Comunicato stampa della Diocesi di Acerra

La Diocesi di Acerra ed il suo Vescovo ritengono opportuno attivare un Osservatorio sulla qualità del monitoraggio ambientale che sia riconosciuto dalle pubbliche istituzioni come organismo garante della "qualità" dei controlli e della generale situazione ambientale del territorio di Acerra
31 maggio 2009 - Diocesi di Acerra

Ancora in questi giorni, la questione ambientale e, in particolare, la presenza dell'inceneritore sul territorio di Acerra sono materia di dibattito politico non solo locale; dura da anni un aspro confronto tra parti non definibili in ragione del colore politico o dell'appartenenza territoriale e in merito a svariate questioni particolari relative al generico tema della gestione dei rifiuti. Nonostante l'accelerazione impressa al programma di gestione da parte dei governi nazionale e regionale, permane un clima di tensione, di diffidenza che sembra essere l'unico risultato certo di tale polemica.
In occasione della cerimonia di inaugurazione dell'inceneritore nel marzo scorso, il Consiglio Pastorale della Diocesi di Acerra espresse la sua preoccupazione per la permanenza di tale clima e invitò quanti interessati all'attività di tale impianto ad abbandonare posizioni che ormai sembrano essere preconcette ed a guardare alla questione con  realismo. Nel suo documento, l'organismo ecclesiale invitava ad un esame trasparente e veritiero della situazione generata dalla presenza dell'inceneritore; sollecitava in tal senso l'intervento della comunità scientifica perché potesse garantire certezza di conoscenza e occasione di sviluppo della società locale.
S.E.mons. Rinaldi, facendo propria tale presa di posizione della Chiesa affidata alle sue cure, ha convocato esperti del mondo accademico e scientifico perché individuassero forme efficaci per avviare un processo virtuoso in grado di  inquadrare opportunamente la questione.
Sulla scorta di tale riflessione, la Diocesi di Acerra ed il suo Vescovo ritengono opportuno attivare un Osservatorio sulla qualità del monitoraggio ambientale che sia riconosciuto dalle pubbliche istituzioni come organismo garante, appunto, della "qualità" dei controlli e della generale situazione ambientale di questo territorio.
Con tale proposta, esplicitamente, non si intende confliggere con iniziative istituzionali già esistenti o che saranno avviate né coltivare un clima di sospetto sulla corretta azione delle stesse. Anzi, finalità essenziale e precipua di tale progetto è generare un clima di fiducia tra quanti operano nel controllo ambientale e la società civile.
Si ritiene, infatti, che la qualità sia derivabile non da una supervisione dei controlli ma dal possibile confronto sui risultati di questi una volta resi trasparenti. La fiducia, infatti, non può che nascere dalla trasparenza dei comportamenti e dei risultati delle proprie azioni.
Questa "operazione verità" non potrà che contribuire al sereno confronto delle parti politiche e sociali ma anche essere portatrice di sviluppo per la comunità. È a partire da un clima di fiducia, infatti, che è possibile trasformare l'attuale situazione di disagio/degrado in possibilità di sviluppo.
In considerazione del momento elettorale per la elezione delle istituzioni locali, è auspicio di S.E. mons Rinaldi che tutte la parti in competizione facciano propria tale possibilità perché, pur nel rispetto delle particolari visioni della propria parte politica, si guardi concordemente verso un unico futuro cittadino.

 

 

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