Appello al popolo della Campania e ai suoi figli tutori dell’ordine

Se dobbiamo morire datelo per certo e lasciateci il tempo di pregare, non illudete più nessuno aprendo e chiudendo continuamente ferite mortali e palesemente infette come quelle che consideravamo discariche “a norma”! Ma se vogliamo vivere, tutti insieme, aiutateci ad aiutarvi. Solo noi, popolo sofferente, sappiamo come e dove soffriamo.
29 febbraio 2008 - Antonio Marfella

Un sindaco del casertano è stato bruciato vivo; il popolo di Marigliano si è steso a terra in piazza del Plebiscito a Napoli a mimare la propria prossima morte; il popolo di Giugliano - Taverna del Re (ormai la seconda città della Regione per abitanti) si è incatenato all’ingresso della discarica perchè si sente tradito per la terza volta; il popolo di Eboli è sceso in piazza perché ha paura che sia il suo turno di pagare il prezzo dell’olocausto della salute coi rifiuti in ecoballe.
Siamo in guerra, e siamo TUTTI in disperata difesa di ciò che ci rimane della nostra Terra e della nostra salute.
E mentre noi contiamo ogni giorno i nostri morti in guerra, di morte violenta o di malattie incurabili, altri morti che eleggono i propri morti stanno ancora pensando di essere in campagna elettorale, componendo liste di defunti per chiedere un voto non per servire ma per continuare a prendere lauti quanto inutili stipendi.
Siamo in guerra e siamo soli, noi cittadini inutili e popolo morente da un lato, e dall’altro , anch’essi soli, figli di questo stesso popolo morente, Esercito, Polizia, Vigili del Fuoco, Commissariato che deve trovare soluzioni efficaci e in emergenza sul corpo di un malato che è oggi consapevole di essere ammalato e morente e che sa perfettamente che coloro che dovrebbero fare i medici stanno invece pensando solo a come racimolare soldi e voti per andare in vacanza in un Parlamento inutile e svuotato di ogni scopo, lasciando malati e moribondi in mano ad infermieri senza guida.
Siamo in guerra e siamo soli, chi soffre e chi deve ad ogni costo smaltire i rifiuti.
Non siamo nemici, siamo tutti vittime: Popolo, Polizia e Commissariato.
Siamo tutti vittime della stessa tragedia : uno Stato che ha perso da anni il senso dello Stato e di conseguenza il controllo del proprio territorio !
Non siamo nemici, abbiamo tutti lo stesso sangue avvelenato e schiavo.
Una sola supplica, una sola preghiera: non c’e nulla di più avvilente e che toglie di più la speranza di guarire ad un malato che una parola data per certa mancata più volte.
Se dobbiamo morire datelo per certo e lasciateci il tempo di pregare, non illudete più nessuno aprendo e chiudendo continuamente ferite mortali e palesemente infette come quelle che consideravamo discariche “a norma”!
Ma se vogliamo vivere, tutti insieme, aiutateci ad aiutarvi.
Solo noi, popolo sofferente, sappiamo come e dove soffriamo.
Ascoltate il nostro dolore, ascoltate le nostre suppliche.
Aiutateci a fare riduzione dei rifiuti a Napoli, raccolta differenziata libera, aprite nuovi siti messi a norma e in sicurezza. Non operate più su cicatrici sempre più infette e deturpanti.
Siamo in guerra , siamo soli , siamo insieme.
Insieme, tutti insieme! Popolo, Commissariato , Esercito, Polizia, ricostruiamo ciò che hanno distrutto: il senso dello Stato!


Antonio Marfella
Difensore Civico
Assise di Palazzo Marigliano

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