Comunicato Stampa

I comitati sulle indicazioni del Governo per l'emergenza rifiuti in Campania

10 marzo 2007 - Comitato Allarme Rifiuti Tossici

In merito alle indicazioni del Governo rispetto alla gestione dei rifiuti nella nostra regione, il Comitato civico Allarme Rifiuti Tossici, con il suo portavoce Padre Alex Zanotelli, intende esprimere alcune considerazioni:


  1. Apprezziamo l’osservanza della L.290/06 Art.2 che prevede l’applicazione della Carta di Aalborg, sottoscritta anche dal Governo Italiano nel 1994, e specificamente la partecipazione delle comunità alle politiche territoriali;
  2. Accogliamo con soddisfazione la nomina di Alberto Pierobon a subcommissario alla raccolta differenziata, certi che una persona seria ed esperta della materia e svincolata da appartenenze politiche, possa realizzare gli obbiettivi di raccolta differenziata, già previsti dalla L.290/06 Art.4, e soprattutto che faccia seguire alla raccolta differenziata la logica del riuso e del riciclo della materia.
  3. Rileviamo con sorpresa che il Governo individua il rischio di un’ “emergenza non solo ambientale, ma anche sanitaria e di ordine pubblico” e non sia invece a conoscenza che questo rischio è, purtroppo, già da tempo divenuto realtà. Infatti la nostra regione, come denunciato da medici epidemiologi, tra cui il Prof. Comella dell’Istituto “Pascale” di Napoli, rileva un costante incremento di malattie tumorali causate dall’inquinamento ambientale derivante da discariche abusive di rifiuti tossici e dalla presenza sull’intero territorio di discariche di rifiuti urbani.
  4. E’ in considerazione di questo accertato disastro ambientale nella regione Campania che riteniamo sia comunque inadeguata l’individuazione di Serre come sede di una discarica (sia pur ridimensionata e allontanata dall’oasi WWF). Difatti il sito, che si trova all’interno di una delle poche aree ancora salubri della Campania, la Piana del
    Sele, da cui vengono molti prodotti alimentari DOP campani, andrebbe al contrario urgentemente bonificata, per l’inquinamento ambientale derivante dalla presenza della
    discarica di Basso dell’Olmo e di altre discariche di rifiuti urbani e di rifiuti tossici. Allo stesso tempo ci lascia allibiti la scelta di realizzare un’altra discarica nell’area di “Lo Uttaro”, nel casertano, progettata ad una distanza di solo 1 km da un ospedale civile in
    costruzione!
  5. Ci sembra quindi che, malgrado gli sforzi del Governo per tutelare la salute e l’ambiente nella nostra regione, tutela imposta tra l’altro dagli articoli 2, 9 e 32 della
    Costituzione, e malgrado l’avvio di politiche di partecipazione democratica, si stiano comunque perpetrando scelte che non potranno che aggravare il già insostenibile disastro ambientale.
  6. In considerazione dei punti sopra esposti, il Comitato Allarme Rifiuti Tossici con la Rete Campana per la tutela della Salute e dell’Ambiente chiede:
    a. Che termini quanto prima il regime straordinario (dopo 13 anni si può parlare di un Commissariato permanente ordinario), affinché la gestione dei rifiuti torni finalmente nelle competenze delle istituzioni locali le quali devono sempre rispondere dinanzi ai cittadini delle scelte territoriali compiute.
    b. Che la Regione Campania scriva un Piano Regionale dei Rifiuti che preveda la bonifica completa dei territori inquinati e imponga livelli alti di raccolta differenziata
    al solo fine del riuso e del riciclaggio, creando una filiera regionale insieme a quelle società che si occupano di riciclo della materia e che ad oggi sono costrette a comprare la materia fuori regione e fuori Italia. Mentre per la parte organica devono essere previsti
    siti di compostaggio così da ridurre ulteriormente i rifiuti da destinare a smaltimento e produrre fertilizzante per i terreni. In nessun modo devono essere previsti impianti di smaltimento dei rifiuti attraverso l’incenerimento, ma si devono individuare impianti di
    smaltimento a zero impatto ambientale come i TMB (trattamento meccanico-biologico).
    c. Che il Comune di Napoli (dove il 6% della popolazione regionale produce il 60% dei rifiuti campani) si impegni subito a ridurre drasticamente la produzione dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata porta a porta, disincentivi alla produzione e commercializzazione di imballaggi. E così pure si impegni a trasformare la tassa sui rifiuti (TARSU) in tariffa e ad agevolare il conferimento alla filiera di materia da riciclo.
    Noi pensiamo che questi suggerimenti potrebbero aiutare a colmare il vuoto che c’è tra istituzioni, amministrazioni e partiti e società civile campana che costituisce una delle più gravi deficienze della nostra democrazia.

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