napoletano che ha vissuto dalla nascita soltanto in questa città e mi sono reso conto che Napoli vive in questo periodo della Storia un ruolo unico, e purtroppo negativo, che la pone al centro della attenzione del Mondo.
La sua caratteristica peculiare di città senza regole in Italia e nel Mondo la ha trasformata negli ultimi venti anni nel Laboratorio Mondiale della “DEREGULATED GLOBALIZATION” (Globalizzazione selvaggia e senza regole) con il disastro dei rifiuti sotto gli occhi di tutto il mondo!
Napoli da tempo è la Hong Kong del Continente commerciale Europa, punto di ingresso e transito di tutte le merci legali, e soprattutto illegali, da immettere nel circuito commerciale Europeo.
Per un caso fortuito ho letto contemporaneamente sia “Napoli siamo noi” di Bocca che “Gomorra” di Saviano e l’unica nota emotiva che trovo discordante è la diversa angoscia reattiva che pervade chi, come me e Saviano, questa realtà la vive e la subisce ogni giorno e chi, con il dovuto e meritato distacco di una vita vissuta, combattuta e nobile, guarda dall’alto e giudica con uno sguardo non proiettato verso la necessaria riconquista di un futuro civile che, chi invece ci vive, sa di dovere combattere rischiando la vita per ottenere.
Io so benissimo quanto pessima sia oggi Napoli: la vivo ogni giorno. Amo moltissimo la mia città multietnica e multiculturale di antichissima civiltà e ricca di tesori di arte e cultura. Napoli è un Museo a cielo aperto, e a Napoli persino piu’ che a Roma (grazie a Pompei) vi sono i piu’ vivi a ancora attuali tesori della civiltà Romana grazie al Museo Nazionale. Io sono nato a Mater Dei, cresciuto a Piazza del Gesù dai Padri Gesuiti, ho studiato presso il Museo Nazionale nella Facoltà di Medicina di S. Giuseppe Moscati, e vivo da molti anni nelle adiacenze di Piazza Cavour e del Rione Sanità.
Subisco ogni giorno sulla mia pelle e quella della mia famiglia la vergogna della impossibilità di vivere una vita semplicemente normale. La caratteristica di “tolleranza” del popolo napoletano, che sin dalle analisi di Vincenzo Cuoco sul fallimento della Rivoluzione del 1799 ne costituisce intelligente strumento di sopravvivenza, è nota causa della impossibilità di valido attecchimento di qualunque scintilla rivoluzionaria. E oggi il Popolo Napoletano e la Camorra hanno trovato nel commercio globalizzato dei rifiuti tossici e della droga una fonte inesauribile di denaro e quindi di “lavoro” per una sempre più larga fetta di popolazione.
Ciò impone da parte di quella piccola, ma culturalmente elevatissima, fetta di cittadini napoletani civili, oggi rappresentati nei circoli culturali, politici e morali che si stringono attorno a Maestri laici come Gerardo Marotta e religiosi come Padre Alex Zanotelli e il Cardinale Crescenzio Sepe, un impegno civile fortissimo quale “consapevole minoranza”.
Cio’ che però a mio parere serve, in questa lotta impari contro un Moloch che genera denaro illegale in quantità infinite, che comincia a vedersi lucidamente finalizzato nel meraviglioso impegno del Cardinale Sepe e nell’impegno dei laici come la Assise di Palazzo Marigliano guidata da Marotta, è la consapevolezza di dovere lavorare nel recupero organico di scolarità, formazione e partecipazione civile del cittadino napoletano, soprattutto dei giovani, finalizzandolo alla costruzione di una nuova Classe Dirigente che provenga dalle viscere e non sia imposta dall’esterno (come sempre e ancor più in questa tornata elettorale) al Popolo Napoletano.
Ciò che per secoli nessun Potere ha mai voluto, tantomeno quello attuale, è rendere consapevole e partecipe delle proprie scelte politiche il cittadino napoletano, dalla raccolta differenziata dei rifiuti alla definizione di discariche ed impianti, alle bonifiche necessarie ed urgenti.
Napoli è oggi Laboratorio Mondiale di “deregulated globalization” : ciò che Napoli riuscirà a fare per ritrovare regole e soprattutto se stessa non salverà soltanto la città di Napoli, e neanche l’Italia, come dice Bocca, ma il Mondo Intero.
Ho scelto così di non piangere o fuggire, ho scelto invece di dare una mano ai pochi e validissimi giovani e ai Professionisti che attorno a Marotta e in Palazzo Marigliano si ribellano a questo Stato delle Cose.
E ho scoperto una voglia infinita e insoddisfatta di formazione, informazione e reazione in tutti: giovani e meno giovani cittadini napoletani.
Lo scorso 20 marzo 2007 sono stato tra coloro che hanno accompagnato i giornalisti della stampa estera nello ”Spazza Tour” per la Campania. Ho visto insieme a loro scene da Inferno Dantesco sul territorio martoriato di ciò che fu Campania Felix e il “Grand Tour “di Goethe!
Oggi, giusto un anno dopo, documentari come “Biutiful cauntri” , trasmissioni come “Anno Zero” e “Report” lo hanno documentato a tutto il mondo senza ombra di dubbio!

Siamo in guerra, e siamo TUTTI in disperata difesa di ciò che rimane della nostra Terra e della nostra salute.

E’ sufficiente leggere i giornali. Oggi 7 marzo 2008 : dal Corriere della Sera nazionale (pag 25) :

“I dati, raccolti da Fabrizio Menchini Fabris dell'Università di Pisa, arrivano da diecimila uomini sani e giovani (età media 29 anni). Colpiscono soprattutto le differenze fra le regioni italiane. Così se pugliesi, siciliani e toscani sembrano avere spermatozoi più sani, Lazio, Lombardia e Veneto registrano primati in negativo. Ma la maglia nera spetta alla Campania e a Napoli, al di sotto della media nazionale. I cumuli di immondizia bruciati per strada forse non sono estranei al risultato, visto che gli esperti puntano il dito contro l'inquinamento, ovvero discariche abusive, diossina e pesticidi, lo smog.
«Esiste una correlazione diretta fra riduzione della fertilità e gli inquinanti ambientali specie in Campania “

E questo solo per cominciare……..non vado oltre per non essere sempre definito “allarmista”, mio malgrado.
Siamo in guerra e siamo soli, noi cittadini inutili e popolo sofferente da un lato, e dall’altro , anch’essi soli, figli di questo stesso popolo sofferente, Esercito, Polizia, Vigili del Fuoco, Commissariato che pur deve trovare soluzioni efficaci e in emergenza sul corpo di un malato che è oggi consapevole di essere ammalato anche per rifiuti tossici provenienti da tutta Italia .
Siamo in guerra e siamo soli: chi soffre e chi deve ad ogni costo smaltire i rifiuti.
Non siamo nemici, siamo tutti contemporaneamente colpevoli e vittime: Popolo, Polizia e Commissariato.
Siamo tutti colpevoli e vittime della stessa tragedia : uno Stato che ha perso da anni il senso dello Stato e di conseguenza il controllo del proprio territorio !
Non siamo nemici, abbiamo tutti lo stesso sangue avvelenato e schiavo.
Siamo in guerra , siamo soli , siamo insieme. Insieme, tutti insieme!
Popolo, Commissariato, Esercito, Polizia, e dobbiamo ricostruire ciò che è stato distrutto negli ultimi venti anni o che forse a Napoli non è mai esistito : il senso dello Stato!

Quando Tom Kington , giornalista inglese dell’Observer, con il candore ma non la ingenuità di chi vede queste cose da un altro mondo nel marzo dello scorso anno mi chiede : “Ma come è possibile che la Camorra non si rende conto che distruggendo la Terra uccide se stessa e i propri figli ?” ho risposto che, al contrario della Mafia, chi vive e gestisce il Potere in Campania non ha bisogno di fare studiare i propri figli affinché essi possano insinuarsi nella matrice organica della Società Civile, a vantaggio della “Famiglia”.
Per generare un flusso infinito di Denaro e Potere in Campania oggi si deve gestire il semplice Commercio e la intermediazione di un numero infinito di appalti, subappalti pubblici, merci legali e illegali provenienti da tutto il mondo (Cina in primis), e quindi tutti i figli e i parenti vengono coinvolti nel vorticoso giro di commercio e Società per il controllo non del territorio o della Società ma soprattutto del semplice “scambio commerciale”, rifiuti tossici inclusi.
Ciò fa si che, purtroppo, il camorrista non avverta l’obbligo di fare crescere culturalmente e civilmente i propri figli, ma avverte solo l’obbligo di controllare, indirizzandoli ai propri illeciti scopi, col denaro della intermediazione commerciale, persino i professionisti di cui ha bisogno.
Anzi, fare studiare e far crescere culturalmente i propri figli potrebbe renderli persino deboli e incapaci di gestire adeguatamente l’intermediazione commerciale e “para-militare”, che oggi in tutto il mondo ha sostituito quale fonte di ricchezza persino gli Imprenditori che i beni li producono.
Pertanto, abbiamo tutti un solo obbligo morale e una sola strada possibile da percorrere, uniti, in modo coordinato ed efficace perché il tempo si riduce sempre di più.
Da un lato recuperare a un ruolo formativo/informativo organico ed efficace la Famiglia e la Scuola (quale normale Genitore e Professore sa per esempio cosa siano veramente la cocaina e la diossina?), dall’altro consentire a scopo formativo e civile la vera Partecipazione Politica di ogni cittadino alla costruzione delle scelte della Comunità Civile Napoletana.
Ogni singolo Cittadino Napoletano, camorrista incluso, da sempre vuole capire, essere correttamente informato, e poi decidere, da solo e con la propria testa.
Se riusciremo a fare capire anche ai camorristi, e alla loro ormai enorme massa di salariati cittadini, quali sono gli indirizzi giusti di vivere civile in grado di tutelare formazione e futuro di tutti i nostri figli, ci potremo salvare.
E occorre sfruttare anche il nuovo ruolo delle Donne nella Società e persino nell’organigramma della camorra.
E c’e un solo modo di convincere i napoletani: non con le sole parole, ma con l’Esempio della propria vita.

Possiamo ancora diventare il Laboratorio Mondiale di “Regulated Globalization” e recuperare almeno parzialmente nel Mondo quella immagine di Campania Felix ormai perduta.

Pur nei pochissimi giorni che ancora restano alla conclusione del mandato dell’attuale Commissario, possiamo ancora gettare solide fondamenta per superare stabilmente la crisi.

Occorrono chiari indirizzi rivolti ad imporre la riduzione dei rifiuti, il rispetto delle normative sugli obblighi comunali di raccolta differenziata con commissariamento degli inadempienti, la individuazione di nuovi siti idonei per discarica non solo da mettere a norma ma soprattutto da garantire militarmente esenti da scarichi abusivi , una poderosa spinta per la apertura accelerata di quanti più è possibile siti di compostaggio recuperando a tale scopo magari sponsorizzazioni AD HOC da parte delle Regioni del Nord (sarebbe bellissimo ed è per me un sogno vedere inaugurare in Campania in pochissimi mesi impianti di compostaggio uno dal Presidente del Veneto, un altro dal Presidente del Piemonte, un altro ancora dal Presidente della Lombardia….. ).

    Un cosa sola sia infatti chiarissima a tutti: il problema Napoli non è un problema locale!

    Se Napoli si perde, si perde il Mondo Intero. Se Napoli si salva, si salva il Mondo Intero


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Napoli, li 7 marzo 2008

Antonio Marfella, Cittadino Napoletano
(Tossicologo Oncologo Fondazione Sen. G. Pascale,
Difensore Civico Assise Palazzo Marigliano,
Segretario Generale Napoli Federazione CISL MEDICI,
Congregato Mariano CVX Gesu’ Nuovo)

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