Comunicato Stampa sulla mlitarizzazione di Chiaiano

12 luglio 2008 - Comitato Allarme Rifiuti Tossici

Il Comitato Allarme Rifiuti Tossici esprime una ferma condanna della repentina militarizzazione del sito di Chiaiano e dell'inizio dei lavori nella discarica, avvenuti in data 10 Luglio 2008.

Si ritiene in primo luogo l'operazione non conforme alle normative europee sul trattamento dei rifiuti. Nonostante la Commissione Europea abbia recentemente affermato che "sarebbe paradossale se, per affrontare rischi di carattere sanitario a breve termine, fossero nuovamente messi in pericolo la salute umana e l'ambiente", l'apertura della discarica di Chiaiano, sulla base delle indicazioni del decreto Berlusconi sui rifiuti n° 90/2008, convertito in legge il 10/07/08, pone in serio pericolo la salute dei cittadini e l'ambiente in cui essi vivono. Essa viola infatti le più elementari norme sui vincoli idrogeologici e paesistici e sull’impatto ambientale (vicinanza dai centri abitati, dagli ospedali, possibile inquinamento delle falde,...) e prevede il conferimento, nella discarica di Chiaiano, come nelle altre discariche regionali, anche di rifiuti tossici, declassificati dal decreto come non nocivi, sulla base di un criterio che sta portando al completo disfacimento del territorio campano, già devastato dalle continue incursioni delle ecomafie.

In secondo luogo si ravvede un gravissimo precedente che, in contrasto con i principi della trasparenza e con le convenzioni europee, ratificate dall'Italia, in tema d’informazione e partecipazione dei cittadini alle scelte pubbliche, ne nega ogni presupposto fondante. La definizione del sito come zona d’interesse militare azzera nei fatti ogni diritto dei cittadini alla possibilità d’ispezione e verifica del sito di Chiaiano e, attribuendo allo stesso un indebito carattere extragiurisdizionale, stabilisce il pericoloso principio in base al quale la risoluzione delle emergenze deve essere risolta con leggi speciali, in violazione dei principi di legalità su cui si fonda un vero stato di diritto.

Il Comitato, nel condannare la negligenza e l'arroganza di una classe politica locale e nazionale, spesso fortemente condizionata da potenti lobby industriali, oltre che inadempiente e sorda alle naturali istanze dei cittadini, che chiedono da anni l’attuazione di un nuovo piano di gestione del ciclo rifiuti, basato su alternative non dannose per la salute umana (Riduzione, Raccolta Differenziata, Utilizzo di Impianti Compostaggio e di Trattamento Meccanico Biologico), annuncia che si attiverà in tutte le sedi opportune per difendere il diritto dei cittadini campani alla tutela della propria salute.

Comitato Allarme Rifiuti Tossici (Amici di Beppe Grillo di Napoli, Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia, Le Colline di Rame, Mani Tese Napoli, Partito Umanista, PeaceLink Campania, Rete Lilliput Napoli, Rete Rione Sanità, WWF Campania)

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