I due stati
I due stati oggi nel meridione, afflitto dalla disoccupazione e dai rifiuti, non sono necessariamente quelli del conflitto tra camorra e legalità oppure tra politici e cittadini, come tutte le attuali forme di associazionismo su base politica o volontaria sembra facciano pensare. Credo si debba riflettere su un sistema più ampio dove mi piace vedere un flusso dinamico più che una contrapposizione tra il sistema delle imprese, che l'altra volta ho chiamato Confindustria in via esemplificativa e quello dei cittadini che sono allo stesso tempo lavoratori e consumatori (sempre per uscire dal drammatico conflitto tra comunisti, fascisti e cristianisti che ancora ci angoscia inutilmente, tirandoci fuori dalla storia europea e mondiale).
Vedete per favore due cerchi con il sistema dell'insiemistica, in uno appunto il sistema delle imprese e nell'altro i cittadini. Le due frecce di flusso in una direzione e nell'altra sono le merci in questo caso, ma potreste pensare anche il denaro, l'energia o qualunque altro oggetto materiale e virtuale. Oggi nel diagramma le due frecce indicano le merci con gli imballaggi da un verso e i rifiuti nell'altro verso. Ogni impianto di smaltimento, inceneritore, compostatore, trattamento a freddo, cartiera e perfino discarica moderna è di fatto un sistema industriale avanzato e pertanto è dal sistema delle imprese che le merci arrivano ai cittadini ed è al sistema delle imprese che le merci tornano sotto forma (a mio avviso travista semanticamente) di rifiuti.
A questo punto vediamo la distribuzione tra Nord e Sud nelle due sfere. La maggior parte della produzione industriale è a Nord, residuando come risorsa imprenditoriale produttiva del Sud principalmente l'agricoltura e il turismo, già danneggiati dalle discariche abusive di rifiuti tossici delle industrie settentrionali. I cittadini invece sono equamente distribuiti nel ruolo di consumatori non essendoci differenze di stile di vita significative tra Milano e Napoli, mentre come lavoratori la disposizione è nuovamente a favore del Nord nel senso anche fisico del termine, se consideriamo la secolare migrazione interna e la continua emorragia di forza lavoro dal Sud del paese.
Come ho già detto nel precedente pezzo questa iniqua distribuzione delle risorse imprenditoriali produttive e quindi del lavoro causa la disoccupazione, il lavoro nero e facilita il reperimento di manodopera a basso costo da parte della camorra. La Camorra altro non è che un sistema imprenditoriale che garantisce a prezzi altamente concorrenziali (soprattutto perché non paga le tasse e perché paga meno del dovuto la manodopera) sia la produzione di merci (da quelle contraffatte a quelle originali, ma prodotte in nero a Forcella e Resina), sia il loro smaltimento a tutto vantaggio soprattutto delle imprese del Nord Italia, che inviano da decenni al Sud i loro rifiuti tossici.
I politici di cui tanto ci lamentiamo agiscono sulle due frecce del diagramma stabilendo le regole del gioco, del sistema, mentre la camorra occupa di fatto tutte le posizioni a seconda della capacità delle imprese e dei politici di gestire il flusso verso e dai cittadini. La camorra infatti garantisce lavoro al Sud, permette l'aumento dei consumi per il tramite del terziario che necessariamente ricicla il denaro ottenuto dal lavoro imprenditoriale produttivo. Qualcuno sospetta e Cuffaro in Sicilia dimostra, che la camorra agisca anche su o meglio attraverso i politici regolando a proprio vantaggio i flussi tra imprese e cittadini.
La camorra è allora integrata nel nostro schema e c'è solo una differenza valoriale rispetto al sistema legale dovuto al parallelo e scomodo commercio di droghe illegali e la violenza tra clan invece di libere elezioni e concorrenza leale tra aziende di loro proprietà. Scusate dovrei aggiungere il metodo violento per reperire fondi tramite tasse dette pizzo e l'assenza totale della realizzazione di servizi assistenziali efficienti per i cittadini-lavoratori-consumatori, ma richiedere tasse e fornire o meno servizi assistenziali è quello che succede regolarmente negli USA e nessuno si lamenta, se non appunto per i metodi violenti applicati.
Ma se è la violenza il metodo da applicare per distinguere imprese, politici e cittadini della camorra da tutti gli altri allora cosa sta succedendo in Italia? Abbiamo l'esercito che invade e impone con la forza le imprese per lo smaltimento dei rifiuti e alcuni cittadini che violentemente per le strade oppure occupando siti per lo smaltimento, invadono i nostri telegiornali e le nostre tranquille vite di borghesi internet-dipendenti. Non vedo differenza tra la violenza di uno sgombero forzato, un'occupazione forzosa e lo smaltimento illegale di rifiuti tossici realizzato dalla camorra contro la quale nessun cittadino al momento sembra efficacemente opporsi in nessun modo; nessuna discarica della camorra è stata bloccata da cittadini onesti fino ad ora a Napoli e provincia... mi spiegate perché?
Non vorrei porvi ulteriori dubbi ma farvi notare che il mio modesto diagramma permette di capire che forse ci sono soluzioni possibili, diverse da quelle prospettate finora e possono dipendere dalla volontà dei cittadini, in assenza finora della volontà dei politici e delle imprese. L'attuale crisi mediatica ed effettiva del sistema agricolo e turistico campano ci mette di fronte immediatamente all'evidenza che un sistema imprenditoriale produttivo è assente e morente nel nostro territorio, mentre i consumi pretendiamo restino gli stessi. Il lavoro è assente o morente nel nostro territorio, mentre la camorra e l'esercito si rinforzano reciprocamente. Ogni risposta possibile al dramma dell'emergenza rifiuti o lavoro nel meridione deve passare attraverso la coscienza che solo tornando a produrre in modo significativo, ripristinando le terre fertili e belle, oggi sostituite da centri commerciali ed infrastrutture inutili, potremo possedere sia il lavoro per i cittadini che un sistema imprenditoriale vero ed autonomo capace di per sé di realizzare quegli impianti di trattamento rifiuti che oggi ci piovono come una disgrazia dall'alto.
Altrimenti continueremo a comprare come polli a 50 centesimi o a cifre folli i prodotti dei cittadini del Nord o del resto del mondo produttivo occidentale (come il simpatico ambientalista veneto piovuto nella riunione dei comitati napoletani per la raccolta differenziata
oppure Mr. Brunner, strapagato genio degli inceneritori venuto da Vienna).