Un atto di grande lungimiranza

A Napoli la raccolta differenziata si faceva già dal 1832: ecco la prova
29 luglio 2008 - Giuseppe Messina

Un atto di grande lungimiranza.

Il 3 maggio 1832 la Prefettura di Polizia di Napoli emette un'ordinanza il cui scopo è regolamentare lo spazzamento e l'innaffiamento delle strade. Allo stesso tempo, invita la cittadinanza a provvedere alla raccolta dei rifiuti all'esterno delle abitazioni, dividendoli dai frantumi di vetro che devono invece essere separati.

Fin d'allora, come dimostra il documento a firma del Prefetto di Polizia interino Cavaliere Gennaro Piscopo, le autorità cittadine si ponevano il problema dell'accumulo indiscriminato dei rifiuti, per risolvere il quale sollecitavano una raccolta differenziata, manifestando già un sensibile interesse per il recupero del vetro:
"Tutti i possessori, o fittuarj i case, di botteghe, di giardini, di cortili, e di posti fissi, o volanti, avranno l'obbligo di far ispazzare la estensione di strada corrispondente al davanti della rispettiva abitazione, bottega... Questo spazzamento dovrà essere eseguito in ciascuna mattina prima dello spuntar del sole, usando l'avvertenza di ammonticchiare le immondizie al lato delle rispettive abitazioni e di separarne tutt'i frantumi di cristallo, o di vetro che si troveranno, riponendoli in un cumulo a parte".

 

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