Processo Bassolino

Udienza di mercoledì 18 novembre
19 novembre 2009 - Antonio Troia

Di seguito un ‘laconico’ resoconto dell’udienza odierna del processo Romiti + altri, meglio noto come Processo Bassolino!
L’udienza è durata in tutto circa un paio d’ore e questo perchè, con accordo di tutte le parti, si sono acquisiti i verbali di interrogatorio dei 7 testi previsti per oggi. L’avvocato Fusco, che difende Bassolino, ha motivato la ‘non opposizione’ a questa acquisizione, affermando la nobile volontà, da parte del collegio difensivo del governatore, di non voler rallentare i tempi del processo, per giungere quanto prima alla conclusione del processo e al trionfo della giustizia!!! Il suo assistito Antonio Bassolino si oppone alla nefasta evenienza del ‘berlusconiano processo breve’ e vuole che la verità sul suo operato emerga dal regolare svolgersi del dibattimento! Ma che bravo!!! Ricandidiamolo per altri 20 anni!!! (Scusate il sarcasmo!)
Gli esami e contro-esami sono durati mediamente poco e le domande rivolte ai 6 testi (ne mancava uno), più o meno tutte sugli stessi argomenti.
Inizia Pietro Parrillo, all’epoca dei reati contestati, capo-tecnico dell’impianto CDR di Caivano. A seguire sono stati ascoltati altri ‘tecnici’, impiegati presso i vari impianti CDR della Campania: Armando Zarrella, responsabile manutenzione di Piano D’Ardine; Mario Bovi, Salvatore Rinaldo, Andrea D’Argenzio e Agostino Guarino, capi-turno rispettivamente degli impianti CDR di Battipaglia, S. Maria Capua Vetere, Tufino e Giugliano. A tutti il pm Paolo Sirleo ha chiesto se nei vari impianti si facesse la stabilizzazione della frazione organica. Le risposte sono state sempre, più o meno, negative. Nel caso di Caivano, non si era mai fatta la raffinazione (e quindi la stabilizzazione) della frazione organica, in quanto tutti i test tecnici fino ad allora non erano stati positivi. Nel caso di Battipaglia se il tempo stabilito per la stabilizzazione (28 giorni) era rispettato nel caso delle aie MVA (dove la stabilizzazione era effettuata in automatico da macchine), non era lo stesso per le aie MVS (dove lo stesso trattamento era effettuato a mezzo di macchine guidate da un operatore). A Santa Maria Capua Vetere all’inizio, quando l’impianto entra in esercizio, i tempi di stabilizzazione vengono rispettati, ma successivamente, in conseguenza dell’intasamento in entrata ed uscita di rifiuti nel e dall’impianto, non vengono quasi più rispettati. A Giugliano non si raffina la frazione organica, per la saturazione delle AIE di stabilizzazione MVA e MVS.
Le difese degli imputati vogliono tutte dimostrare che le disfunzioni dei vari impianti CDR, dipendono da cause esterne agli impianti stessi. Ilaria Criscuolo, che difende i responsabili dei 7 impianti CDR gestiti dalla FIBE Campania, fa ricostruire a ciascun teste interrogato, la catena di comando all’interno di ciascun impianto e quali erano le diverse competenze tecniche e amministrative delle figure del capo-impianto (a cui direttamente dovevano rispondere i testi esaminati) e del responsabile dell’impianto (a cui era sottoposto il capo-impianto). Nonostante turni che coprivano l’intero arco delle 24 ore (3 turni da 8 ore ciascuno), gli impianti spesso dovevano accogliere rifiuti in entrata superiori alla portata dell’impianto (in alcuni casi i camion che dovevano conferire, dovevano attendere anche 2 o 3 giornate all’esterno, prima di poter scaricare nella fossa dell’impianto) e spesso provenienti da città che non rientravano nell’area geografica di competenza dell’impianto. C’erano inoltre grosse difficoltà per l’evacuazione di ecoballe di CDR, sovvalli e FOS, in quanto le discariche e le aree di stoccaggio che li dovevano accogliere erano piene (va detto, però, che per contratto la gestione delle discariche spettava alla stessa FIBE Campania!!!).
Situazioni quindi che creavano forti stress per gli impianti, fermi delle linee di produzione e conseguenti manutenzioni straordinarie (superiori, in certi casi, a quelle ordinarie). La Criscuolo ha concluso tutti i contro-esami chiedendo ai 6 testi quanto fosse cambiata la situazione dall’epoca dei reati contestati (2001-2005) ad oggi (tutti i testi sono ancora impiegati presso gli impianti ex-cdr). La risposta è stata sempre la stessa: la situazione è più o meno uguale a come era prima. In un caso, Caivano, il teste Parrillo ha aggiunto un particolare che ha creato un qualche imbarazzo all’avvocato Criscuolo: se nel 2005 dalla produzione di CDR risultavano degli scarti, oggi viene imballato praticamente tutto (tanto è vero che la stessa denominazione degli impianti è cambiata e si parla di impianti EX-CDR)!
Un altro argomento affrontato è stato quello dell’additivazione del CDR con materiali con alto potere calorifero (pneumatici triturati e non). In questo caso le difese hanno voluto dimostrare che si è trattato di un’operazione svoltasi alla luce del sole e nel pieno rispetto delle regole, dal momento che veniva effettuata con l’ausilio di ‘tramogge’, macchinari di cui vennero dotati gli impianti per poter effettuare l’additivazione.
Nella prossima udienza del 9 dicembre verranno ascoltati i testi Nunziante (oggi assente), Carmine Urciuoli, Bruno Agricola e Maurizio Avallone.
Nel corso dell’udienza, l’avvocato Fusco, difensore di Bassolino, ha chiesto ancora una volta che il processo possa tornare in un’aula del palazzo di Giustizia (quella abbastanza capiente, dove si sta celebrando il processo ‘Calciopoli’). La presidente Scaramella ha risposto che si sono già attivati presso la Procura Generale, affinchè si realizzi questo ‘trasferimento’ dal bunker di Poggioreale, vietato alla stampa, al più comodo e ‘sicuro’ Tribunale (è per un problema di sicurezza che il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello del Tribunale di Napoli impedisce ai giornalisti di poter entrare in aula anche con il solo cellulare; al che i giornalisti, indignati, preferiscono evitare del tutto questa ignobile onta!!!)
Come stampa, a parte Radio Radicale, c’era il solo Antonino Monteleone, che segue il processo per il blog di IDV e di cui, appena possibile, pubblicherò il servizio nella sezione link di questa causa; dove è già pubblicato il resoconto di Vega Colonnese, una dei due unici cittadini presenti come pubblico ‘attento e consapevole’, all’udienza di oggi.

Saluti a tutti
Antonio Troia

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