Città di Acerra

A proposito della polemica sulla questione diossina sul territorio di Acerra.

2 ottobre 2007 - Dott. Luigi Montano (Presidente Commissione Consiliare Permanente per le Politiche di Matrice Ambientale)

Ho l’impressione che si sta sfuggendo dal problema di fondo, che è tutto contenuto nel fatto che, al di là dei dati provenienti dai vari studi anche contrastanti sull’inquinamento da diossina, il livello di background o livello di fondo di quest’ultima, ma anche dei furani, dei policlorobifenili nelle nostre aree (questi ultimi provenienti dagli scarti di industrie pesanti che in Campania non dovrebbero esserci) è stato ed è tale (per scarichi incontrollati, interramenti, incendi ed altro) da aver determinato e da determinare una importante contaminazione della catena alimentare con effetti patologici sulla salute della popolazione e questo emerge chiaramente dallo studio OMS, su cui c’è poco da controbattere, prima ancora dalla decimazione per troppo tempo e forse colpevolmente sottovalutata delle greggi di pecore di Acerra, sentinelle e vittime inconsapevoli dell’inquinamento ambientale ed in ultimo dai livelli elevati di contaminazione riscontrati nel sangue di Cannavacciuolo, deceduto qualche mese fa di un tumore devastante. A mio giudizio si pone in alcune aree della Campania un problema di approccio a certi tipi di malattie non solo tumorali, cardiovascolari ed endocrino-metaboliche, che non può prescindere dalla presenza consistente (probabilmente più che in altre parti d’Italia) di certi contaminanti ambientali.
Comunque, pur non volendo essere allarmisti, non è possibile accettare dichiarazioni di importanti esponenti istituzionali che di fatto neghino totalmente l’esistenza di inquinamento da diossina del territorio, che pur non in maniera diffusa è stata certamente rilevata in misura puntuale su alcune zone del territorio di Acerra, come in località Calabricito e ciò si legge chiaramente in un passo dattiloscritto della seduta della commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti del 21/12/2005 e precisamente dalle dichiarazioni di un alto esponente della Sogin che accertava una presenza nel terreno di valori 100.000 volte superiori ai limiti fissati dal decreto n°471, addirittura egli stesso già allora riteneva utile avviare uno studio per rilevare contaminazione da diossina nel latte materno. A ciò evito di aggiungere cose dette da altri come l’esistenza del decreto del governo che fa rientrare acerra nel perimetro delle aree a rischio diossina definendone in particolare 334 ettari a rischio.

Il Presidente
Dott. Luigi Montano

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