Comunicato Stampa
Le notizie di questi giorni confermano le ragioni di quanti in questi lunghi anni di commissariamento hanno denunciato un piano di smaltimento dei rifiuti che ha solo aggravato la situazione ambientale e sanitaria, già seriamente compromessa, della Regione.
Per mesi l´immondizia campana è stata accumulata di nascosto nel casertano, a Ferrandelle e Maruzzella, diventate vere e proprie discariche a cielo aperto senza alcuna garanzia per le popolazioni residenti.
Come dimostra l´ultimo incendio dovuto ad autocombustione, le tonnellate di balle di rifiuti "tal quale", giacenti da anni a Taverna del Re, continuano a rappresentare una vera e propria bomba ad orologeria che mette seriamente a rischio la salute dei cittadini di un intero territorio.
I continui smottamenti franosi a Chiaiano e Sant'Arcangelo provano la loro inidoneità a smaltire rifiuti tal quale.
L´inaffidabilità dell´inceneritore di Acerra, il cui direttore è stato sottoposto nei giorni scorsi agli arresti domiciari, è ormai sotto gli occhi di tutti. Il ripetersi degli episodi di sforamento dei valori delle polveri sottili (Pm10) consentiti dalla legge, nei pochi giorni di funzionamento non a regime dell´impianto, hanno costretto Berlusconi e Bertolaso a prorogare al 2 luglio la fine della prima fase di avviamento provvisorio dell´inceneritore, ancora in fase di completamento da parte della Fibe, sotto processo per truffa aggravata ai danni dello stato e frode in pubbliche forniture. Tra l'altro a fronte delle poche tonnelate di rifiuti bruciati ha già prodotto ben 2458 tonnellate di scorie e ceneri pericolose che in futuro si vogliono smaltire a Terzigno su un´area all´interno del Parco del Vesuvio violando vincoli ambientali e sanitari di carattere europeo.
A tutto ciò basta aggiungere la ricomparsa di cumuli di immondizia che ricoprono le strade di molti comuni e spesso sono accatastati accanto a gasdotti e linea di alta tensione.
Questo è il risultato del "miracoloso" intervento del governo con la complicità della Protezione (in)Civile!
Intanto le indagini della magistratura confermano i nostri sospetti e le nostre denunce. "Andare avanti ad ogni costo". Questa la missione di consulenti e collaudatori succedutesi in questi anni accusati di attestare falsamente fatti e occultare verità.E' recente del resto l'inizio del processo che vede indagati quasi tutti gli attori di questa vergognosa commedia, con epilogo da tragedia, in cui si sono "bruciati" 2 miliardi di euro, la salubrità di un territorio ormai condannato senza appello e la salute nostra e delle prossime generazioni.
Seguiamo con attenzione questa vicenda giudiziaria che tuttavia si staglia nell'inefficienza di una magistratura che in passato è stata un bel po' "distratta" e che, invece di vigilare prima che lo scempio definitivo fosse compiuto, troppe volte si è trovata ad usare il pugno duro contro cittadini che legittimamente si ribellavano.
In questo senso dobbiamo purtroppo registrare che da più parti si sta operando per affossare questi processi, per farli cadere in prescrizione o farli perdere nei meandri di Procure "gentili", così da assicurare l'immunità ai soliti "amici degli amici", poco importa se si sono macchiati di crimini inimmaginabili.
Nel mentre la camorra e le organizzazioni criminali continuano a fare i loro affari attraverso gli smaltimenti illeciti di rifiuti tossici e pericolosi (per tutte vedi la vicenda ormai nota della "terra dei fuochi") sul territorio dell´intera regione nella complice connivenza di amministratori senza scrupoli.
L´emergenza non è mai finita anzi rischia di aggravarsi e i costi delle scelte operate in questi anni ricadranno, come sta già avvenendo, sui cittadini che vedono la loro salute messa di continuo a repentaglio e le loro tasche sempre più vuote per l´aumentare della TARSU.
Noi non ci stiamo e continueremo a fare la nostra parte denunciando l´assoluta inaffidabilità di un piano di smaltimento fondato sull´incenerimento dei rifiuti, nella totale assenza di una seria politica di riduzione, riuso, raccolta differenziata e riciclaggio dei rifiuti che privilegia gli interessi delle lobbies economiche e finanziarie cui andranno i profitti di questo colossale affare.
Su questi temi per tornare a chiedere un confronto pubblico sulle alternative agli inceneritori e alle discariche di rifiuti indifferenziati, perché il Governo e la Regione si assumano le proprie responsabilità lunedì 15 giugno alle ore 10,30 terremo un presidio innanzi alla sede Rai di Napoli e presenteremo anche l´avvio della campagna contro la truffa rappresentata dal CIP 6 che, sottraendolo alle vere fonti di energia rinnovabile destina ai gestori degli inceneritori il 7% delle somme delle nostre bollette elettriche.
Movimento Campano per Rifiuti Zero