Comunicato Stampa Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia e Coordinamento Regionale Rifiuti della Campania

3 novembre 2008 - Coordinamento Regionale Rifiuti della Campania
Le Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia, riunitesi domenica 2 novembre 2008 in Palazzo Marigliano in seduta straordinaria insieme a numerosi comitati cittadini e associazioni ambientaliste, molti dei quali riuniti nel Coordinamento Regionale rifiuti (Co.Re.Ri.), hanno commentato le "Linee programmatiche 2008-2013 per la gestione dei rifiuti urbani", formulando le seguenti osservazioni:

Le "Linee programmatiche" elaborate dalla Giunta regionale, di concerto con l'Assessorato all'Ambiente, sono state adottate in assoluta violazione del diritto di partecipazione così come previsto dalla Convenzione di Aarhus e questo mentre è in corso, da diversi mesi, la costituzione di un Forum regionale, che ha come sua ragion d'essere proprio l'applicazione della suddetta Convenzione. Pertanto fin da ora si fa presente che tutti gli atti adottati in forza e in riferimento alle suddette "Linee programmatiche" in violazione della Convenzione di Aarhus, sono da ritenere illegittimi e disapplicabili direttamente dalla magistratura civile e amministrativa.
Si invita dunque la Giunta regionale alla riformulazione immediata delle suddette "Linee programmatiche" e a tal fine si chiede che il diritto di partecipazione, così come previsto anche dalla Costituzione italiana, sia reso effettivo fin dalla prima fase elaborativa.

Nel merito "Le linee programmatiche" non considerano affatto lo stato della salute delle popolazioni campane e la condizione tragica in cui versano molte aree rurali del nostro territorio, oggetto di sversamenti illegali e legali di rifiuti tossici, speciali, pericolosi e tal quali.
Per una situazione ritenuta grave da tutte le maggiori organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali (CNR, OMS, etc.) discariche, inceneritori e le cosiddette "ecoballe", sostanza delle discusse "Linee programmatiche", non sono la scelta ottimale.
In Italia, ormai da anni, al ciclo integrato dei rifiuti, incentrato sulla pratica dello "smaltimento" e finalizzato al recupero energetico, si è sostituito il concetto della filiera dei materiali, incentrata sulla pratica della "gestione" e finalizzata al recupero della materia. In questo tipo di gestione basta una raccolta differenziata di umido e secco, impianti di vagliatura e selezione meccanica, impianti di recupero del residuo. Non ultima la Sardegna si sta adeguando a questo modello.

Tutto ciò avrebbe un costo ambientale e sociale pari a zero e peserebbe decisamente di meno sull'erario pubblico e sui fondi europei.

Nicola Capone
Segretario generale delle Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia

Alberto Lucarelli
Presidente del Comitato scientifico delle Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia

 

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