Il sistema porta a porta può essere realizzato anche a Napoli

Contributi al piano per la raccolta differenziata a Napoli

Contributo dell’Associazione Marco Mascagna onlus e della Rete di Lilliput al Consiglio Comunale di Napoli in merito al piano per la raccolta differenziata
28 febbraio 2008 - Pio Russo Krauss

Decidere sulla base di dati certi e nel rispetto delle norme in vigore
Per prendere decisioni sagge è necessario partire dai dati di fatto. Sulla questione rifiuti purtroppo si è fatta molta disinformazione: si sono nascosti dati di fatto, si sono presentati dati non veri o male interpretati. Spesso inoltre si sono indicati interventi e strategie non sulla base di dati di fatto ma di preconcetti ideologici o di interessi privati.
Per tali motivi il nostro contributo vuole offrire innanzitutto dati certi che possano guidare le scelte. Tali dati dimostreranno che il sistema di raccolta porta a porta è l’unico che garantisce il rispetto della normativa vigente, inoltre esso è conveniente dal punto di vista economico e può essere realizzato anche a Napoli.

Solo il sistema di raccolta porta a porta garantisce il rispetto della normativa vigente
La normativa italiana (Decreto Legislativo 152/2006 e Legge 296/2006) fissa i seguenti obiettivi di raccolta differenziata:

  • anno 2008 45%
  • anno 2009 50%
  • anno 2011 60%
  • anno 2012 65%

In tutte le città italiane che hanno adottato il sistema di raccolta differenziata con cassonetti la percentuale di raccolta è stata inferiore al 50%, assestandosi di solito intorno al 30-35% (APAT: Rapporto rifiuti 2008). Nelle città dove si è adottato il sistema di raccolta porta a porta nel giro di 2 anni si sono raggiunte percentuali superiori al 50%, nella maggioranza dei casi intorno al 60% e in una buona percentuale dei casi anche superiori al 70% (http://www.rifiutiinforma.it).
Si possono citare ad esempio i casi del Consorzio Priula (Veneto) dove con il sistema porta a porta si è passati dal 33,6 al 65,6 (nel primo anno) e successivamente al 70,4. Analoghi risultati sono stati raggiunti ad Asti (dal 27% al 58%), Novara (dal 30% al 68%), Reggio Emilia (dal 44% al 78%), Trento, Novara, Verbania, ecc. (www.rifiutiinforma.it).
Poiché la normativa impone percentuali di raccolta differenziata superiori al 50% già dal prossimo anno, l’unica maniera per rispettare il dettato di legge è adottare un sistema di raccolta differenziata porta a porta.
Inoltre la normativa impone anche che si paghi con una tariffa proporzionale ai rifiuti effettivamente conferiti. Il sistema piú semplice per ottemperare a questa disposizione è il sistema di conferimento porta a porta, perché con tale sistema si puó misurare quanto rifiuto indifferenziato e differenziato ciascuna famiglia conferisce e quindi far pagare in base alle quantità consegnate. In varie città dove si attua il sistema porta a porta sono consegnati sacchetti trasparenti con codice a barre e gli addetti al prelievo segnano su un contatore di cui sono forniti numero di sacchetti consegnati e qualità di selezione del materiale, per cui gli utenti pagano in base a tali dati.

Il sistema porta a porta può essere realizzato anche a Napoli
Spesso si sente dire che a Napoli la raccolta differenziata non può avere successo, che i napoletani non hanno il senso civico per fare la raccolta differenziata come si deve. Effettivamente la raccolta con cassonetti stradali presuppone un forte senso civico perché non esiste un sistema premiale. Il sistema porta a porta, permettendo di far pagare in base alla quantità (e, come abbiamo visto, volendo anche alla qualità) dei rifiuti conferiti, induce comportamenti virtuosi anche in chi è privo di senso civico e agisce solo in base al proprio interesse personale.
La dimostrazione delle nostre affermazioni è nell´esperienza di alcune città, anche del Sud Italia, nelle quali mentre la raccolta con cassonetti stradali era a percentuali molto basse l´adozione del sistema porta a porta ha conseguito un enorme incremento della raccolta differenziata.
A titolo di esempio citiamo i seguenti casi emblematici:

  • municipalità di Japigia a Bari, dove con l´introduzione del sistema porta a porta si è passati dal 19% al 45% e dopo un anno al 55% di raccolta differenziata
  • municipalità di Colli Aniene a Roma, dove si è passati dal 21% al 63%
  • Bellizzi (SA) 63% di raccolta differenziata
  • Fisciano (SA) 60% di raccolta differenziata
  • Sala Consilina 54% di raccolta differenziata

La raccolta porta a porta è economicamente vantaggiosa
Per un´analisi economica bisogna considerare i costi di raccolta e quelli di trattamento.
Il sistema porta a porta era un sistema piú oneroso quando i costi di trattamento erano bassi, ma l´aumento di tali costi ha reso da alcuni anni più conveniente il sistema porta a porta rispetto a quello con cassonetti stradali (in genere da quando il costo di trattamento ha raggiunto i 100 euro a tonnellata).
Infatti pur essendo i costi di raccolta maggiori nel porta a porta, i costi di trattamento si riducono drasticamente, riducendosi parimenti i quantitativi di rifiuti da conferire agli impianti, per via non solo dei maggiori quantitativi di raccolta differenziata ma anche per una decisa riduzione della produzione dei rifiuti (anche del 20-30%) dovuta in parte all´adozione del sistema a tariffa e in parte al fatto che la scomparsa dei cassonetti dalla strada impedisce il deposito improprio da parte di botteghe artigiane, imprese edili ecc., i cui rifiuti devono seguire un iter diverso da quelli domestici.
A titolo di esempio si riporta l´analisi, effettuata dal CCS, dei costi relativi alla Provincia di Torino (anno 2005):

  • costo raccolta con contenitori 57-70 euro/ab
  • costo raccolta con il porta a porta 57-60 euro/ab.

Poiché per via delle normative ambientali sempre piú rigorose il costo del trattamento è destinato a crescere ulteriormente, il sistema porta a porta in prospettiva diverrà ancora piú conveniente dal punto di vista economico.

Il sistema porta a porta crea maggiori posti di lavoro
Il sistema porta a porta rispetto a quello a cassonetti stradali realizza circa il 50% in più dei posti di lavoro, senza contare l´indotto nelle aziende di recupero e riciclaggio.

Il sistema porta a porta è la più efficace strategia per ridurre la produzione di rifiuti
L´Unione Europea ha fissato come obiettivo per i Paesi membri una riduzione della produzione dei rifiuti del 20% (rispetto ai valori dell´anno 2000) entro il 2010.
Come abbiamo detto l´esperienza delle città italiane ha dimostrato una riduzione della produzione dei rifiuti (in media del 20-30%) dovuta soprattutto al fatto che con l´adozione del sistema a tariffa le famiglie diventano più attente alla produzione dei rifiuti, riducendo l´acquisto di imballaggi inutili, di prodotti usa e getta ecc.

Quanti inceneritori servono alla Campania?
In Campania vengono prodotti circa 2,8 milioni di tonnellate di rifiuti all´anno. Poiché la legge impone per il 2012 di raccogliere in maniera differenziata e riciclare almeno il 65% dei rifiuti, restano da smaltire 980.000 tonnellate di rifiuti (il 35% di 2,8 milioni di t). Poiché gli impianti cdr in media da una tonnellata di rifiuti indifferenziati producono circa il 40% di cdr, significa che avremo circa 392.000 t di cdr da bruciare all´anno, un quantitativo notevolmente inferiore della capacità del solo inceneritore di Acerra. Se poi si raggiungerà anche l´obiettivo UE di riduzione del 20% della produzione dei rifiuti (obiettivo facilmente raggiungibile con il sistema porta a porta) avremo solo 315.000 t di cdr da bruciare. Quindi non c`è alcuna necessità di costruire altri inceneritori in Campania.


Il Portavoce della Rete di Lilliput
Vice presidente dell`Associazione Marco Mascagna onlus
Dott. Pio Russo Krauss

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