Convocazione Forum Plenario 14 Novembre 2008
Carissimi,
mi preme, in quanto uno dei quattro coordinatori del Forum regionale, comunicarvi alcune riflessioni che credo siano vitali per il prosieguo delle nostre attività. Prendo spunto da due domande fondanti il nostro agire all'interno del Forum: quale funzione e quale finalità ha il Forum regionale? Sin dall'origine ponemmo alcune condizioni per poter procede nel faticoso, anzi faticosissimo compito di mettere insieme tutte le componenti della società civile: istituzioni locali, imprenditori, associazioni, comitati e singoli cittadini.
Queste condizioni erano le seguenti: questo Forum seppur promosso dall'Assessore all'Ambiente restava indipendente dalle scelte politiche e dall'operato istituzionale dell'assessorato; l'indipendenza di questo neonato organismo era condizione necessaria a qualsiasi altra riflessione su di esso. L'altra condizione può essere sintetizzata nella formula lapidaria, quanto efficace, del "diritto alla partecipazione"; il Forum era l'occasione per far valere, in una regione a statuto giuridico speciale, il diritto-dovere da parte del cittadino nelle sue diverse funzioni di prendere parte alla fase elaborativa e programmatica di tutti quei provvedimenti che riguardano l'ambiente. Questo in virtù di una Convenzione comunitaria, recepita dal nostro Paese già dal 2005, denominata Convenzione di Aarhus.
Queste condizioni elementari e necessarie determinarono e chiarirono a noi tutti la funzione e la finalità che perseguivamo: discutere delle politiche ambientali, esaminando le risorse materiali, immateriali, naturali e intellettive della nostra regione e dare effettività al diritto alla partecipazione mediante un organismo permanente. Personalmente credo che il lavoro svolto fin ora sia stato discreto e l'approvazione prossima di uno statuto in cui tutto questo sarà regolamentato renderà merito allo sforzo compiuto.
Questo processo, però, è stato inficiato dagli ultimi avvenimenti: la presentazione delle "Linee programmatiche" elaborate dalla Giunta regionale in assoluta violazione del diritto di Partecipazione, così come sancito dalla succitata Convenzione di Aarhus, e la conseguente convocazione da parte del coordinatore Guido Viale dei Forum provinciali contestualmente alla convocazione da parte dell'assessorato all'Ambiente dei tavoli di discussione sulle "Linee programmatiche".
L'illeggittimità delle "Linee programmatiche" e la sovrapposizione del Forum e dell'Assessorato ha sollevato due ordini di problemi: uno di ordine procedurale e l'altro di ordine sostanziale.
In riferimento alla questione procedurale tutti eravamo d'accordo con quanto scritto dal coordinatore Guido Viale in una sua comunicazione: "la vita del Forum non è e non deve essere legata alla consultazione sulle "Linee programmatiche" e questo per uno motivo semplice, in precedenza esplicitato: il Forum non è uno strumento dell'assessorato. Pertanto ritengo inopportuno e illogico voler convocare i Forum provinciali contestualmente alla discussione che l'Assessore è tenuto a promuovere con le istituzioni locali, le imprese e i cittadini sulle "Linee programmatiche". Anche se le parti che compongono il Forum sono le stesse che deve incontrare l'Assessore, non sono la stessa cosa il Forum e l'assessorato all'Ambiente. Il Forum ha tempi e modalità differenti da un assessorato, ha altre finalità e altre funzioni! È come se gli amici dei comitati dovendo incontrare i sindaci, gli imprenditori e le associazioni di una determinata provincia convocassero contestualmente alla loro legittima assemblea anche il forum provinciale. Credo che non pochi di noi reagirebbero con forza sostenendo che il Forum non è un'assemblea dei comitati. Ecco. Allo stesso modo noi dobbiamo dichiarare che l'assessorato non è il Forum.
Insistere, dunque, su questa via come sta facendo il coordinatore Viale, con il consenso del coordinatore Vito Amendolara, è una messa in discussione del Forum stesso e rischia di pregiudicare il lavoro di mesi.
In riferimento alla questione sostanziale ritengo che l'intrusione delle "Linee programmatiche" nella nostra discussione distragga noi tutti dalla tragicità della situazione in cui si troviamo.
Gli indirizzi elaborati dalla regione non considerano affatto lo stato della salute delle popolazioni campane e la condizione tragica in cui versano molte aree rurali del nostro territorio oggetto di sversamenti illegali e legali di rifiuti tossici, speciali, pericolosi e tal quali. Per una situazione ritenuta grave da tutte le maggiori organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali discariche, inceneritori e le cosiddette "ecoballe", sostanza della proposta fatta dalla giunta regionale, non sono la scelta ottimale. Per questo riteniamo inutile e furviante discutere un documento che non tiene conto della reale situazione della Campania.
Oggetto delle nostre discussioni dovrebbe essere la raccolta differenziata finalizzata al recupero della materia, contestualmente alla tutela del territorio e delle aree rurali, e non certo la costruzione degli inceneritori e l'ammodernamento degli impianti di produzione di combustibile di rifiuti, i cosiddetti impianti CdR. Questi ultimi, funzionali all'incenerimento dei rifiuti, hanno permesso che in questi anni venissero miscelati nei nostri rifiuti urbani rifiuti speciali e tossici esattamente come prima del Commissariato faceva la camorra per conto proprio.
Inoltre è previsto che, al fine di aumentare il potere calorifico delle cosiddette "ecoballe", si potrà aggiungere agli scarti ordinari copertoni e materiale plastico altamente inquinante. Questa pratica definita "additivizzazione" viene spacciata per un intervento di ammodernizzazione. È piuttosto una barbarie che offende la dignità di un popolo già colpito a morte dall'azione criminale delle ecomafie.
In Italia, ormai da anni, al ciclo integrato dei rifiuti, incentrato sulla pratica dello "smaltimento" e finalizzato al recupero energetico, si è sostituito il concetto e la pratica della filiera dei materiali, incentrata sulla pratica della "gestione" e finalizzata al recupero della materia.
Perché non voler ammettere che questo tipo di gestione è la più semplice e la più praticabile in un contesto delicato come il nostro? Perché regione e commissariato non si attengono ai criteri scientifici che indicano nella riduzione dei consumi e nel recupero della materia la via maestra per gestire i materiali di scarto? Perché insistere su di un percorso che paesi come l'america hanno abbandonato fin dal 1994? Perché, infine, non ammettere che nel tipo di gestione da noi invocato basta una raccolta differenziata di umido e secco, impianti di vagliatura e selezione meccanica, impianti di recupero del residuo e non certo inceneritori, discariche e impianti di CdR? Non ultima la Sardegna si sta adeguando a questo modello. Tutto ciò avrebbe un costo ambientale e sociale pari a zero e peserebbe decisamente di meno sull'erario pubblico e sui fondi europei. Ma cosa più importante, riattiverebbe quasi settori della società campana che si sono visti espropriati della possibilità di governare i processi, di investire nelle proprie capacità imprenditoriali e di tutelare un patrimonio naturale e culturale che non aveva pari nel mondo. Tutte queste forze sane avevano trovato nel Forum un luogo in cui confrontarsi, uno spazio democratico in cui misurare la loro intelligenza e il loro coraggio civico in una situazione drammatica. Ecco perché ritengo che spostare la discussione sulle "Linee programmatiche" offenda la nostra intelligenza e la nostra dignità.
Pertanto chiedo a voi tutti che di questo si discuta urgentemente in una seduta plenaria del Forum regionale e propongo come data il 14 novembre p.v..
Inoltre credo sia opportuno e doveroso da parte degli altri coordinatori sospendere la convocazione dei forum provinciali se questi sono convocati contestualmente alla discussione delle "Linee programmatiche".
Se così non fosse, se si dovesse continuare in questo tentativo di utilizzare la convocazione dei Forum per far passare le "Linee programmatiche", che segnano un tragico destino per la Regione Campania, noi ci opporremo come già ci siamo opposti fermamente nel Forum di Benevento per chiarire che la discussione doveva avvenire in sede di formulazione delle "Linee programmatiche" e su contenuti.
Su tutte queste questioni non sarò certo io a voler pronunciare la condanna definitiva, perché già la scienza più avanzata ha indicato la via della salvezza e delle soluzioni giuste di questi problemi. In ogni caso, la storia non tarderà a indicare quali scelte hanno condannato a morte la nostra regione e quali sono state le complicità di coloro che hanno perseguito un solo obiettivo: far diventare la Campania il più grande forziere d'Europa al cui interno sono ben custoditi milioni di tonellate di ecoballe e di rifiuti tossici che fruttano ogni giorno miliardi di euro che hanno fatto dimenticare colpevolmente a tanti l'inferno in cui viviamo. E questo grazie al fatto che l'Itala è l'unico paese a finanziare l'incenerimento di rifiuti con centinaia di miliardi mediante il CIP6 e in cui le pene per il traffico illegale dei rifiuti tossici sono assolutamente inadeguate.
Il coordinatore
Nicola Capone