Appello della Carovana sulla crisi dei rifiuti in Campania
La Campania sta affrontando da tempo una delle più gravi crisi della sua storia. Oltre 20 anni di devastazioni del territorio regionale, con sversamenti legali e illegali di rifiuti tossici, hanno messo in ginocchio una terra nota per la sua fertilità e per la genuinità dei suoi pregiati prodotti alimentari.
Questo massacro ambientale, e di conseguenza umano, è stato operato dal "sistema" grazie alla complicità di imprenditori senza scrupoli e allo scarso contrasto dell'azione politica: la regione è stata trasformata nella discarica nazionale degli scarti nocivi prodotti dalle industrie del nord Italia e del resto dell'Europa, provocando gravissimi danni alla salute della popolazione locale. Acerra, Nola, Marigliano, Giugliano, Villaricca, Qualiano, Bacoli, Pianura, la provincia di Caserta sono solo alcuni luoghi simbolo che testimoniano tale disastro.
A tutto questo si è aggiunta una pessima gestione dei rifiuti ordinari: la crisi dei primi anni ‘90 si è prolungata fino ai giorni nostri, in continuo regime commissariale, a causa di una commistione d'interessi di affaristi, politici ed imprenditori cinici e corrotti. Per l'arricchimento di pochi è stata operata un'enorme truffa ai danni dei cittadini campani e di tutti i contribuenti italiani: la crisi è stata alimentata di continuo, disincentivando quella raccolta differenziata che è alla base di un ciclo virtuoso ed eco-sostenibile dei rifiuti e illudendo la popolazione dell'utilità degli inceneritori; per altro gli impianti di trattamento dei rifiuti già allestiti sono stati o realizzati male o addirittura non utilizzati dopo la loro costruzione. Una delle conseguenze è stata la continua e di solito frettolosa creazione di mega-discariche regionali, spesso servite anche a coprire precedenti sversamenti illegali di rifiuti tossici.
In questi 15 anni di "emergenza", tramite la gestione commissariale e col continuo ricorso ad Ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri, si è operato in Campania soprattutto attraverso deroghe alla legislazione vigente, trasformando la regione in un far west giuridico. Oggi, come ultimo atto, si è inteso col decreto 90, tradotto in legge, negare il diritto dei cittadini campani alla salute, all'autodeterminazione sui propri territori, alla partecipazione attiva alle scelte amministrative, all'informazione. La militarizzazione delle discariche e il divieto assoluto di ispezioni non autorizzate è l'ultimo grave atto che testimonia il declino della democrazia e l'imposizione per legge di scelte scellerate per l'ambiente e la salute umana.
La comunità campana pertanto, ritenendo gravissima tale situazione, fa appello alla coscienza di tutti affinché non prevalgano indifferenza, cattiva informazione o peggio rassegnazione e chiede la solidarietà dei cittadini di tutta l'Italia, nella ferma opposizione a tale stato di cose.